Guzzetti presenta la nuova sala consiliare… e l’opera di Vendramin
“Gli effetti del Buono e del Cattivo Governo il nostro Fabrizio li ha riletti magistralmente così: da una parte la campagna soleggiata, un albero, la terra che dà frutto. E un bambino, un neonato. Un bambino che nasce rappresenta la volontà di una società di darsi un futuro, è l’espressione massima del disegno positivo per il quale noi siamo al mondo.
Dall’altra parte gli effetti del Cattivo Governo sono una città che cade in rovina e un uomo abbandonato. Il Cattivo Governo è quel governo che pensa a soddisfare le pretese, non a tendere al Bene Comune che realizza i propri desideri in maniera operosa attraverso Giustizia e Concordia. Per questa ragione è prepotente un particolare che al primo sguardo può sfuggire ma che invece è fondamentale: il Cattivo Governo è strabico. Non vede. Oppure vede quello che vuole lui o chi vuole lui. E il risultato è ciò che vediamo: una città in rovina e un uomo abbandonato.
Se il Buon Governo non fa distinguo tra i suoi figli, il Cattivo Governo sì.
Se il Buon Governo chiede innanzitutto agli stessi cittadini, al popolo, di “unirsi insieme” attraverso la Giustizia e la Concordia, il Cattivo Governo slega i cittadini, li divide, non dà regole ma vede in maniera appunto strabica ciò che interessa solo a lui e lo vuole perseguire ad ogni costo per la sua gloria personale, non per il bene di tutti. Arrivando alle divisioni, alle fazioni, alla sete di vendetta o di rivincita. Alle guerre. Dichiarate o meno che esse siano, ma pur sempre guerre.
Mentre Fabrizio realizzava questo dipinto, ho iniziato a riflettere anche io su ciò che verrà dopo. Questa opera d’arte è ciò che personalmente lascio di più caro a tutta la mia comunità che ho avuto l’onore di servire in questi anni. E’ stato e sarà bello ancora servire questo popolo perché una delle cose più belle che ho potuto sperimentare come Sindaco è la capacità di tanti miei concittadini di sapersi legare ancora tra di loro attraverso la Concordia
Infine, questo dipinto è anche una grande dichiarazione d’amore.
Se tutto quello che vi ho raccontato è afferente al sole, il resto lasciamolo alla luna che “induce domande più timide ma non comporta per forza risposte”.
Quello che chiedo a tutti i miei cittadini e a tutti i rappresentanti del Consiglio Comunale, oggi come domani, è solo una cosa: cercate di non spezzare mai la corda della Concordia, e tutte le volte che si romperà abbiate la pazienza e l’umiltà di riannodarla. Solo così riusciremo sempre a far crescere la nostra comunità e far tendere tutti al Bene Comune. E che Dio benedica sempre la nostra comunità.
31012016