Alfonso Indelicato: “Cirinnà, dissolve legami sociali e valori”
SARONNO – “Cirinnà, legalizzazione di un fenomeno fuori natura”: critico Alfonso Indelicato, consigliere comunale di Fratelli d’Italia, riguardo alla legge appena approvata dalla Camera dei deputati.
Qui il suo integrale intervento sull’argomento.
In margine alla Cirinnà
Propongo in forma di elenco alcune brevi considerazioni sulla legge Cirinnà votata ieri dalla Camera, riservandomi una più compiuta riflessione. Sul fatto che essa consista nella legalizzazione di un fenomeno contro natura è per me evidente ma non mi soffermo troppo, in quanto su questo punto gioca troppo il quadro delle convinzioni personali, in cui la valutazione dell’amore omosessuale si inserisce come la parte di un tutto.
La legge non va vista tanto come la legittimazione di una pulsione sregolata quanto come la deliberata demolizione di uno dei fondamenti antropologici tradizionali della società (parlo naturalmente del matrimonio), nella prospettiva di crearne un’altra completamente diversa. Questo nuovo modello di società prevede, sotto la forma di un’ estrema e multiforme libertà (diritto di divorziare, di abortire, di sposare un soggetto del proprio sesso, di affittare un utero, di scegliere l’embrione con gli occhi azzurri ecc. ecc.) una sostanza quanto mai autoritaria. Infatti, dissolvendo i legami sociali e i valori che fanno riferimento alla responsabilità personale, prevede un individuo che vive esclusivamente per soddisfare i propri desideri di oggetti ed esperienze. Quindi un quieto consumatore sotto il completo dominio del Potere, il quale incarna così appieno il Leviatano di Hobbes.
E’ appena il caso di osservare, pur trattandosi di osservazione collaterale rispetto alla Cirinnà, che l’invasione in atto dell’Europa da parte di genti africane ed asiatiche, con la conseguente confusione di modelli culturali, procede nella medesima direzione della legge approvata ieri, cioè quella del rapido tramonto della nostra civiltà.
Quanti, in diversi schieramenti politici, hanno promesso o invitato alla disobbedienza civile, sono nel giusto: quando la legge positiva contraddice quella naturale (che per il credente coincide con quella divina) è doveroso non darle corso, per quanto ciò sia individualmente possibile. La dichiarazione “a caldo” del segretario della Cei, monsignor Galantino (“Il governo ha le sue logiche, le sue esigenze, probabilmente avrà anche le sue ragioni ma il voto di fiducia, non solo per questo governo ma anche per quelli passati, spesso rappresenta una sconfitta per tutti”) ci fa capire quello che già sapevamo, cioè che non ci si può aspettare dalla chiesa ufficiale alcun aiuto nella difesa pubblica dei valori naturali e cristiani. Infatti, come facilmente si nota, monsignor Galantino non entra del merito etico e religioso della legge, ma esprime (peraltro timidamente) dubbi procedurali sulla questione di fiducia posta dal Governo.
Una volta c’era il Vangelo, ora il Diritto pubblico: ci si domanda perché mai abbiano scelto di fare i preti, e non direttamente i politici.
Alfonso Indelicato
Consigliere comunale FdI An a Saronno
12052016
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Commenti
Fabrizio BASTAAAAAAAAAAAAAAAAA ….è incredibile sei ossessionato , caspita è proprio vero i sinistroidi quando odiano perdono il sonno e la lucidità
Fabrizio BASTAAAAAAAAAAAAAAAAA ….
