SARONNO – Sono una ventina i mezzi, provenienti dal cantiere di Pedemontana e diretti alla cava di Uboldo, che gli agenti di polizia locale hanno controllato giovedì pomeriggio alle porte della Cassina Ferrara.

E’ stato un controllo a 360 gradi: gli agenti guidati dal comandante Giuseppe Sala hanno controllato il percorso seguito dai mezzi, la velocità di percorrenza ed ovviamente anche il carico. Oltre una decina i camion fermati in via Larga poco prima dell’intersezione con via Venezia.

Nel giugno scorso si è aperto il cantiere per la creazione dell’arteria di collegamento, un’opera connessa alla Pedemontana, che partirà da Lomazzo e si innesterà, dopo aver attraversato Rovello Porro ed essere passata nelle campagne saronnesi nella maxi rotonda tra Saronno, Solaro e Ceriano Laghetto. I vantaggi a lungo termine, soprattutto sul fronte della riduzione del traffico di attraversamente di chi dalla Brianza è diretto nel Comasco e viceversa, si scontrano però con la quotidianeità dei residenti che devono fare i conti con un notevole passaggio di mezzi pesanti, “fastidiosi per il rumore, il traffico che creano e anche per la polvere che portano con sè”.

L’assessore ai Lavori Pubblici Dario Lonardoni ha incontrato i responsabili di Pedemontana “stabilendo una serie di percorsi ad hoc tra cui uno per i camion scarichi di ritorno dalla cava, che passano più esterni al centro abitato perchè si tratta dei mezzi che fanno più rumore”. Per i tir carichi invece sono stati individuati due tragitti così da distribuire il traffico, i disagi ma anche l’impatto sull’asfalto. Inoltre l’Amministrazione ha insistito c’era quello che il cassone fosse sempre coperto “per ridurre al minimo la polvere e possibili perdite di carico”.

“Abbiamo fermato una ventina di mezzi – spiega il comandante Giuseppe Sala – abbiamo controllato la velocità di transito, il rispetto dei percorsi indicati dal comune e ovviamente la copertura del carico”. Proprio su questo fronte sono arrivate le multe: una dozzina di camion, infatti, non avevano il telone tirato, malgrado il mezzo ne fosse munito. I conducenti hanno dovuto dire addio a 3 punti patente e dovranno pagare un verbale da 85 euro. Gli accertamenti proseguiranno anche nei prossimi giorni anche in orario notturno.

22082015

10 Commenti

  1. Secondo me , è sbagliato quello che è stato fatto, è a monte che bisogna controllare, chi gestisce i lavori di pedemontana e se ci sono irregolarità punire loro, non dei lavoratori comandati , ma siccome siamo in Italia dove tutto è concesso, e le regole non esistono , vorrei che qualcuno andasse in trasferta in sicilia in certi Paesi osservare il comportamento dei tutori dell’ordine ! son convinto che dopo qualche giorno scappano , e siamo anche li in ITALIA , CON LE STESSE REGOLE !!!!

    • Se prendi accordi con i responsabili e poi i padroncini fanno diversamente per ottimizzare i tempi di viaggio come risolvi il problema?

    • Badiamo a casa n, ostra e non in trinacria se vuole ci può andare lei a fare i controlli le regolette vanno rispettate anche a valle

    • Sicuro che anche quella é Italia? O meglio sicuro che in quella parte d’Italia le regole valgano come da questa parte? Io dico di no, basta vedere le case.. Mai terminate per non pagare le tasse…

  2. Suggerirei di venire a vederli in Via Piave, molti viaggiano a velocità da criminali, specie di notte.

    • Di Notte: stessa velocità pazzesca senza contare i semafori rossi presi in serie in Via S. Francesco ang. Via volta e Via San Giuseppe.
      Sono due incroci pericolosissimi che contano decine di incidenti: prima o poi con tutti questi camion che “dettano legge” ne accadrà qualcuno di veramente grave!
      Ma non si potrebbe farli transitare altrove?!

  3. Prendiamo atto che i tutori della legge sono intervenuti e che vadano avanti a farlo e smettiamola con polemiche.
    Dobbiamo evidenziare le mancanze e pretendere che venga rispettata la legge e gli accordi presi.

  4. Uboldo prende i soldi per la cava, e da noi disfano le strade e non pagano una lira.
    Bisogna accorpare i comuni quanto prima per gestire il territorio in maniera un po’ più razionale.

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