“Gender a scuola”: intervento di Alfonso Indelicato (Fdi)
SARONNO – “Il gender a scuola”: inizia così il comunicato stampa del consigliere comunale saronnese di Fratelli d’Italia, Alfonso Indelicato. Ospitiamo integralmente il suo intervento.
Strana concezione della democrazia ha questo Governo. E’ ancora fresco il ricordo della censura indirizzata dall’Unar (Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali) a Giorgia Meloni la quale, in punta di buon senso, aveva dichiarato che non tutti gli immigrati sono ugualmente disponibili ad integrarsi nella nostra cultura. E’ ora la volta del Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini a scendere in campo minacciosa e agguerrita. In una recente intervista a Radio 24 dichiara che chi paventa che la teoria del gender trovi cittadinanza nella scuola nelle maglie della renziana legge 107 “… compie una truffa culturale e voglio dire con chiarezza che ci tuteleremo con gli strumenti adeguati”.
E di fronte alla richiesta di spiegarsi meglio dell’intervistatore (il quale verosimilmente non crede alle sue orecchie) aggiunge:”Eh beh, sì, perché facciamo chiarezza con circolari e in altri modi, ma se ciò non dovesse bastare credo che ci sia una responsabilità irrinunciabile di passare anche a strumenti legali”. Peccato che la circolare annunciata dal ministro ed effettivamente emanata lo scorso 15 settembre sia tutt’altro che convincente e tutt’altro che chiarificatrice, anzi confermi tutti i dubbi espressi da svariate associazioni. Tra le varie perle ivi contenute si può infatti leggere che il personale della scuola “deve essere debitamente formato e aggiornato, così come previsto anche dalla legge 128/2013 che all’articolo 16 lettera D pone all’attenzione delle scuole la necessità di favorire l’aumento delle competenze relative all’educazione all’affettività, al rispetto delle diversità e delle pari opportunità di genere e al superamento degli stereotipi di genere (…)”.
Ecco il punto. Secondo la legge richiamata dalla circolare l’essere maschio, come l’essere femmina, non è un dato di natura acclarato dalla fisiologia, su cui si innervano precise caratteristiche psicologiche, ma un mero “stereotipo” che va evidentemente superato in nome di una visione più plastica e soggettivistica della sessualità. Questo, cara ministra Giannini, si chiama teoria del gender. Che lei sporga querela o meno.
Alfonso Indelicato
responsabile dopartimento “Scuola ed educazione della Lombardia”
Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale
21092015
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Commenti
La teoria del gender non esiste.
Indelicato parla per l’ennesima volta del gender.
Indelicato parla per l’ennesima volta del nulla.
Sillogismo semplice semplice.
Datti da fare per cose serie Alfo’, dai…
Caspita Liotta menomale che esisti così ho capito finalmente cosa vuol dire “gender”…ci volevi tu con la tua spataffiata…altra occasione che hai perso per tacere, anzi per scrivere…
La “teoria gender” à una evidente invenzione dei reazionari come Indelicato… Semplicemente non esiste. Esistono invece gli stereotipi culturali per questo ” all’attenzione delle scuole la necessità di favorire l’aumento delle competenze relative all’educazione all’affettività, al rispetto delle diversità e delle pari opportunità di genere e al superamento degli stereotipi di genere (…)”.
CHe vuol dire semplicemente che non è “normale” immaginare necessariamente il papa che torna dal lavoro e la mamma che apparecchia la tavola… O il papa che guida iol suv e porta la famigliola in vacanza mentre la mamma prepara i bagagli e via così… Non è detto che queste funzioni dfebbano essere indentificate in questi ruoli….
Purtroppo chi parla di “teoria gendere” lo fa per le proprie pruderie omofobiche o per disconoscere la necessità di una riflessione ampia sulle divisionio di ruolo (e di potere) sviiluppatesi nella società… Sono gli stessi che fino all’inizio del secolo scorso negavano il voto alle donne, o gtiustificavano la diversità di salario tra uomo e donna a parità di funzione, o che rivendicavano la vocazione della donna come ” mater familias” al servizio dell’ Impero….
Vi conosco mascherine… Nere!
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La teoria del gender esiste eccome, caro Liotta.
Certo non è monolitica (ma quale teoria lo è?). Però ha tutto per essere definita tale: 1) le sue fonti remote (Marcuse, Simone de Beauvoir, Margaret Sanger); 2) i padri fondatori (John Money, Ann Oakley, Monique Wittig); 3) i tardi epigoni (Judith Butler, teoria queer); 4) il brodo di coltura (post strutturalismo, postmodernismo, decostruzionismo).
Negarne l’esistenza è una tecnica di manipolazione come altre (specie del genere: “cambiare le carte in tavola”).Tecnica che io, come “comunistologo” ho studiato con applicazione e conosco.
