Teatro, Castelli: “Niente contributo, sosterremo solo i costi sociali”
SARONNO – Nella seduta di ieri sera del consiglio comunale riflettori puntati sul passato e sul futuro del teatro Pasta. Non a caso in sala tra il pubblico era presente anche una delegazione di dipendenti della sala di via Primo Maggio.
A aprire la serata l’intervento del presidente del consiglio comunale Raffaele Fagioli che ha dato lettura delle osservazioni della Conti di Conti sulla spa e sulla fondazione che gestiscono il teatro e sulla Saronno Servizi mentre il segretario comunale ne ha spiegata la valenza tecnica.
Decisamente più interessante l’interpellanza presentata da Pd e Tu@Saronno che chiedeva all’Amministrazione comune di chiarire la propria posizione in merito al futuro del teatro. In particolare si chiedeva “come mai l’Amministrazione non avesse ancora fissato il contributo da erogare che dovrebbe essere definito entro il 31 dicembre” e quali “siano gli indirizzi strategici che intende seguire”.
A rispondere, con una lunghissima nota che riporta anche stralci di missive tra il cda e l’Amministrazione e quindi decisamente complessa da seguire per il pubblico e per chiunque non abbia il testo, è stata l’assessore alla Cultura Lucia Castelli.
In sostanza l’esponente della Giunta ha ripercorso i diversi incontri con il cda della fondazione (con un breve accenno sulla querelle che ha visto il presidente e i membri del consiglio di amministrazione non considerarsi in carica ma dimissionari per un contenzioso con Amministrazione chiarito solo qualche mese fa) sottolineando come “non sia stato possibile indicare il contributo perchè il bilancio previsionale e il budget predisposto non sono in linea quanto richiesto dall’Amministrazione”. In sostanza il Comune ha chiesto una forte azione di “riduzione dei costi o di aumento degli introiti in modo da ridurre il contributo comunale” che non sarebbe stata realizzata dal cda.
L’Amministrazione lamenta come da parte della fondazione non ci sia stata l’applicazione di alcune azioni richieste “come l’aumento dei posti, la proposta di biglietti last minute o quella di incrementare l’utilizzo della sala con proposto come recital e concerti di musica classica”.
In sostanza l’assessore ha rimarcato che il contributo sarà definito solo per i costi sociali imputabili all’attività teatrale come indicato dalla corte dei conti.
Non mancano però i nodi da sciogliere come quelli dei 55 mila euro che l’Amministrazione comunale non ha ancora pagato per chiudere la questione del contenzioso con l’ex direttore organizzativo e che sarà versato “solo una volta che sarà verificato essere compatibile con quanto stabilito dalla corte dei conti”.
L’intervento dell’assessore si è così concluso: “L’Amministrazione non nega il proprio contributo al teatro ed ovviamente non vuole negare lo sviluppo della cultura ma continueremo a sostenere solo iniziative che si stanno in piedi con la vendita dei biglietti anche per tenendo in considerazione quanto stabilito dalla corte dei conti”.
Alla risposta del consigliere comunale Licata di “non essere soddisfatto” è arrivata la replica del primo cittadino “capisco che non lo sia la nostra Amministrazione ha deciso di non versare i 260 mila euro che invece voi avevate concesso”.
Durissima al termine della seduta la chiosa politica di Licata: “La situazione è chiara: si vuole chiudere il teatro senza neppure assumersene la responsabilità politica”.
(foto del consiglio comunale di Edio Bison)
17022016
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Commenti
Sciura Maria, sai solo fare copia e incolla da Wikipedia…… Viva la sagra delle patate di Lazzate la festa della birra di Misinto ….. Saronnesi solo chiacchiere e distintivo, paolotti cattocomunisti ….. Fagioli dai muoviti segui l’esempio di Cesarino Monti ….. Se vuoi salvare Saronno
Dovremmo difendere con le unghie e con i denti non solo il teatro ma qualsiasi presidio culturale esistente sul territorio
La cultura educa lo spirito e la mente e consegna all essere umano la sua dignità
Distruggere la cultura rende simili alle bestie e si arriva ad aberrazioni sociali che viviamo quotidianamente
Se vuoi distruggere un popolo fa in modo che non pensi che non venga educato al bello così piano piano tutto il brutto del mondo per lui sarà normalità
Mi sembra quel comico che faceva la parodia a Fede riferite alle notizie su Berlusconi “ATTENTATOOOOOO!!!!!”
