Saronnesi a Challans: reminiscenza storica di Indelicato
SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la nota “Saronnesi a Challans: breve reminiscenza storica in margine a un gemellaggio”inviata dal consigliere comunale Alfonso Indelicato.
Challans è in Vandea, e la Vandea non è solo una regione di Francia, ma è un luogo dell’anima e del pensiero.
Nel 1793 la popolazione vandeana, stretta attorno ai suoi parroci e alla sua piccola nobiltà di campagna, insorse contro i giacobini che avevano – in nome dei sacri principi liberté ed egalité – ghigliottinato il re Luigi XVI e massacrato i nemici della rivoluzione additati come tali dall’ “ami du peuple” Marat. Ne seguì il primo genocidio della storia: le “colonne infernali” inviate dal Comitato di Salute Pubblica parigino (nel quale giganteggiava l’assassino Robespierre) procedettero all’eliminazione di circa 250.000 contadini insorti, comprese le donne e i bambini.
Questo popolo stretto intorno alla sua Fede e alle sue tradizioni, disposto a morire pur di rimanere se stesso, ha qualcosa da insegnarci.
Sono certo che la delegazione saronnese in visita di cortesia a Challans ha in queste ore un pensiero per la sua luminosa epopea.
18072015
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Commenti
Sig Indelicato, credo che lei necessiti di un professore di Storia che la indirizzi, temo che abbia letto della spazzatura.
Per iniziare le consiglio Voltaire, Washington, Diderot, Jefferson e gli stessi Marat , Danton, Robespierre. ( una congrega di maledetti Komunisti 🙂 )
Cortesemente li legga però, poi passi agli scritti di Mazzini e Garibaldi, posso capire il suo disagio e se le crescono delle bolle sulla pelle faccia finta di niente e tenga duro, vedrà, malgrado la sofferenza potrebbe crescere.
Perché vede la Storia è una maestra di vita per chi la studia… Lei non mi sembra far parte della compagnia, la invito quindi ad informarsi… Abbiamo una bellissima biblioteca cerchi di usarla
a distanza di tempo i meccanismi sono chiari, fortunatamente la Rivoluzione sconfisse i reazionari feudali ponendo le basi della società moderna, francamente mi fanno sorridere i piccoli borghesi che inveiscono contro la Rivoluzione Francese senza capire che quella Rivoluzione la fecero loro per prendere il potere, davvero divertente.
Come corollario poi: senza Rivoluzione Francese niente Italia , ma mi rendo conto che per alcuni questo non sia un valore.
Una precisazione : mi riferivo al convento di San Francesco di Saronno, ora di proprietà privata.
Brevemente una considerazione. La rivoluzione francese voleva , tra l’altro, scristianizzare la Francia. Il calendario rivoluzionario francese (1793, anno dei fatti vandeani) sostituì quello gregoriano. Durante la dominazione francese, nel 1797 il convento di San Francesco e i suoi beni vennero incamerati dal Tesoro di Stato Francese. La cattolica Vandea lottò per il principio, contenuto anche nella nostra Costituzione (art. 19): “Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa…”. Penso che ogni persona abbia il diritto di ” reagire” nei confronti di chiunque voglia negarle la libertà.
Caro Rimoldi,
non solo i rivoluzionari modificarono i nomi dei mesi, ma – come sicuramente saprai – sostituirono alla settimana la “decade”. Il motivo è semplice: la settimana inizia (non finisce, come si pensa oggi) con la “dies dominica”, cioè il giorno del Signore. E Robespierre e i suoi emuli il Signore lo volevano espellere dalla vita sociale, sostituendolo con l’Ente supremo”, cioè un’astratta divinità disinteressata dell’uomo e delle sue vicende.
Ti saluto e ti ringrazio per il piacevole scambio d’idee.
Indelicato, te l’ho già scritto e te lo ripeto: datti ai Fantasy che é meglio. Di storia, così come di geopolitica, capisci davvero poco…
Signor Indelicato, mi chiedo se la delgazione di Saronno che è a Challans sappia qualcosa di questo argomento che avete trattato e che a me ha suscitato lontani ricordi di scuola
Finalmente qualcuno che sfata il falso mito della rivoluzione francese. Uno dei periodi più bui della storia dipinto da sempre nei libri di scuola come un’epoca di democrazia e uguaglianza. Bravo Indelicato.
sono arrivati quelli che la storia la vogliono riscrivere: peccato che per riscriverla ci vogliano solidi basi culturali, la Rivoluzione Francese (e quella americana prima) hanno cambiato la storia del mondo, altro che il vostro revisionismo da strapazzo (probabilmente siete stati rimandati in storia). Neanche la Vandea di oggi ha queste bislacche idee, ma si sa che voi vedete un altro mondo ovviamente migliore (e abbiamo visto come è tragicamente finita)
Caro Anonimo,
fra tutte le cose che dici una è vera e condivisibile: che probabilmente oggi le idee che ho espresso non trovano maggiore ospitalità in Vandea che altrove. Ma la ragione – oltre che nel tempo che passa – va ricercata in un fatto semplice e tragico insieme: i vandeani furono tutti sterminati. Quelli che ora abitano la regione non hanno parentela con gli eroici contadini del ’93. E la memoria di ciò che avvenne sopravvive quasi solo come motivo turistico. Per esempio sotto forma del simbolo della lotta di allora: il Sacro Cuore con la scritta “Dieu le Roi”. Mi risulta che spille che lo riproducono si vendano in diversi negozi a Challans e altrove.
