Gianfranco Librandi: no al referendum contro le trivelle
SARONNO – Trivelle, “il referendum minaccia l’occupazione”: la pensa così il parlamentare saronnese Gianfranco Librandi, di Scelta civica.
“Sono con il presidente del consiglio, Matteo Renzi, quando ricorda che che l’Italia è un leader a livello mondiale nell’ambito delle energie rinnovabili ma al contempo non è possibile pensare di rinunciare a gas e petrolio – dice Librandi – e non scordiamoci l’elemento occupazionale”. Per l’onorevole “ci sono migliaia di posti di lavoro che oggi esistono in questo settore. Il referendum del prossimo 17 aprile è inutile, e costituisce una grave minaccia proprio per questi lavoratori. L’impegno di non dare vita a nuove trivellazioni entro le dodici miglia marine è già stato assunto dal Governo ed anche dalla Camera dei deputati. Ma non fermiamo le attività in corso che garantiscono al nostro Paese di non essere troppo dipendenti dal posto di vista energetico rispetto al diktat della Russia e dei Paesi arabi”.
A favore del referendum e contro le trivellazioni si è svolto nei giorni scorsi un presidio informativo e di sensibilizzazione a Cislago, promosso dal Mps.
(foto archivio)
31032016
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Commenti
Per una volta concordo con librandi…
Ricordiamo a librandi che il silenzio è d’oro….
Librandi si sveglia e dice inesattezze, il Referendum del 17 aprile non è una minaccia contro l’occupazione, perché:
a) la chiusura di 21 piattaforme estrattive al largo della coste italiane non cancella migliaia di posti di lavoro, ricordiamo che attualmente ci sono una settantina di piattaforme e il referendum riguarda esclusivamente le 21 che sono entro le 12 miglia dalla costa
b) la chiusura delle 21 piattaforme estrattive non è immediata, il referendum chiede di non rinnovare dopo 40 anni le concessioni
per cui delle 21 piattaforme la metà continuerà ad operare ancora per i prossimi 10 anni.
c) se si continua a ragionare con l’ottica del petrolio e del gas , non vengono fatti investimenti nelle energie rinnovabili, così si che non si sviluppa nuova occupazione ….
d) ila sogno di non essere dipendenti dalle fonti tradizionali d’energia (petrolio e gas) e quindi dalle importazioni è l’ennesima bufala, già oggi non siamo indipendenti con le piattaforme operanti, non lo saremo neanche domani, gli investimenti nelle fonti rinnovabili invece aprono a questa possibilità futura
e) il referendum chiede di chiudere piattaforme entro le dodici miglia , una salvaguardi in più verso il turismo , questo si che è difendere occupazione e ricchezza italiana
f) al signor Librandi che dice di voler difendere l’occupazione, ricordiamo che negli ultimi anni la stessa è crollata grazie anche alla politica economica di governi (Berlusconi, Monti e Renzi) che non hanno mai capito l’entità della crisi ed obbedito ciecamente alle regole imposte dall’europa (vedi ora il Job act) che non hanno mai dato occupazione ma solo tagli e perdita di posti di lavoro o lavoro precario , non a caso è di oggi il dato dell’istat che sancisce che l’occupazione finiti (sigh) gli effetti – benefici – degli sgravi economici è tornata a salire.
Ma tanto per Librandi tutto ciò non conta ….
Non sono in accordo con quello che dice Librandi, parla di calo di occupazioni in caso della vincita dei si al referendum, dimenticandosi ( anzi facendo finta di dimenticarsi in maniera faziosa ) che vi sono altrettante migliaia di posti di lavoro che a causa delle trivelle il lavoro lo stanno perdendo ( vedi pescatori e lavoratori del turismo ). Come al solito il Librandi non vede al di la del suo naso e ci dice come dobbiamo votare noi con la solita presunzione dei politicanti nostrani che pensano che il popolino non abbia idee e opinioni ( il che è sintomatico della personalità librandesca ).
Nel caso di vincita del si al referendum, non ci sarà una perdita immediata di posti di lavoro degli addetti agli impianti di trivellazioni che continueranno lo svolgimento delle loro mansioni lavorative fino alla fine delle concessioni legalmente rilasciate dal governo.
Il referendum ( votando si ), vuole bloccare l’ulteriore concessione allo sfruttamento inutile e dannoso e con pochissimi vantaggi economici per le popolazioni locali, inoltre in caso di possibili incidenti vedemmo distrutti irrimediabilmente il nostro bellissimo patrimonio marittimo.
Che il Librandi sostenga che il referendum sia inutile, è una offesa verso l’opinione che liberamente ogni cittadino in coscienza esprime.
Si, certo, come no. Adesso la nostra disoccupazione dipende dalla presenza o meno delle trivelle.
Pensassero a dirottare i soldi pubblici verso le nuove energie rinnovabili e la smettano di finanziare o regalare soldi al mercato delle energie fossili.. che tanto richiamano tempi ormai passati e per fortuna sepolti.