Querelle sindaco-banda: le precisazioni di Per Uboldo, “la partita Iva non serve”
UBOLDO – “Nelle scorse settimane, in merito all’esclusione del Corpo musicale Santa Cecilia di Uboldo dall’albo delle associazioni, sono state dette e scritte molte cose”. Inizia così un conunicato della lista di minoranza Per Uboldo, rappresentata in consiglio comunale da Alessandro Colombo.
Senza addentrarci nel merito della vicenda che, ripetiamo, non conosciamo se non per sentito dire, vorremmo fare alcune precisazioni su dichiarazioni rilasciate dal sindaco di Uboldo, Lorenzo Guzzetti, non tutte corrispondenti al vero. In particolare vorremmo soffermarci su una dichiarazione del sindaco:”E’ dal 2011 che al Corpo musicale è stato chiesto di regolarizzare la propria posizione fiscale per poter accedere ai contributi comunali. Serviva regolarizzarsi con una partita Iva del costo di 35 euro. Dal 2011 questa richiesta è costantemente disattesa”. Questa dichiarazione rappresenta una vera assurdità per tre motivi.
Primo. Non risponde al vero che una associazione, sia essa la banda o altra, debba per forza di cose avere una partita Iva. Il Cesvov Centro di servizi per il volontariato della provincia di Varese, che anche il sindaco cita nelle sue dichiarazioni e che svolge funzione di supporto all’attività delle organizzazioni di volontariato e delle associazioni di promozione sociale esistenti sul territorio della Provincia di Varese in merito sostiene quanto segue:”Una associazione, sia essa la banda o altra associazione di promozione sociale, una volta costituita in forma scritta deve darne comunicazione all’Ufficio delle entrate attraverso la richiesta gratuita del codice fiscale. Attraverso il codice fiscale l’associazione acquista autonomia tributaria e può registrare l’atto costitutivo e lo statuto, farsi rilasciare fattura per gli acquisti, compilare eventuali dichiarazioni fiscali, versare le ritenute d’acconto. Diversamente dal codice fiscale, la partita Iva identifica un soggetto, associazione o altro, che svolge abitualmente e professionalmente un’attività commerciale ai fini fiscali. Quindi, mentre tutte le associazioni devono possedere il codice fiscale, solo le associazioni che svolgono abitualmente attività commerciali devono dotarsi della partita Iva”.
E’ inesatto allora sostenere, come sostiene il sindaco, che una associazione per poter accedere ai contributi comunali deve regolarizzare la propria posizione fiscale con la partita Iva. La partita Iva ce l’hanno solo coloro che svolgono abitualmente e professionalmente attività commerciale.
Secondo. A Uboldo per poter accedere ai contributi comunali occorre essere iscritti all’albo delle associazioni come previsto dall’articolo 4 del regolamento per l’istituzione dell’albo comunale delle associazioni.Terzo. Per essere iscritti all’albo delle associazioni una associazione deve essere dotata di un atto costitutivo e di uno statuto che prevedano l’assenza di qualsiasi fine di lucro, lo scopo e la natura ideale e non economica, così come previsto dall’articolo 2 del Regolamento per l’istituzione dell’albo comunale delle associazioni.
Pertanto, non corrisponde al vero che per ottenere contributi dal Comune occorre avere una partita Iva, requisito non richiesto dal regolamento per l’istituzione dell’albo comunale delle associazioni. E questo vale non solo per la banda ma per qualsiasi altra associazione uboldese che ha “solamente” il codice fiscale, e sono davvero tante.
02122015
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Commenti
Confermo, per le associazioni basta il codice fiscale. Consente di accedere a contributi e bandi senza problemi. E infatti, anche il Cesvov ha confermato. La P. IVA la apri solo se intendi fare attività commerciale.