Maria con questi è tempo perso l’idea di cultura che hanno questi è la scuola ” bosina” e la sagra del purcel
Brava sciura Maria
I leghisti si lamentano che molti utenti del teatro vengono da fuori Saronno, ma non si lamentano che oltre 3/4 della giunta comunale é composta da persone che vengono da fuori Saronno?
Il teatro e la cultura sono un costo non sostenibile, mentre i 125.000 euro per lo staff del sindaco invece sono un investimento?
Bravissimi a mistificare giocando con i numeri. 125000 è il massimo di spesa annua per li staff di 3 persone. Peccato che lo staff sia di 1 sola persona e si conseguenza la cifra è nettamente inferiore.
Con 260.000 euro:
– si pagano tutti i libri a tutti i bambini dalla I elementare alla III media;
oppure
– si sostengono quasi 6 rette di disabili in strutture residenziali
oppure
– si fanno 3 campi di calcetto in un centro sportivo
oppure
– si asfaltano chilometri di strade
oppure
– si pagano circa 8 agenti di Polizia Locale in più
oppure
– si pagano manutenzioni varie in tutta la città
oppure…oppure…oppure…
Queste sono le domande che ci dovremmo porre più spesso: è giusto che tutta la collettività paghi dei servizi usufruiti da poche persone?
Dietro alla parola “cultura” non nascondiamo pochi privilegi di pochi, solitamente la cosiddetta “sinistra in cachemire” che ha il cuore a sinistra ma il portafogli rigorosamente a destra?
Io non ho la risposta, ma mi sembra giusto dirle queste cose.
sei quel duca conte del Fantozzi, vero? e allora torna dal Ragionier Ugo Fantozzi, che fate ridere
io non ho figli alle elementari
io non ho anziani da RSA
io non gioco a calcetto
io non consumo asfalto andando io a piedi o in bici
io non usando l’auto non ho bisogno di Polizia Locale e mi difendo da solo (che se aspetto loro, mi viene da ridere, se li paghino chi li ritiene utili)
le manutenzioni vengano pagate da chi usa i singoli servizi
io non ho bisogno di staff e nessun sindaco ne ha mai avuto uno, se lo paghi da soloE quindi??
E quindi torna nel deserto dei Tartari così che tu possa restare da solo
…e quindi NIENTE: è innegabile che alcuni degli esempi indicati sembrano essere ben più meritevoli dei contributi fino a ieri destinati al teatro e credo proprio che la maggioranza la pensi nello stesso modo. Non è d’accordo? (ovviamente no)
Quindi le oltre 50mila persone che passano dal Pasta in un anno sarebbero i “pochi” che godono di un privilegio?
Così come le migliaia di studendi, più genitori e insegnanti, che godono della rassegna Studenti in scena in cui non pagano il teatro e si trattengono l’incasso da reinvestire nelle proprie attività sarebbero pochi e godrebbero solo di un privilegio?Concordo pienamente.
Senza nulla togliere alla “cultura” in generale, c’è cultura e cultura, ovvero quella di cui godono in pochi per scarso interesse personale, biglietti cari (a fronte di uno scarso interesse personale) ed indotto nullo… e c’è la cultura da cui possono trarre giovamento molte più persone, ad esempio tramite il sovvenzionamento dei libri scolastici.Chiariamo qualche punto sul teatro, rispondendo a poche semplici domande:
– è obbligatorio andare a teatro? NO (la scuola lo è)
– il teatro saronnese è l’unico accessibile a chi vuole andarci? NO (Milano è ad un tiro di schioppo)
– il teatro saronnese è in grado di reggersi con le proprie gambe? NO (giusto aiutarlo se il deficit è marginale, in caso contrario è molto più corretto riflettere seriamente se tali somme potrebbero essere impiegate in modo più proficuo, sempre nel campo culturale)
– il teatro saronnese genera indotto? SI (ma quanto? il ritorno vale la spesa?)
Chi ha cultura è sempre pronto ad imparare, chi non ne ha pensa d’insegnare…
Mi piacerebbe che i vostri figli fossero sempre pronti ad imparare..
Chi ha orecchie per intendere intenda.
Il teatro di Saronno è una risorsa culturale importante ed insostituibile per la città ed il distretto. Non erogare il contributo vuol dire rinunciare a centinaia di utenti nella nostra città, nei ristoranti, nei negozi. Senza parlare degli spunti didattici per le scuole. Il sindaco farebbe bene ad essere più presente, fare qualche giro al Pasta e toccare con mano la necessità del contributo comunale.
