Profughi alle Farfalle? Gilli: “Impossibile dal punto di vista legale. E’ solo demagogia”
SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la nota di Pierluigi Gilli, ex sindaco e consigliere comunale di Unione italiana, in merito alla proposta di Tu@Saronno di mettere le farfalle, palazzine al Matteotti da riqualificare e l’ex seminario ai profughi.
“Abbiamo appreso dalla stampa che la lista Tu@Saronno propone di mettere a disposizione per il ricovero dei profughi la ex foresteria del Seminario e la palazzina “Le farfalle “al Quartiere Matteotti.
Prima di entrare nel merito della vicenda, occorre precisare subito che nessuno dei due immobili è nella disponibilità del Comune di Saronno, ma entrambi sono nel possesso di Aler. Quindi, senza il pronunciamento di Aler (e della Regione), non è possibile legittimamente ospitare nessuno in quegli edifici, italiano o non italiano.
Inoltre, la palazzina Le farfalle è stata liberata dai suoi inquilini, trasferiti in stabili di nuova costruzione, proprio perché in condizioni di pericolosità e di inutilizzabilità; la ex foresteria del Seminario, invece, è completamente nuova e non ancora assegnata, in attesa delle decisioni di ALER e Regione.
La proposta di Tu@Saronno, quindi, è destituita di fondamento sotto l’aspetto legale. Costituisce una provocazione circa il problema delle migrazioni, che vede drammaticamente il nostro Paese in prima fila.
Noi riteniamo che la città, già di per sé molto tormentata dal fenomeno migratorio e dal suo indotto, debba guardare con raziocinio e concretezza a questa emergenza; fornire assistenza a chi fugge dalla guerra è un dovere umanitario, che tuttavia deve distinguere l’immigrazione puramente economica, per affrontare la quale è sicuramente meglio intervenire direttamente nei luoghi di povertà ed evitare a migliaia di persone di sradicarsi dalle loro terre alla ricerca di soluzioni sempre meno fattibili.
Se le autorità superiori preposte incaricheranno il nostro Comune di accogliere dei profughi, lo si potrà fare con attenzione e con oculatezza, senza scatenare lotte di convivenza e nemmeno a discapito dei Saronnesi in difficoltà; ma nell’àmbito di direttive nazionali, non di improvvisazioni localistiche, per quanto generose.
Sollevare un dibattito è senz’altro utile; avanzare proposte impossibili è solo demagogico”.
15092015