Addio Volontè, la lettera dei figli Francesca e Giovanni
29 Novembre 2015

SARONNO – Una lettera schietta e intensa per dedicare un ultimo saluto al padre, ringraziare chi in questi ultimi giorni ha avuto ricordarlo e omaggiarlo stando innanzittutto vicino alla famiglia e soprattutto per fare un po’ di chiarezza sulla malattia. L’ hanno scritta Giovanni e Francesca figli di Enzo Volontè 64enne imprenditore, politico e filantropo scomparso nella notte tra mercoledì e giovedì lasciando senza parole l’intera città di Saronno.
Ecco il testo integrale
Caro papà, il tuo funerale è stata una festa bellissima e ti abbiamo immaginato pieno di gioia nel vedere l’affetto delle persone che si sono strette intorno a noi per salutarti.
Ora vogliamo ringraziare tutti, lo vorremmo fare personalmente, con qualcuno lo abbiamo fatto, ma erano davvero in troppi; abbiamo deciso di farlo pubblicamente, perché tu avresti fatto esattamente così.
GRAZIE DI CUORE A TUTTI.
Crediamo anche che ora sia il momento di raccontare la tua malattia, che hai tenuto il più possibile nascosta alle persone, che ci hai fatto promettere di non condividere neanche con i nostri amici più intimi, malattia che volevi sconfiggere prima di tutto con la tua forza d’animo.
Quattro anni fa ti hanno diagnosticato un tumore alla tiroide, che sembrava risolvibile velocemente, ma che ti aveva già generato delle metastasi ossee, che sono state curate con le varie terapie a disposizione; ma sapevamo dall’inizio che non sarebbero mai potute guarire completamente.
Hai affrontato questa malattia con una forza e una Fede che non si possono descrivere, e che noi ci porteremo dentro per sempre.
Sapevamo che fino a quando il tumore si sarebbe limitato alle tue ossa potevamo stare abbastanza tranquilli.
Ma sapevamo anche che prima o poi tu avresti potuto soffrire di forti dolori, e così è stato. Negli ultimi due mesi sei stato tormentato da questo dolore molto forte simile a una sciatalgia, perché la metastasi al bacino aveva intaccato proprio il nervo sciatico.
La situazione negli ultimi giorni è precipitata: un’insufficienza renale, motivo per cui sei stato ricoverato, ha causato in pochissimo tempo altre complicazioni, fino ad un arresto cardiaco.
Questa è la tua storia, la storia che in molti ci hanno chiesto, la storia che doveva rimanere un segreto perché tu avevi ancora troppe cose da fare per pensare di essere malato.
Ora facciamo tesoro prezioso di quello che ci hai insegnato e andiamo avanti con tanta serenità, grazie soprattutto ai valori umani che un papà immenso come te ci ha trasmesso.
Valori umani che hanno trovato la loro massima espressione quest’anno quando hai avuto la fortuna di incontrare personalmente il nostro Papa Francesco: hai chiesto una preghiera per la “tua” Casa di Marta e non per la tua salute.
Un ultimo pensiero di ringraziamento alla mamma. Ti è stata sempre vicino con un amore e una dedizione che per noi sono di grande esempio.
I tuoi figli Francesca e Giovanni
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Commenti
e ora non resta che seguirne l’esempio e lo slancio vitale, grazie Enzo
Un forte abbraccio ai familiari
Questi sono i figli che ognuno di noi si augura di avere. Partecipi, affettuosi, rispettosi delle volontà del padre. Tenersi dentro per 4 anni un segreto di questo genere non è cosa da poco e se da lassù il papà, come ha detto il nipotino, è diventato il loro Angelo custode, ne sarà fiero e contento.