Correva l’anno 1997, alla domenica i ristoranti i bar erano pieni di tifosi delle squadre di calcio che arrivavano da Livorno, Siena, Cesena, Treviso. Di certo una squadra di calcio non è una risorsa culturale, non si può paragonare a un teatro, però era importante lo stesso per la città e i distretto, senza parlare poi degli spunti sportivi per i ragazzini che potevano giocare nelle giovanili di una squadra professionistica con allenatori di primordine ( Eugenio Bersellini tanto per fare un nome ) … ebbene un sindaco cattocomunista di allora non raccolse la richiesta dell’allora presidente del Saronno di potersi espandere costruendo un centro sportivo all’altezza ( mettendo anche i soldi ) , il presidente se ne andò e la squadra dopo pochi anni miseramente falli sparendo. L’ultima amministrazione ha fatto zero di zero per lo sport, lasciando gli impianti nel degrado ( Licata vai a vedere lo stadio come è dismesso grazie a cinque anni di amministrazione di sinistra, le aree dismesse le create voi mi pare ) togliendo contributi importanti alle società sportive … non lo ha fatto invece per il teatro ………… che il teatro cominci a camminare con le sue gambe, come fanno le società sportive “abbandonate” dalla cultura sinistrorsa
Ci sono altri costi che il Comune sostiene per quattro gatti… bisognerebbe controllare bene tutta la situazione, ho sentito di costi strani da anni in carica al Comune per far divertire i soliti amici. Se la Lega fa Pulizia non è una brutta cosa ma bensì un aiuto sociale dei costi inutili.
E’ bello leggere i commenti a margine di una situazione come questa: i pro leghisti tutti tesi a dire che stessero in piedi con le loro forze, sottolineando fra l’altro che il teatro è fruito da non saronnesi (si dice così? eventualmente chiedo scusa per l’errore) come se questo fosse un danno e non un vantaggio. E poi se gli abitanti di saronno non vanno a teatro vogliamo impedire a chi viene da fuori di andarci, in virtù della territorialità? Gli altri, quelli che hanno un po’ di esperienza di teatro che sciorinano dati e segnalano che questo e quello si fa già, che spesso il teatro è esaurito ( e allora i biglietti/sedie/deretani dove li metti?), che si è già tentato con la musica classica e non funziona. E poi, così solo per dire: se aggiungi serate, aggiungi anche costi perchè più pulizie, più affissioni, più costi delle compagnie, più organizzazione, più ufficio stampa, più energia elettrica ecc. Mi sembra di capire che la questione è che la cultura infastidisce, e quindi meglio chiudere e sostituire con una bella festicciola con caldarroste e salsicce. Il risultato, naturalmente, si vede. Ma evidentemente è questo che si vuole. Complimentoni.
Bravo Riccardo, concordo pienamente
Fate benissimo ad amare la cultura ed il teatro, basta che ve li paghiate!
Scrocconi !!! Voi dietro il paravento della “Cultura” volete far pagare alla comunità quello che dovreste pagare voi , con quegli abbonamenti ridicoli!!!
Sono stati riportati i prezzi degli abbonamenti, se li avesse letti (forse ha fatto finta di non averli letti) saprebbe che i prezzi sono sicuramente alti.
Che squallore! Una città di bottegai…
Quindi Rovello e’ una metropoli è una città di rilievo solo perché ha un teatro?
Lo dico e lo ripeto….questi sono capaci di chiudere la biblioteca in quanto non porta denari e non cammina con le proprie gambe. Lasciamo perdere gli aspetti culturali…allora per coerenza perchè non rinunciare agli stipendi comunali in quanto il comune senza le nostre tasse non rimarrebbe in piedi?
Se il teatro fosse gestito da privati con i cosiddetti basterebbero 280.000,00 -40/50% almeno. =150.000€ senza tanti dirigenti, presidente, vicepresidente etc etc.
sei solo ridicolo
Cerchiamo di mettere ordine: 1) il Teatro Pasta è una risorsa insostituibile per la città, va difeso e sostenuto 2) L’obiettivo economico è il pareggio di bilancio della Fondazione 3) ad oggi siamo lontani dal pareggio 4) il Comune dovrà intervenire – con modalità compatibili con i rilievi della Corte dei Conti – anche quest’anno per garantire la continuità dell’attività 5) il Comune si attende un segnale dalla Fondazione, in pratica che si diano una mossa, inventino qualcosa di nuovo, riducano i costi se possono o aumentino le entrate. Almeno ci provino….suggerirei di affidare ad un revisore dei conti un’analisi comparata dei bilanci di questi 20 anni per vedere quali esercizi si sono avvicinati maggiormente all’obiettivo del pareggio e grazie a quali iniziative.
bergamaschi, col suo intervento mi ha rallegrato la bigia giornata strappandomi un sorriso. è evidente che Lei del teatro non sa nulla: si informi, non è tanto difficile.
risorsa insostituibile un corno, il teatro a queste condizioni chiude. Lo sa bene anche Lei, ma capisco il Suo imbarazzo, in quanto sostenitore di questa amministrazione imbarazzante
ma chi ha scritto questo articolo ieri sera non era in consiglio comunale, mi dispiace che si scrivino delle cose non esatte
la lega sosterra’ il teatro ,e dara’ il contributo come sempre
Mi sa che non c’eri tu…
Un po’ di informazioni utili:
– il teatro ha già (da diversi ANNI) un servizio di vendita di biglietti online (chi ci va lo sa).
