Saronno sostiene l’autonomia regionale: disco verde in consiglio
SARONNO – “Il gruppo della Lega Nord Lega Lombarda per l’Indipendenza della Padania esprime la propria soddisfazione per il voto del Consiglio Comunale di Saronno che ha approvato la richiesta di autonomia regionale per la Lombardia”.
Così il capogruppo consiliare Angelo Veronesi della Lega Nord. Veronesi ha chiesto “che venisse data la possibilità a tutti i cittadini di scegliere per l’autonomia regionale della Lombardia attraverso le forme previste dalla Costituzione”.
Rileva l’esponente del Carroccio
Il Pd ed i suoi alleati di sinistra hanno sostenuto che l’autonomia non è una riforma di cui il Paese ha la necessità, dimostrando di essere contrari ad ogni principio di equità fiscale tra cittadini della Repubblica. Non sapendo più cosa inventarsi gli alleati del Pd, tra cui è presente anche Scelta civica, che a Saronno si nasconde dietro il prestanome di Unione italiana, si sono scagliati contro la proposta di una maggiore partecipazione dei cittadini alla cosa pubblica sostenendo che il referendum consultivo ha un costo.
A questi partiti che sostengono il presidente Matteo Renzi che non è mai stato candidato nè eletto dal popolo, ma si permette di governare il Paese, rispondiamo che la democrazia è una cosa seria ed ha un costo dato che la democrazia vera è ben lontana dai twitter di Renzi. L’approvazione della richiesta di referendum per l’autonomia regionale porterà benefici anche a Saronno, in quanto maggiori risorse rimarranno sul territorio, oppure minori tasse potranno essere pagate. La decisione spetterà poi al Consiglio regionale e non più a decisioni inique che vengono prese a 700 vhilometri di distanza da Milano. A causa della crisi economica Saronno e tutta la Regione Lombardia hanno visto le aziende lombarde perdere competitività a livello internazionale. I posti di lavoro dei cittadini saronnesi sono a rischio e diventa assolutamente indispensabile ridurre la pressione fiscale complessiva sulle aziende lombarde.
I cittadini saronnesi stanno pagando troppe tasse a fronte di uno Stato che non restituisce nè sufficienti risorse nè sufficienti servizi ai cittadini saronnesi. Il Pd ha ancora messo in dubbio i dati del residuo fiscale calcolati da Eupolis e dalla Cgia di Mestre. Evidentemente il Pd mente sapendo di mentire. Il residuo fiscale è una stima matematica che rappresenta la differenza tra quanto un territorio versa sotto forma di tributi all’operatore pubblico e quanto da esso riceve sotto forma di servizi, e tiene conto dei trasferimenti dello Stato, al contrario di quello che il Pd ed i suoi alleati hanno sostenuto.
La stima del residuo fiscale regionale nel periodo 2009-2012 evidenzia che alla Lombardia non tornano più indietro, 48 miliardi di euro ogni anno. Con il residuo fiscale della Lombardia potremmo comperarci il debito della Grecia in circa 8 anni. Verrebbe da domandarsi come sia possibile che la Lombardia versi da almeno 60 anni ingenti risorse allo Stato ed il debito pubblico continui ad aumentare anzichè a diminuire. E’ evidente che le risorse dei cittadini lombardi non finanziano lo sviluppo delle Regioni caratterizzate da un diverso grado di sviluppo, ma finanziano sprechi che non si possono certo imputare alle Regioni virtuose come la Lombardia. Stato e Regioni spreconi vengono premiati anzichè commissariati, rendendo di fatto nullo il continuo salasso dei cittadini lombardi.
Più propriamente, anzichè comperarci la Grecia in 8 anni, i cittadini lombardi dovrebbero avere la possibilità di scegliere il futuro per sè e per i propri figli chiedendo di ridurre il residuo fiscale. La riduzione del residuo fiscale significherebbe ridurre drasticamente la pressione fiscale sui cittadini lombardi. La riduzione del residuo fiscale consentirebbe ai cittadini lombardi di godere finalmente dei soldi derivanti dal proprio lavoro.
Prendiamo atto che il Pd ed i suoi alleati hanno votato contro alla partecipazione dei cittadini alla vita politica, esprimendosi contrariamente alla delibera di indirizzo volta a supportare il referendum per l’autonomia regionale. Il referendum è previsto dalla Costituzione e ci stupiamo che il Pd che da sempre sostiene a parole di essere favorevole alla partecipazione del popolo, in realtà si dimostra anche a Saronno fortemente contrario. Non è bastato che il Pd cancellasse le Province e non è bastato che una loro ministro si esprimesse per abolire le Regioni, che sono una parte fondante della Repubblica. Ora anche a Saronno vediamo la vera faccia del Pd che attacca la democrazia. Esprimiamo invece un ringraziamento per tutti i gruppi consiliari e per tutti i consiglieri che hanno avuto il coraggio di votare a favore di una maggiore democrazia coinvolgendo i cittadini nel processo decisionale, in considerazione del fatto che l’Autonomia Regionale influirà direttamente sul Comune di Saronno, permettendo ai saronnesi che lavorano di essere più ricchi e ai cittadini in difficoltà di essere maggiormente aiutati grazie a maggiori risorse economiche e lavorative a disposizione dell’ente comunale.
13112015
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Commenti
anche se non mi pubblicate il commento perché non filo leghista lo ripropongo.
È illeggibile sia per la lunghezza che per i contenuti questo “articolo” che poi tale nemmeno è visto che si stratta di uno sproloqio, l’ennesimo, di Veronesi.
Copia e incolla da Facebook riuscito benissimo. Bravi wordpress-426764-1358032.cloudwaysapps.com!
è il giornalismo d’assalto in salsa saronnese.Il premio Pulitzer si avvicina…
Signor Veronesi mica ha scelto Saronno ma i consiglieri della Lega.
I soldi che serviranno a pagare questa consultazione sono quelli delle tasse dei cittadini, che pagano le tasse .
Bella vittoria… Hanno la maggioranza, ma chi vogliono babbiare?
se in Italia fossimo serie non assisteremmo a queste carnevalate. Smettete di raccontare le favole, alle prossime politiche è indubbio che avrete qualche problemino non di rappresentatività ma di esistenza.Questo è indubbio
Il referendum non è necessario, anche l’opposizione in consiglio regionale (PD) si è offerta di sostenere la Giunta Maroni in una negoziazione con il governo centrale, che tra l’altro nella riforma costituzionale, sta legifando in questo senso… Ma il referendum serve alla Lega e Maroni non ha accettato l’aiutino… Basterebbe sedersi e negoziare, ma è meglio spendere 30 milioni dei contribuenti… Anche vincendo il referendum, il percorso dovrebbe essere lo stesso, e allora?!?