Maria Chiara Gadda per il giro di vite: “Omicidio stradale, finalmente!”
SARONNO – “Finalmente in Italia è stato introdotto il reato di omicidio stradale. Chi, mettendosi alla guida sotto effetto di alcool o droghe, ucciderà persone innocenti, non potrà cavarsela con poco e tornare a casa con la sua macchina come se nulla fosse accaduto”. Lo sostiene la deputata locale del Partito democratico, Maria Chiara Gadda, a margine del voto del Senato che introduce in via definitiva il nuovo reato specifico di omicidio stradale e di lesioni personali stradali.
In caso di omicidio, chi si metterà alla guida ubriaco o sotto l’effetto di droghe sarà punito da 8 a 12 anni di carcere, fino a 18 anni se a morire saranno più persone. Chi ometterà di prestare i soccorsi e si darà alla fuga vedrà la sua pena aumentata da 1/3 a 2/3. La Giustizia non può prescindere dal grado di disapprovazione sociale e dall’entità di certi fenomeni. La pena ha in sé anche una funzione deterrente e dissuasiva, proporzionata alla gravità della condotta e alle sue conseguenze e infatti la legge che il Parlamento ha approvato dice in modo chiaro che la condotta irresponsabile comporterà delle conseguenze proporzionate al grado della colpa.
Nei casi più gravi, dovranno passare 15 anni prima di potersi rimettere alla guida, 30 anni nel caso di fuga o di omissione di soccorso. Sono veramente troppi i morti sulle strade italiane. Solo nel 2014 ci sono stati 177 mila incidenti nei quali hanno perso la vita circa 3300 persone e vi sono stati 250 mila feriti. E il 40 per cento delle vittime sono ragazzi. Un terzo di queste vittime muore per colpa di chi decide di mettersi alla guida ubriaco o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Era necessario dare un segnale forte. In Lombardia il 2014 si è chiuso con un bilancio amaro: più di una vittima al giorno. Anche la provincia di Varese non è immune da questa ecatombe. Siamo al terzo posto nella triste classifica per incidenti. Il Partito democratico non si è sottratto alla sua responsabilità, raccogliendo le sollecitazioni di giuristi e di tante associazioni dei famigliari delle vittime della strada. In questi anni si sono battute per chiedere giustizia e norme più precise, e oggi hanno vinto con noi questa battaglia. Finalmente una norma di civiltà severa e moderna, come le legislazioni in vigore negli altri paesi europei.
04032016