– il teatro già da diversi ANNI ha messo in pista un servizio di vendita di biglietti last minute (chi ci va lo sa).
– la Corte dei Conti NON ha dichiarato inammissibile il contributo del comune: ha detto che andava specificato meglio nella determina dirigenziale. È una cosa ben diversa e scaricare sulla Corte dei Conti la non erogazione del contributo è un falso.
– l’attuale CdA è ancora quello nominato dalla precedente amministrazione, tanto per dire quanto quella attuale sia interessata al teatro (e per me si sarebbero dovuti dimettere tutti da un pezzo).
– uno dei problemi dei teatro è che la sala è troppo piccola per mantenersi con il solo sbigliettamento in occasione degli spettacoli (che sono spesso esauriti, chi ci va lo sa).
In sostanza, la giunta leghista prende a pretesto la missiva arrivata dalla Corte dei Conti per mettere in atto il proprio progetto politico di smantellamento del teatro, perché con la sola vendita dei biglietti non starà mai in piedi con la programmazione attuale (né stava in piedi quando proponeva solo Legnanesi, ai tempi che furono, visto che il Comune doveva pagare persino di più).
In sostanza, la mancanza di erogazione del contributo significa più licenziamenti e chiusura della struttura piuttosto che la definizione di una stagione diversa da quella attuale, perché per cercare di far lavorare di più il teatro serve un progetto.
E il progetto non c’è: sia perché evidentemente la giunta non è in grado di pensarlo, considerata la distanza siderale dal tema, sia perché è molto, troppo più facile chiudere i cordoni della borsa e lasciare che il Pasta percorra da solo il Miglio Verde.
Adesso è tutto chiaro…
Come diceva Goebbels: ” quando sento parlare di cultura, metto mano alla pistola”. A quando metteremo mano al Pistola?
Dai leghisti che si definiscono “barbari sognanti” che cosa vuoi che sia chiudere un teatro…con la cultura non si mangia…
Aggiungo che, con la cultura, si nutre lo spirito e si apre la mente. È per questo che il teatro viene osteggiato…
Con 280k euro hai voglia a nutrirne di spiriti…
Quali sono le “nuova tecnologie” che il teatro non usa?
E comunque è come minimo strano che ci si lamenti che gli utenti di un teatro vengano da fuori Saronno! Dovrebbe essere una nota di merito. Non una penalizzazione!!!
Gentile Valerio può quantificare i “pochi” fedelissimi? E quali sono gli studi e i dati in base ai quali la coltissima assessora propone di aumentare l’ offerta di musica classica, notoriamente fallimentare? O lei è l’ennesimo quaraquaqua?
No, non li posso quantificare -anche se immagino che il dato sia relativamente facile da reperire- e nemmeno è mio interesse farlo: quello che si può quantificare facilmente è il risultato economico, in perdita. Per ovviare a tale perdita (senza chiudere), le soluzioni sono solo due: aumentare i ricavi o diminuire i costi… anche ammesso che i costi non si possano diminuire, ecco perché ho definito “pochi” i “fedelissimi”, in quanto non sono sufficienti a portare il bilancio in pareggio.
Perché dovrei essere “l’ennesimo quaraquaqua”? Perché, a differenza di tanti altri, non mi strappo le vesti come chi afferma che “la cultura non ha prezzo e va sovvenzionata senza se e senza ma”? Da cittadino e soprattutto da contribuente, non sono d’accordo (quantomeno non del tutto, come ho ben specificato).