A proposito di comunismo, ciò che mi meraviglia è come si possa operare un cambiamento valoriale come questo: passare dalla lotta di classe e dall’avvento della società degli eguali alla destrutturazione del soggetto, privato perfino dei suoi riferimenti interiori (tra i quali è la sessualità). Ma forse la meraviglia non ha ragion d’essere: un individuo siffatto è plasmabile come cera, docile strumento nelle mani dello Stato-padrone. Proprio quello che volevano i comunisti, ed oggi vogliono i circoli della finanza e della politica sovranazionali.-
Alfonso, l’articolo di Wired che posto in fondo – che non è esattamente un covo di comunisti – spiega chiaramente quale sia la truffa culturale dietro la “Teoria del Gender”, cui è inutile attribuire paternità perché qui la questione è dire, come parti politiche della destra stanno dicendo, che esista una specie di complotto del governo Renzi per insegnare nefandezze ai figli degli italiani.
Invece, la questione è riassumibile con questa citazione (sempre da Wired):
“Insomma: come ripetiamo da tempo, quando le associazioni entrano nelle scuole lo fanno semplicemente per insegnare che discriminare è da sfigati. Fine della storia.”
Stiano tranquilli i genitori, si sta solo lavorando per un mondo migliore. 🙂
Per saperne di più leggete qui con link correlati:
http://www.wired.it/attualita/politica/2015/09/17/teoria-gender-giannini/
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Caro Ale,
credi a uno che la scuola la conosce come le sue tasche: quando le associazioni entrano nella scuola è sempre per un interesse che è allo stesso tempo economico e politico.
Quanto al complotto, non è certo Renzi l’unico autore (non raggiunge questi livelli, l’uomo) ma si tratta certamente di un disegno molto articolato, che è sovranazionale. Europeo e non solo. Potrei darti tutti i riferimenti, ma temo che sarebbe inutili come è stato inutile darti le prove che il gender è una vera, quanto esiziale, teoria.
ciao
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Con tutti i problemi che abbiamo a Saronno, ci perdiamo sul gender. Ma se gli insegnanti fanno già fatica ad insegnare le materie tradizionali, secondo lei hanno tempo da “dedicare” al discorso gender?Sia serio
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Caro Giulio,
anche i saronnesi hanno figli che vanno a scuola. Credi che non si debbano interessare se a questi ultimi fosse somministrato un “progetto” (come quello della regione Emilia Romagna) di cui riporto di seguito il link?
http://www.wlamore.it/wp-content/uploads/2014/12/Materiale-per-la-formazione-insegnanti-Orientamento-sessuale-e-stereotipi-di-genere.pdf
Amministrare una città non è solo occuparsi del tombino che traballa.-
Ottimo documento, da leggere senz’altro.
Meno male che qualcuno si propone d’insegnare ai ragazzi la tolleranza nelle scuole.
L’omofobia di danni ne ha fatti abbastanza, così come ogni altro tipo di discriminazione.
E questa storia della “Teoria Gender”, inventata di sana pianta proprio da coloro che si propongono di combatterla, è una delle migliori rappresentazioni di quella parte del paese che vuole andare indietro mentre tutto il resto del mondo, per fortuna, va avanti.
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Tramite ilSaronno ho avuto occasione di conoscere gli articoli e i commenti del Prof. Indelicato.E’ vero che “Amministrare una città non è solo occuparsi del tombino che traballa”, ma è altrettanto vero che principalmente (oserei dire: quasi esclusivamente) ci si deve occupare dei problemi,anche piccoli, della città.
Proprio oggi è apparso su ilSaronno un articolo del Prof. Avv. Gilli dal titolo” Censura è fatta…”. A proposito di questo articolo relativo a un problema cittadino (non piccolo), gradirei conoscere il parere del Prof. Indelicato.
Con l’occasione, visto che anche in questo caso mi sembra si tratti in un certo senso di “censura”, gradirei un commento relativamente alla decisione di non più suonare l’Inno d’Italia ai consigli comunali.-
Caro Rimoldi,
siamo alleati con la Lega, non pedissequi esecutori.
Dunque non ho alcuna difficoltà a dirLe che la decisione circa Saronno Sette non mi è piaciuta, sia nel merito sia per come è stata presa.
Quanto all’inno nazionale, ho espresso il mio disappunto durante la prima riunione del Consiglio.Cordiali saluti
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Navigare necesse, vivere non necesse……
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Indelicato non é a suo agio al governo con i secessionisti di Lega e Dumá Nunch, ma magari c’é condivisione sulle vie da asfaltare, forse.
..e figurati se questi non sguazzano nella teoria “gender”…meno male che ci si può informare altrimenti
Indelicato, io ti stimo ma tu spiegami una cosa. Da un po’ di tempo ti occupi del gender, della scuola italiana, del governo che tappa la bocca alla Meloni…
ma di Saronno non hai niente da dire ??? Perché ???
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perchè di saronno non gliene importa niente
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Caro Anonimo,
prima di andare a letto (ho avuto una giornata impegnativa) rispondo solo a te: agli altri domani. Vivo a Saronno da tre anni. Per scelta, e non perché ci sono nato. Dunque il mio affetto per la nostra città è diverso da quello degli autoctoni, ma non meno intenso. Credimi.
Un cordiale saluto
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