questi vogliono difendere la famiglia quando la maggior parte dei loro parlamentari la loro famiglia l’hanno messa sotto i piedi. quanti sono i divorziati, i conviventi, gli amanti i pu….ri
l’ultima volta (per me che l’ho vissuta) che il mondo cattolico si è fatto trascinare al referendum sul divorzio ha preso una di quelle sberle che da lì in poi lo ha costretto a essere assai prudente: perché questa volta se il referendum viene perso anche altri vantaggi tipo Concordato, sovvenzioni varie e esenzione di tasse potrebbero essere messi in discussione…..non solo ma si farebbe la conta di quanti sono i difensori dei sacri valori cristiani in Italia per togliere dal tavolo anche questa sciocchezza
Dai su fate il referendum, che perderete come avete sempre perso quando avete tentato di limitare la libertà personale di tutti in nome di posizione reazionarie e antistoriche che continuate a voler imporre a tutti
Gentile Dott. Rimoldi,
Lei cerca di sospingermi su un terreno sdrucciolevole, ma io sarei un pusillanime se non Le rispondessi. Allora facciamo così: me la caverò con un parallelo fra la Brescello degli anni ’50 e la Saronno odierna. Lei conosce certamente la saga guareschiana: il sindaco Peppone è il rappresentante politico del PCI, diciamo pure di ciò che oggi chiameremmo la Sinistra, mentre Don Camillo rappresenta il fronte moderato. Oggi, dopo cinquant’anni, le cose si sono invertite: il sindaco rappresenta la parte “moderata” della popolazione (diciamo pure il centrodestra, se preferisce) mentre il Prevosto oggettivamente fiancheggia la Sinistra saronnese su una questione politicamente decisiva.
Sono tempi strani, questi, o erano strani quelli di Guareschi? Faccia Lei.
Saluti
Gradirei che la direzione non censurasse questo post, si tratta di una tenzone con il Sig Indelicato, una sfida retorica come nelle agora’ della Magna Grecia 🙂
Sig Indelicato esiste una costante nei suoi post precisamente il tentativo di riscrivere la Storia falsificandola.
Credo che la definizione della sua posizione politica sia, più che fascista, carlista…una corrente particolarmente reazionaria del franchismo spagnolo.
Nei suoi post Lei nega gli accadimenti della Storia Moderna dalla Rivoluzione Francese ( Madre dell’Europa) in poi.
I suoi tentativi di riscrivere la Storia sono furbi, ma non attacca.
Basta aprire un libro di Storia per capire che il vostro tempo è passato, e non mi venga a dire che i libri li scrivono i vincitori…
Il fascismo italiano, in ultima analisi, si è alleato con un crucco idrofobo e sociopatico, il risultato sono stati alcuni milioni di morti e il fatto che siete riusciti a spingere un Popolo pigro come il nostro ( perché abituato a vederne di tutti i colori) ad una rivolta armata che si chiama RESISTENZA, una roba che non si vedeva dal 1848, una roba tipo 5 Giornate di Milano.
Le contraddizioni della sua posizione sono evidenti e non servono citazioni colte tipo il “rasoio di Occam” basta un minimo di buon senso, basta guardare quello che la sua parte politica fa in rapporto a quello che predica( grazie Anonimo delle 11:53 ben detto), lei è Cattolico credo, o almeno si proclama tale…vorrei ricordarle la definizione di ” sepolcro imbiancato” una cosa che da agnostico ho molto apprezzato.
Dal Divorzio in poi avete predicato disastri stile ” Sodoma e Gomorra”, niente di quello che avete detto è successo, semplicemente odiate la Libertà, la stessa Libertà che le permette di fare apologia di fascismo in maniera velata, e guardi quella Libertà ha una data: 25 APRILE
Avete avuto il vostro momento, mi scusi la scurrilità, ma la Storia vi ha scaricato nel cesso delle esperienze fallimentari ed ha tirato la corda.
Finisco chiedendo di nuovo alla Redazione di pubblicare il mio post, sono stato rude ma, se permettete, nessuna regola del vivere civile è stata violata.
In breve, Fabrizio:
1) Ho effettivamente molta simpatia per i carlisti spagnoli;
2) credo che la Rivoluzione Francese sia alla base delle principali tragedie della storia moderna;
3) I libri li scrivono sia i vincitori che i vinti. Ma i primi circolano molto più diffusamente, sono pubblicati da grandi case editrici, hanno la critica dalla loro; i secondi circolano in ambienti più ristretti, vengono pubblicati da piccole case editrici, non li premia nessuno. Naturalmente a tutto ciò ci possono essere delle eccezioni.
