Patronale: da Facebook rivivono le tradizioni
SARONNO – Grazie alla segnalazione di Milva Ceriani, ieri sera domenica 28 giugno, sono molti i saronnesi, grandi e piccoli, che hanno potuto cimentarsi con “la barca di San Pietro”.
Ad inizio settimana, infatti, la saronnese ha condiviso un ricordo della sua infanzia dando anche precise istruzioni su come far rivivere questa tradizione.
Ecco il suo intervento.
“La sera del 28 giugno vigilia del giorno dedicato al santo Pietro e Paolo mia nonna allestiva un vaso di vetro trasparente con dell’acqua alla quale aggiungeva una chiara d’uovo e poi esponeva il tutto all’aperto per la durata della notte. Nella mattina seguente io potevo ammirare il risultato della sua magia.
La rugiada del mattino creava una sorta di veliero che la tradizione cattolica attribuisce a san Pietro e Paolo.
Per la barca di san Pietro, che va preparata la sera del 28 giugno occorrono:
– 1 chiara d’uovo
– 1 fiasco senza paglia o, in mancanza, un vaso di vetro trasparente, piuttosto panciuto
Si riempie d’acqua fino a poco più di metà il vaso e vi si versa piano la chiara d’uovo
Si pone il vaso sotto una pianta e lo si lascia all’aperto tutta la notte perchè prenda la rugiada
Durante la notte la chiara crea dei filamenti che hanno vagamente la forma di una barca con le vele, che prende il nome di “barca di san Pietro”.
secondo wikipedia
Si tratta di una tradizione diffusa in tutto il Nord Italia, in particolare in Veneto, Trentino, Lombardia e Piemonte. Secondo il folklore popolare, le vele sarebbero prodotte da San Pietro, che soffiando nel contenitore di vetro farebbe assumere all’albume la giusta conformazione. In considerazione di come apparivano le “vele” si poteva trarre buono o cattivo auspico di come sarebbe stata l’annata agraria, o sul proprio destino.