Erano dei partigiani le armi ritrovate alle porte della Cassina?
SARONNO – Chi le ha nascoste ma soprattutto perchè in quel punto? Sono le domande che devono ancora trovare una risposta in merito all’arsenale ritrovato alla periferia cittadina a fine maggio.
Facciamo un passo indietro tornando a quando sono iniziati gli interventi preliminari per la realizzazione della bretella che dovrà collegare la tangenziale esterna di Saronno, creata con il nuovo tracciato della linea per Seregno, con Rovello Porro e Ceriano Laghetto fino ad arrivare alla Pedemontana.
Nella prima fase dei lavori gli operai hanno realizzato dei rilievi nel terreno così da valutare la situazione e da iniziare a predisporre il cantiere. Proprio nel corso di uno di questi carotaggi in un’area verde tra via Donati e i sentieri conosciuti come “Stregassa” e “Anguria” è stata rilevata la presenza di qualcosa di metallico.
Così è stato effettuato uno scavo che ha riportato alla luce un arsenale della Seconda Guerra mondiale. Immediato l’arrivo di una pattuglia della stazione cittadina dei carabinieri che ha fatto un primo sopralluogo sul posto. I militari hanno ovviamente documentato lo stato di conservazione delle armi. Erano pezzi di artiglieria di produzione italiana risalenti al secondo conflitto mondiale. Sono state recuperate oltre 60 armi tra cui mitragliatori e mezza dozzina di cannoni da mortaio. Tutti i dispositivi erano ormai arrugginiti ed inutilizzabili e privi di cartucce. Il materiale bellico è stato posto sequestro dai militari che hanno avviato le indagini per chiarire cosa ci facessero in mezzo alla campagne saronnesi e chi possa averle abbandonate.
L’episodio ha riportato alla luce una leggenda saronnese di cui si è parlato molto dopo la Seconda guerra mondiale ossia che i partigiani avessero nascosto alle porte della Cassina Ferrara alcune armi in attesa che arrivasse il momento della rivoluzione sociale. L’ordine ai partigiani di consegnare le armi fu impartito dal Cln subito dopo il 25 aprile: formazioni partigiane saronnesi, inquadrate nella 183° brigata Garibaldi, consegnarono le loro armi a Monza il 12 maggio 1945. In realtà però non tutti si separarono dall’arma individuale e da quelle accumulate. Questa potrebbe essere l’origine dell’arsenale trovato alla Cassina Ferrara dove i partigiani potrebbero aver nascosto le proprie armi fino al recente ritrovamento.
Al momento non ci sono ancora certezze tranne che sul futuro delle armi destinate ad essere distrutte al termine dell’iter burocratico.
25072015
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Commenti
Messe così senza nessuna protezione? Improbabile