4) d’accordo con Lei che l’alleanza con Hitler è stato un gravissimo errore. Resta da valutare quanta responsabilità abbiano avuto in questa alleanza gli Stati Uniti, l’Inghilterra e la Francia;
5) non concordo con la Sua visione oleografica della resistenza;
6) sono un cattolico peccatore, ma da questo al sepolcro imbiancato mi pare ci sia un po’ di differenza;
7) Il divorzio è stato il fattore che ha maggiormente contribuito alla lacerazione del tessuto sociale, con conseguenze visibili a tutti (sempre che le si voglia vedere);
8) il collegamento che Lei fa tra la libertà in nome della quale si fece la resistenza e la libertà circa i temi etici mi sembra un po’ ardito;
9) quanto al fatto che la Storia (con la S maiuscola) ci avrebbe giudicato, condannato e spedito in latrina, mi permetto di invitarLa a riflettere sulla frase crociana “La storia non è mai giustiziera ma giustificatrice”. Lo diceva uno che – tranne per un breve giovanile periodo della sua vita – non fu certo in amicizia con il fascismo.Saluti
Dicono che Indelicato sia logorroico…e tu cosa sei?
Il paragone è inesistente, entrambi i protagonisti e l’autore erano persone specchiate e rette nelle loro convinzioni, degli ” hombre vertical”.
Non vedo nessuno e dico nessuno nella seconda repubblica con la stessa tempra morale anche perché entrambi venivano dalla guerra e dalla Resistenza ( cosa che credo lei odi).Gent. Prof. Indelicato,
mi permetto cortesemente dire che non mi ritengo soddisfatto della Sua risposta. Per questo motivo, La invito nuovamente a rispondere alla domanda: “La ‘volontà politica’ può impedire alla ‘chiesa ufficiale’ di esercitare la Virtù Teologale della Carità?”.
Nel Suo articolo mi è sembrato di capire che Lei si proponga come…il “defensor fidei” e, pertanto, se riterrà opportuno rispondermi, Le chiedo che la cortese risposta sia conforme al dettato evangelico: “Il vostro parlare sia sì, sì, no, no; il di più… ” (Mt. 5,37).
Ringraziando porgo i migliori saluti.Gentile Dott. Rimoldi,
avevo divagato apposta (non poi tanto, veramente) ma, visto che insiste, entriamo come Lei dice nel merito.
La virtù teologale della carità non è qualcosa che si esercita in un vuoto morale ed operativo. Si contempera con altre virtù (teologali e cardinali) e si esercita sulla base dell’analisi delle situazioni concrete. Nel concreto, dunque, noi stiamo subendo un’invasione (questa è la mia analisi, non pretendo che la condivida) da parte di genti culturalmente estranee ed inassimilabili. Questa invasione, qualora non contrastata, porterebbe alla fine della civiltà che mi fa essere quello che sono, e che fa essere quelle che sono tutte le persone che la condividono. Dunque l’esercizio della virtù della carità in senso assoluto e illimitato (come Lei a mio parere la interpreta) porterebbe a questa conclusione disastrosa. Ora, questo contrasta con lo stesso dettato evangelico, perché quando nostro Signore dice “ama il prossimo tuo come te stesso” (Mc 12, 29-31) pone come doverosa non soltanto la cura per il prossimo, ma anche quella per il proprio essere. Del resto il semplice esercizio della retta ragione ci dice quanto sarebbe assurda una condotta che comporta necessariamente la fine di colui che la esercita, fine fisica o morale che dir si voglia. Io non credo che la fine della civiltà europea – per quanto essa appaia discutibile in tanti aspetti – costituisca un valore, come non ha costituito un valore, ad esempio, l’annientamento della civiltà cristiana che fioriva nell’africa settentrionale sulle ceneri dell’Impero romano, annientamento operato – tanto per cambiare – dall’Islam.
Detto questo, la questione dei 32 si inserisce per me nella cornice che ho tracciato. Si inserisce nel modo che Lei può ben immaginare, anche se non condividere.Gent. Prof. Indelicato,
stiamo parlando di “PROFUGHI” (con precisi diritti costituzionali – art. 10) e Lei “scivola”… sui clandestini. E per la legge: non solo “dura lex sed lex”, ma addirittura “iniqua lex sed lex”.
