Caso Bea, parla il sindaco
SOLARO – Dopo le accuse portate sui giornali ed in consiglio comunale dai gruppi di opposizione, Movimento 5 Stelle e Centrodestra Solaro (leggi qui), il sindaco Diego Manenti torna sulla vicenda Bea e sulla gara d’appalto per la gestione dell’inceneritore di Desio. Pubblichiamo in forma integrale il comunicato:
«Si è tanto parlato, in consiglio comunale e (molto) sui giornali, della vicenda BEA (Brianza Energia e Ambiente), società pubblica partecipata dai Comuni di Bovisio, Cesano, Desio, Lentate, Limbiate, Meda, Muggiò, Nova, Seveso, Solaro, Varedo e Provincia di Monza e Brianza, nata per garantire ai soci un efficiente servizio di smaltimento dei rifiuti. Si sta polemizzando intorno alla presunta irregolarità di una gara svolta nel 2014 (e già affidata!) con cui BEA ha selezionato un socio privato di minoranza cui affidare lavori di ammodernamento dell’impianto di termovalorizzazione di Desio. Tali lavori non solo permettono di migliorare l’efficienza dell’impianto ma, consegnando una struttura rinnovata, aumentano il valore aziendale in corrispondenza di un passaggio industriale importante, che è quello di avviare la società alla fusione con CEM, azienda anch’essa pubblica di gestione rifiuti, focalizzata sulla raccolta differenziata. Obiettivi della fusione, già illustrati ai consiglieri comunali, sono di costruire una società pubblica capace di coprire l’intero ciclo di gestione rifiuti, a diretto controllo dei Comuni (e dunque dei cittadini!), e di portare la percentuale di raccolta differenziata prossima all’80% in modo omogeneo su tutta l’area dei Comuni soci. Obiettivi ambiziosi e capaci di mettere la nostra zona, e anche Solaro, in sicurezza rispetto al tema delicato (e oggetto di svariati interessi) della gestione dei rifiuti nel medio-lungo periodo. La gara discussa e contestata è stata bandita lo scorso anno (i termini scadevano il 30 maggio 2014) e affidata ad un operatore prima delle fine dello scorso anno. I documenti di gara sono stati approvati regolarmente dal consiglio di amministrazione (CdA) della società. Il Collegio sindacale, nel corso di quest’anno (2015) ha chiesto chiarimenti al presidente del consiglio di amministrazione che li ha resi puntualmente. Non soddisfatto dei chiarimenti ha ritenuto di fare un esposto alla Procura della Repubblica. D’altra parte, il presidente ha chiesto un parere pro-veritate sulla regolarità della gara, prima di lasciare l’incarico insieme a tutto il suo CdA, con l’eccezione del solo vicepresidente rimasto al suo posto. Il nuovo CdA insediato a maggio 2015 ha acquisito il parere, che nella sostanza afferma che qualche errore materiale nei documenti di gara effettivamente presente non risulta configurare presupposti di irregolarità penali né di invalidità della gara. Tale è lo stato dell’arte, che non fa ritenere ci siamo presupposti amministrativi o tantomeno penali per interrompere il percorso avviato. E mentre c’è chi chiede la revoca della gara (che produrrebbe danni gravi ai Comuni soci perché dovrebbero rifondere il danno all’affidatario che si è visto aggiudicare più di un anno fa i lavori che partiranno il prossimo aprile), senza rendersi conto che questo equivarrebbe a pregiudicare la stessa società, nessuno sa rispondere alla domanda: dove mettiamo i nostri “benedetti” rifiuti se ci mettiamo nell’ottica di smantellare BEA? C’è anche chi pensa che difendere BEA in questa fase equivalga a difendere le posizioni del PD (??!!) piuttosto che dei cittadini e, quindi, a farne una questione politica anziché aziendale, ma anche questo è molto strano e testimonia la confusione o l’imbarazzo di chi lo sostiene visto che, a fronte di un esposto in Procura del Collegio Sindacale, il vecchio CdA che ha prodotto la gara ha ritenuto di lasciare l’incarico (con l’eccezione di un unico componente, non indicato dal PD ma dalla Lega!!!) a maggiore tutela dell’azienda e pur avendo il conforto di un parere pro-veritate favorevole nella sostanza, mentre il nuovo CdA insediato a maggio 2015 sta regolarmente rispettando il mandato dei Comuni soci. Che dire in conclusione? Si va avanti secondo i piani aziendali di BEA convinti che in prospettiva sia proprio a tutela degli interessi dei nostri cittadini il percorso individuato per costituire una società pubblica per la gestione dei rifiuti e qualora emergeranno responsabilità individuali (di cui al momento non c’è traccia) se ne chiederà il conto ai diretti interessati».
21122015