Ti salutop.s.
in Storia me la cavavo.si va bene: eroici contadini del 93….anche loro eroi perdenti e dunque da venerare, gli altri brutti e cattivi. Intanto oggi grazie alla rivoluzione francese abbiamo lo stato moderno, e scusa se è poco la separazione tra stato e chiesa. Capisco che non vi possa andare bene, ma fatevene una ragione. Aggiungo, il re ovviamente per voi era un angioletto che non massacrava nessuno e non andava in guerra mai….certo che vi dava le brioches, non il pane.
appunto. Cioè lo Stato della “tirannide” mascherata da democrazia…forse meglio la “tirannide” di una sola persona allora. Il fatto che ci sia libertà di espressione o di voto fa credere al popolo che esista la democrazia….senza andar troppo lontano nel tempo basta vedere la buffonata fatta in Grecia i giorni scorsi…un popolo di pecore che festeggiava in piazza la democrazia e la vittoria della libertà di scelta il giorno dopo bastonato a sangue e sudore per i prossimi 50 anni.
Caro Anonimo,
vincere è una cosa come un’altra. Non va esclusa per principio. Ma penso che nel vincere ci sia una specie di volgarità, la quale non c’è, invece, nel perdere con onore. Gli spagnoli esprimono questo concetto con la frase “la sconfitta è il blasone dell’anima ben nata”.
Tornando alla questione storica, di tutto si può accusare il povero Luigi XVI tranne che di essere un massacratore. Anzi, è proprio la sua mitezza che gli impedì di intervenire militarmente quando poteva facilmente prendere in mano la situazione, cioè quando agli Stati generali il Terzo Stato si autoproclamò Assemblea Nazionale. Infine l’attribuzione della famigerata frase del pane e delle brioche a Maria Antonietta (il cui figlio decenne fu lasciato morire di fame nella torre del tempio) è una delle tante bufale storiche progressiste. Se non hai voglia di leggere libri in proposito vai sulla solita wiki: https://it.wikipedia.org/wiki/Che_mangino_brioche!
Saluti
la Vandea ha bisogno di insegnarci qualcosa??? ma per cortesia, forse a pescare nell’Oceano. Erano monarchici e provarono a reinstallare la monarchia, possiamo prendere in giro i propri elettori ma non la storia
La storia ognuno la interpreta come crede o come la vuole che sia , in base alle sue opinioni politiche.
Dire che Roberspierre era un assassino, termine discutibile, potrebbe dare avvio una lunga catena di nomi ad esempio per stare a casa nostra Mussolini ; rimane nella storia pero’ che Roberspierre era soprannominato “l’incorrutibile” e forse potrebbe farci comodo oggi un politico come come lui.
Poi che qualcuno fosse per la chiesa e per il re che erano contro il popolo, quanti sono morti di fame o nelle prigioni, e la rivoluzione e’ un fatto che si preferisce nascondere, allora per me risulta facile da che parte stare.
Gentile Sig, Colombo,
non capisco bene la conclusione del Suo intervento. Ma se Lei vuol dire che la Chiesa e il re erano contro il popolo, consideri che la lotta dei vandeani contro le truppe rivoluzionarie fu proprio una lotta di popolo. Gente umile che impugnava come armi falci e forconi e vecchi archibugi affrontò – tenendole in scacco per lungo tempo – truppe bene armate che avevano ricevuto dall'”incorruttibile” ordini da “soluzione finale”. Capisco che ciò che dico va contro certi stereotipi, ma la verità è che la storia la scrive chi vince, e i vandeani hanno perso.
SalutiNon voglio distrarla da suoi molteplici impegni di politici quindi chiudo qui con delle piccole note :
l’esercito della Vandea aveva al suo fianco gli Inglesi e i monarchici che erano fuggiti all’ estero .
In quel momento la Francia rivoluzionaria aveva tutti contro
In Vandea iil clero voleva matenere il re per continuare ad amministrare, voleva il potere
Ma il punto che lei ha trascurato nel rispondermi e’ stato l’ uso del termine assassino messo li scientemente .
Evidentemete abbiamo avuto letture della storia ,se pur attente e non superficiali, diverse e questo spiega perche’ ci troviamo politicamete distanti.Signor Colombo,
riconosco senza problemi che il termine “assassino” da me riferito a Robespierre è stato inopportuno; non, però, perché l'”incorruttibile” non fosse tale, ma solo perché in un discorso storiografico sia pure appena abbozzato è meglio stemperare le espressioni polemiche. Diciamo che la parola mi è uscita da sola dalla penna (o meglio dalla tastiera).
saluti