La domanda: “… esercitare la Virtù Teologale della Carità” è di sconcertante chiarezza riferita ai PROFUGHI.
Comunque, prendo atto che alla precisa domanda: “La volontà politica può impedire…”, la Sua risposta è: SÌ.
” De hoc satis” (almeno da parte mia).
I dovuti saluti.Sig Rimoldi, non usi parole a sproposito: non sono profughi, dato che sono in attesa di “controlli”, ma sicuramente non sono ne’ siriani, ne’ libici, e quindi molto difficilmente potranno essere inquadrati in questa categoria a cui l’asilo e’ un diritto pe rloro e un dovere per noi.
Gent. Prof. Indelicato, anche io leggo sempre con interesse i Suoi interventi per farmi due risate.
Le manca il dono della sintesi!
Le idee del Professore Indelicato non sempre le condivido…in questo commento devo dire che sono in linea con le sue argomentazioni…mi chiedo piuttosto il perché del tuo commento assolutamente inutile, probabilmente l’offendere è parte di te e la mancanza di educazione ti appartiene,…impara da Indelicato sempre educato e mai offensivo…
Gent. Prof. Indelicato,
leggo sempre con interesse i Suoi interventi. Mi ha particolarmente colpito come cattolico la Sua affermazione: “…non ci si può aspettare dalla chiesa ufficiale alcun aiuto nella difesa pubblica dei valori naturali e cristiani”.
Il Prevosto di Saronno ha cercato, secondo il “valore cristiano” della Carità, di accogliere 32 profughi. Ebbene il potere politico locale ha perentoriamente affermato che: ” A Saronno non c’è la volontà politica di accogliere i profughi”. È quasi inutile ricordare che questa granitica affermazione supera e rende nulle le disquisizioni sulle questioni tecniche edilizie.
La “volontà politica” può impedire alla “chiesa ufficiale” di esercitare la Virtù Teologale della Carità? E questo senza chiedere un centesimo alle casse comunali.
Gradirei conoscere il Suo pensiero.
Cordialità.
Tutti a pensare prima ai profughi (se lo sono veramente, poi!) e non ai saronnesi in difficoltà.
Non avete in mente altro: evidente che avete un interesse particolare per questa gestione “sociale” extra-bilancio comunale.Da quanto scrive questo anonimo: “…per questa gestione ‘sociale’ extra-bilancio comunale”, ritengo si tratti di ” addetto ai lavori”.
Anonimo che mette al centro di tutto l’interesse e che non ha capito, dal suo basso e pavido punto di vista, che la persona non è solo “avere”, ma soprattutto “essere”.
Condivido tutto, mi permetto di riportare una parte del pensiero di Padre Giulio Scozzaro…
“Dove stanno portando l’Italia e quale fine vogliono farle fare?
È vero che gli interessati o gli amici degli interessati hanno cercato in tutti i modi l’approvazione dell’adozione dei figli anche da parte del convivente, e se non sono riusciti adesso ad ottenere un risultato completo, ritenteranno presto.
A gennaio scorso scrivevo che la loro strategia è quella di approvare un po’ alla volta, leggi contrarie alla morale cristiana e al buon senso.
Devo ripetere che se sono molto dispiaciuto per la condizione spirituale di quanti chiedevano questa legge per realizzare il loro sogno, ma che dalla sacra Scrittura viene considerato immorale; penso anche a tutte quelle persone che vedono questa legge come una vittoria e la liberazione da vincoli da loro considerati inaccettabili: ma che fine faranno?
Non condanno quanti usufruiranno di questa legge perché c’è chi li dovrà giudicare, penso alle conseguenze delle loro scelte di vita e al completo allontanamento da qualche spiraglio di salvezza eterna. Loro gioiscono per un po’ di gratificazione personale e non si preoccupano assolutamente delle conseguenze che ricadranno per non avere rispettato i Comandamenti.”
Sempre ultra prolisso dicendo poco. Bastava dire:
“Le unioni GAY non producono figli e quindi non vanno tutelate dalla legge. Esiste già il testamento per lasciare a chi si vuole i propri averi se non vi sono figli o coniugi.
Sti preti di sinistra poi hanno stufato, come il loro supremo capo di Roma.”