Referendum sociali: raccolta firme e incontro alla Nevera
SARONNO – Quattro quesiti referendari contro la “cattiva scuola” del governo Renzi, due per salvare l’ambiente da trivelle e inceneritori e una petizione popolare per ritirare il decreto Madia, che prova di nuovo a privatizzare i servizi pubblici, nonostante l’esito del referendum 2011. Sono questi i temi su cui il movimento per la scuola, quello per l’acqua pubblica, la campagna contro ledevastazioni ambientali e per l’opzione zero delle trivelle e quello contro il piano nazionale inceneritori chiedono di dare la parola agli italiani.
Sabato 9 e domenica 10 aprile, centinaia di banchetti sono allestiti in tutta Italia per raccogliere le firme necessarie per indire i referendum abrogativi e per presentare a Camera e Senato una petizione popolare contro il decreto Madia. “Un movimento popolare per affermare che la scuola non può arretrare dal garantire il diritto universale all’istruzione, subordinandola ad una logica competitiva e di privatizzazione, che i beni comuni non possono soggiacere al primato del mercato e del profitto, che l’ambiente non può essere considerato solamente una “risorsa” da sfruttare, che la salute dei cittadini non può essere sacrificata sull’altare degli inceneritori”.
In contemporanea con l’avvio della campagna si terranno iniziative pubbliche e incontri con i media in molte città d’Italia. La conferenza di presentazione è convocata a Saronno alla Sala Nevera di Casa Morandi in viale Santuario lunedì 11 aprile. Si comincia alle 21, il relatore è Marco Bersani, portavoce di Attac Italia e partecipante al coordinamento nazionale per i referendum sociali.
Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua
Movimento per la scuola pubblica
Campagna “Stop devastazioni”, per i diritti sociali ed ambientali
Comitato Sì Blocca Inceneritori
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Commenti
L’unico referendum che potrebbe interessarmi è l’abolizione della legge Fornero! Dichiarato INCOSTITUZIONALE, purtroppo. Tutti gli altri sono solo aria fritta.
ma basta con questi inutili referendum. se non raggiungono il quorum facciamoli pagare a chi li ha indetti