25 aprile: cronaca, foto e video
SARONNO – Tanti striscioni, qualche coro ma nessuna tensione così è possibile riassumere il 25 aprile della città degli amaretti.
Gli unici fuoriprogramma sono stati gli striscioni comparsi nella notte a Villa Gianetti (con lo slogan “Non sarà il vostro odio” e poi “a fermare il nostro amore” scritto con caratteri bianchi su un lenzuolo nero) e in viale Rimembranze (con la frase “le vostre leggi, le vostre frontiere grondano sangue”) entrambi rimossi dalla polizia locale. Del resto la mobilitazione delle forze dell’ordine è stata massiccia con uomini della compagnia dei carabinieri, della polizia di stato e della guardia di finanza.
[gallery type=”rectangular” ids=”59255,59397″]
[gallery type=”rectangular” ids=”59331,59332,59333,59334″]
La mattinata si è aperta con la deposizione delle corone di alloro con nastro tricolore in piazza della Repubblica, alla stele ai Lavoratori Isotta Fraschini e al parco di via Porta al monumento a Salvo d’Acquisto. In piazza Libertà è poi arrivato il corpo bandistico cittadino e tutti i delegati dell’associazioni d’Arma che si sono schierati per l’alzabandiera. Assente il sindaco Luciano Porro ad indossare la fascia tricolore è stato il presidente del consiglio comunale Augusto Airoldi con diversi assessori e consiglieri comunali. In prima linea anche il senatore Stefano Candiani.
[gallery type=”rectangular” ids=”59335,59336,59337,59338,59339,59340,59341,59342,59343″]
E’ seguita la messa celebrata da monsignor Armando Cattaneo che ha ricordo come “la Liberazione sia un bisogno dell’uomo che soddisfa Cristo” e come “quella di settant’anni fa sia solo una delle Liberazioni dal male di cui abbiamo tutti bisogno”.
[gallery type=”rectangular” ids=”59344,59345,59346,59347,59348,59349,59350,59351,59352,59353,59354,59355,59356,59357″]
In piazza Libertà il gruppo l’Altra Europa per Tsipras ha distribuito una lettera aperta ai saronnesi mentre l’assemblea antifascista ha volantinato il proprio messaggio e il significato della propria partecipazione al corteo.
Effettivamente il gruppo (con striscioni e cartelli con slogan come “Liberi di resistere”, “Liberiamo Saronno”, “Libertà di dissenso”, “Basta piazze ai fascisti”) si è accodato al corteo ufficiale che ha seguito fino a via Griffanti, con cori come “Il 25 aprile non è una ricorrenza ora e sempre Resistenza” e “il Pd non è qui e autorizza i fasci li anzi no fa di più e ci manda i caschi blu”, dove ha svoltato per proseguire verso piazza dei Mercanti dove sono stati allestisti diversi stand informativi e dopo la giornata è proseguita con assemblee e un pranzo popolare.
[gallery type=”rectangular” ids=”59358,59359,59360,59361,59362,59363,59364,59365,59366,59367,59368,59369,59370,59371″]
Il corteo ufficiale ha proseguito verso piazza Caduti saronnese dove dopo la deposizione della corona d’alloro si sono tenuti i discorsi ufficiali. A presentare la cerimonia è stato Marco Pozzi, Anpi Saronno, molto chiaro nella sua lettura della ricorrenza: “Questa non è come spesso si sente dire una giornata di pacificazione, non è la giornata del “volemose bene”. I partigiani, come indica il nome, ha scelto una parte quelli dei deboli e per questi parte alcuni sono morti”. E’ seguito il discorso di Gennaro Pannozzo delegato regionale Anpi e il presidente del consiglio comunale Augusto Airoldi che ha ricordato Paride Brunetti, saronnese d’adozione scomparso nel 2011 che fu comandante della Brigata Garibaldina Gramsci e Agostino Vanelli primo sindaco di Saronno, nominato dal CLN dopo la Liberazione.
[gallery type=”rectangular” ids=”59372,59373,59374,59375,59376,59378,59379,59380,59381,59382″]
La cerimonia, nonostante la pioggia intermittente, è continuata con l’omaggio dell’Anpi alle staffette partigiane Aurelio Legnano (detto Gatto), Antonio Monti (detto Lupo), Rosario Liotta, Fernando Brussato, Ivonne Trebbi e Luciano Ferrarello del Seprio.
[gallery type=”rectangular” ids=”59389,59388,59387,59386″]
A concludere la cerimonia le parole di Maria Bastanzetti che ha ricordato il nonno Pietro deportato politico e il padre che ha dedicato la vita a tenere viva la memoria dell’Olocausto nei giovani, quelle del gruppo Scout riprese da un discorso don Giovanni Barbareschi e Sadok Hammami che ha nome del centro culturale islamico ha rimarcato l’importanza “della ricorrenza della Liberazione per tutti gli italiani”.
[gallery type=”rectangular” ids=”59389,59385,59384,59383″]
25042015
Lascia un commento
Commenti
Gennaro Pannozzo, la nota stonata. Ma chi l’ha invitato?