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LAZZATE – Il progetto “Sport cardioprotetto”, un’opportunità per promuovere la prevenzione del danno derivante da arresto cardio-circolatorio, annunciato lo scorso novembre dall’assessore allo Sport Giuseppe Zani a tutti i presidenti delle associazioni sportive di Lazzate, arriva a suo compimento. L’idea si è concretizzata negli ultimi giorni con l’installazione in diverse aree pubbliche votate allo sport, tra cui le palestre scolastiche, i campi di calcio, l’oratorio maschile, il centro anziani dove a breve sarà riqualificato il campo da tennis), il centro del borgo e il campo trial, di ben sette defibrillatori semiautomatici esterni (Dae). Si tratta di una scelta importante per la salute degli atleti e delle persone in generale, una scelta che fornisce adeguati strumenti di protezione nei luoghi dove viene svolta attività fisica, sia in orario scolastico per gli studenti sia in orario extrascolastico per atleti di società sportive che utilizzano le strutture sportive. Nondimeno, ciò rappresenta anche un aiuto concreto alle associazioni e società sportive che per legge devono dotarsi obbligatoriamente di defibrillatori. Sul fronte della ovviamente necessaria formazione, al fine di saper utilizzare correttamente in caso di emergenza tale strumentazione, l’amministrazione comunale ha predisposto dei corsi effettuati da centri di formazione accreditati, con l’ausilio della Croce Rossa Italiana di Misinto, con costi agevolati per venire incontro alle società del territorio. «Con questo progetto andiamo a dotare di sette defibrillatori tutte le strutture pubbliche sportive -e non solo-….perché con il cuore non si scherza» – ha dichiarato Zani. «E’ una scelta di cuore per Lazzate e per i lazzatesi. Quando si parla di sport e salute e si può salvare una vita, non si tratta di spese bensì di investimenti per il bene comune, in particolare dei nostri giovani e giovanissimi atleti ma più in generale di tutti noi» – ha aggiunto il sindaco Loredana Pizzi.
(nella foto il sindaco e l’assessore premiati dal Moto Club Lazzate)
09022016
Lodevole iniziativa. Purtroppo, con riferimento a Saronno, almeno del defibrillatore di c.so Italia non c’è più traccia da settimane, grazie all’ignoto (a me, ma non alle ff.oo) che si è divertito a buttarlo via, accanendosi poi anche su quello del Comune un paio di volte.
La speranza è sempre la stessa: che, nel NON BREVE tempo di ripristino non si presenti un caso di reale necessità…. salvo forse all’ignoto di cui sopra.
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