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GERENZANO – E‘ stato dimesso con tre giorni di prognosi il 47enne gerenzanese che lunedì sera è stato accidentalmente colpito dai pallini sparati con il fucile da un cacciatore, alla periferia di Gerenzano. Il malcapitato ha riportato solo una superficiale ferita ad un labbro. Mentre per il cacciatore, un 50enne di Rovello Porro, si annunciano guai: valutata la situazione i carabinieri della Compagnia di Saronno, nell’immediatezza accorsi sul posto, hanno infatti segnalato la posizione dell’uomo alla procura, l’ipotesi di reato è di “lesioni colpose”.
Di sicuro nessuna volontarietà nell’accaduto. Erano le 18.30: il cacciatore ha mirato un “obiettivo” e fatto fuoco mentre si trovava nella campagna, ed i pallini in ricaduta sono finiti sul volto del ciclista, a passeggio con la moglie in via Rovello. Lo stesso cacciatore non si è sottratto alle proprie responsabilità ed anzi è rimasto poi a prestare i primi soccorsi, quindi l’arrivo di una pattuglia dei carabinieri e di una ambulanza.
(foto archivio)
23092015
E’ chiaro che non c’era volontarietà (sarei curioso di sapere qual era “l’obiettivo”…) ma è mancato il rispetto di una distanza che la legge prevede, una mancanza molto grave. Inoltre, andare a cacciare in quella zona è assurdo e mi auguro che gli venga revocata la licenza e che cambi finalmente questa gestione assurda di una pratica che oggi negli spazi iper urbanizzati di oggi non ha assolutamente più senso. Quanti incidenti devono ancora accadere? Nelle pseudo campagne che ci circondano, considerando le strade, le ferrovie, le zone industriali, i percorsi ciclopedonali e le zone residenziali/commerciali, non ci sono più spazi per consentire un’attività che viene fatta con armi da fuoco. Inoltre, se non fosse per la selvaggina pronto-caccia (che è poi l’obiettivo principale dei cacciatori che ci sono in giro in questi giorni), i famosi fagiani pronto-rilascio, non è che ci sarebbe poi chissà cosa a cui sparare, perché l’urbanizzazione e un’assurda pressione venatoria che dura da sempre hanno ormai ridotto al lumicino la presenza di specie cacciabili stanziali (anzi direi che a parte il coniglio selvatico e la minilepre – attenzione a NON confonderla con la lepre vera e propria – non ci resta nulla).
Ok che ha soccorso il ciclista…però…questo poteva anche uccidere…
Tra poco raccogliete le firme e dategli l’ergastolo…..ma per favore,un pallino di caduta poteva uccidere…
Deve essere molto divertente sparare a dei fagiani imbesuiti dalla cattività.
Non era di caduta, altrimenti non feriva, semplicemente si appoggiava, e comunque poteva sicuramente arrecare danni più gravi. Ognuno deve prendersi le sue responsabilità, il fatto è serio, di sicuro mi auguro che venga revocato il pda uso caccia.
Ci sono due cose che non tornano nelle dichiarazioni:
1) Che fosse a 150 m (guarda a caso la distanza che prevede la legge), perché se così fosse i pallini non colpivano nessuno
2) Che fossero in ricaduta, perché un pallino in ricaduta come dice la parola stessa è in ricaduta, non ti si infila nel labbro o nell’occhio!
Vediamo di fermare questi incidenti una volta per tutte.
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