Per quanto riguarda le proposte alternative all’attuale offerta del Teatro, non spetta a me decidere in merito. L’ipotesi di aprire alla musica classica è una scommessa persa in partenza, secondo lei? Potrei anche essere d’accordo, non credo comunque che sia l’unica proposta possibile… basterebbe spremersi un po’ le meningi o, più facilmente, prendere spunto dalle programmazioni di Teatri coi bilanci in attivo e provare a replicarne il modello, integrandolo (non sostituendolo) a quello in uso attualmente.
l’idea di aprire alla musica classica è una sciocchezza. Portare a Saronno orchestre (perché di questo si parla) vuol dire aumentare il buco di bilancio: questa strada è già stata percorsa……solo che in comune l’assessore alla cultura (sob) e l’iperpagata dirigente corrispondente non hanno alcuna idea, tanto meno l’attuale direzione della fondazione che si ritiene dimissionata: c’è da chiedersi quanti siano i dipendenti diretti del teatro e quale sindaco li abbia assunti.
Al di là della polemica sui soldi, che in parte ritengo giustificata (l’offerta culturale è varia e se spendo 280k per il teatro, per altri tipi di proposta rimangono solo le briciole), mi piacerebbe che venisse approfondito il punto: “…da parte della fondazione non ci sia stata l’applicazione di alcune azioni richieste come l’aumento dei posti, la proposta di biglietti last minute o quella di incrementare l’utilizzo della sala con proposto come recital e concerti di musica classica”.
Se le fonti dell’articolo sono corrette, non stiamo parlando di snaturare l’attività del teatro, bensì di allargarne lo spettro d’azione con spettacoli -sempre caratterizzati da valenza culturale- che possano attirare nuovo pubblico, oltre ai (pochi) fedelissimi.
Per non parlare poi del “last minute” ed in generale dell’utilizzo delle nuovo (ormai nemmeno più tanto “nuove”) tecnologie: siamo nel terzo millennio, sveglia!
Il Liceo Stefano Maria Legnani ha vinto un premio nazionale (Italia) per la migliore rappresentazione teatrale. Un grazie agli studenti, all’insegnante e a tutti quelli che hanno collaborato per la vittoria dell’ottima scuola pubblica, portando onore anche alla Città di Saronno.
Concerti di musica classica? Non si possono fare, per il notevole rumore che proviene dalle auto che sfrecciano sulle vie: 1 Maggio e Varesina.
io vorrei capire quali sono le altre proposte…..tra l’altro vorrei capire cosa ha detto il sindaco (quello in carica) alla presentazione della stagione, e perché non ha cambiato il consiglio di amministrazione ( qualche domanda la potrebbe pure fare alla dirigente alla cultura….i cui emolumenti non sono proprio bassi)
Ieri sera al consiglio comunale il sindaco ha parlato!!!!
assessore alla cu che?
Quindi se ho ben capito il sig Licata vorrebbe che il comune, andando contro le indicazioni della corte dei conti e delle regole di mercato vorrebbe distrarre ogni anno 280.000 € per tenere in piedi una gestione fallimentare di un’attività di carattere culturale che vede interessati una minima parte di saronnesi ( perché molti utenti del teatro vengono da fuori) a scapito di altre spese che potrebbero aiutare maggiormente la popolazione? FELICISSIMO che lei non sia il mio sindaco
Il teatro é complementare alla didattica delle scuole.
Le feste della Lega Nord col ballo liscio vanno bene per i vecchietti, con tutto il rispetto.
Se vogliamo migliorare l’Italia dobbiamo investire sui giovani.Se vogliamo che Saronno non sia piú cittá e che diventi paesotto come Ceriano Laghetto o Lazzate, allora ha ragione lei.
Se vogliamo una Saronno attrattiva per i negozianti e ristoratori allora non ci siamo proprio. Hai voglia ad aprire al traffico la ZTL per migliorare gli affari dei commercianti: se togli i servizi nessuno verrá piú a Saronno.Scusatemi, mi ero dimenticato che anche gli assessori (gran parte) vengono da fuori.
Guardi che vengono da fuori anche molti studenti, utenti delle Nord e sopra tutto i clienti dei negozi di SAronno.
Per il PD si sa che le poltrone sono importanti e al teatro sono belle comode e rosse
Anche qui il PD e poltrone rosse certo i paesanotti se ne fregano della cultura ha solo un chiodo fisso
Questi non hanno nemmeno il coraggop di difendere le,proprie scelte. Si nascondono dietro il dito della Corte dei Conti, travisandone il contenuto. Ben ti sta Saronno, preparati a diventare il paesone che certa gente si merita….
che sarebbero quanto?? perché dovrebbero essere già nel vostro bilancio e di conseguenza in quello della fondazione del teatro…o rimane un mistero???? perché in tutta la campagna elettorale avete menato anche questa cosa, ma i compitini non siete in grado di farli, nonostante lo staff da 125000 euro l’anno
Ottimo almeno iniziano ad andare con le loro gambe ..altrimenti a casa.
Quando paga pantalone va sempre tutto a catafascio!!