Giovedì sera: eventi, pubblico ma… saracinesche abbassate
SARONNO – “Non lo nascondo: sono deluso, dai commercianti che ancora una volta non hanno avuto il coraggio di credere nelle aperture serali alzando le saracinesche e dando l’opportunità alla gente, che in giro c’era, di fare anche acquisti”.
Non usa mezze parole Antonio Renoldi, presidente Ascom, quando commenta la prima serata di apertura dei negozi nella città degli amaretti. Ieri sera il debutto non è stato dei migliori: “Era aperto un negozio su quattro – commenta il numero uno Ascom dopo un sopralluogo con l’assessore al Commercio Francesco Banfi – davvero troppo, troppo poco anche perchè comunque la gente non mancava sia in piazza Libertà sia nei punti, come piazzetta Schuster in cui sono stati organizzati degli eventi”.
Effettivamente in piazza Libertà i piccoli atleti della Corrias hanno portano ad assistere alle proprie evoluzioni almeno duecento persone così come l’esibizione di danza del ventre in piazza Schuster. “Bisogna restare aperti – rincara Renoldi – speriamo che l’immagine di stasera con molta gente e negozi spenti e chiusi non si ripeta le prossime settimane”. Oltre 50 persone anche il progetto Chiese Aperte con le visite guidate all’opera fin dalle 20,30. In piazza anche gli assessori Francesco Banfi e Gianpietro Guaglianone
A funzionare anche il pacchetto di provvedimenti per la raccolta straordinaria dei rifiuti: “Al pomeriggio il personale Econord ha lavorato bene. In serata c’era qualche sacco soprattutto fra via Pozzetto e piazza De Gasperi ma si è trattato di qualche saronnese distratto che ha dimenticato le direttive speciali per il giovedì sera”.
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Commenti
Concordo con Giampaolo Terrone.Per rendere attrattiva una localita’ non bastano inizitive estemporanee o isolate. Ci vuole un piano di marketing territoriale messo a punto da professionisti con un respiro di 3/5 anni minimo. E’ 10 anni (e tre sindaci con questo) che lo sostengo ma tutti alla fine preferiscono buttar via i soldi in mille piccoli eventi che non cambiano il tono da strapaese che si respira.
chissà poi cosa vorrà dire marketing territoriale….che rimane comunque un problema dei commercianti. A me come cittadino, contribuente, consumatore non interessa proprio.
io dico solo che sarebbe bene che il comune smettesse di spendere soldi per manifestazioni che vanno ad uso e consumo solo dei commercianti (soldi poi che sono in parte miei..)
Se vogliono i commercianti si organizzino e spendano del loro: cosa che dubito assai che farebbero.
E’ il mercato bellezza: a riguardo del comportamento del consumatore che preferisce andare altrove
Sono completamente d’accordo con i commercianti…hanno fatto bene, anzi benissimo!
E’ ora di finirla….i commercianti sono persone anzitutto che hanno famiglia, e molti sono solo dei poveri dipendenti costretti ad orari improbabili dai capricci di noi Italiani che crediamo di vivere a New York.
Questa non è l’America!
Andate a vedere in Svizzera o nel nord Europa, dove la qualità di vita è molto alta, a che ora chiudono i negozi!
E per quelli che vorrebbero i negozi aperti anche a Natale, io gli direi: e se i vostri uffici fossero aperti fino alle 8 di sera? e se lavoraste voi a Natale?
Basta con l’egoismo…ognuno di noi ricco o povero che sia ha diritto di stare con la propria famiglia ed i propri figli….altrimenti tutti al lavoro…o tutti o nessuno.
Saronno, città dormitorio. Dove il 50% dei lavoratori va a Milano, in treno od in auto la mattina alle 7.00 e torna alle 19.00 e passa. Non spende mai nei negozi saronnesi perché sono chiusi in orari alternativi. Tutti i negozi milanesi lo hanno capito e fanno tutti orario continuato così nella pausa pranzo i pendolari spendono. Ai negozi saronnesi a volte con prezzi doppi dei milanesi non interessano i pendolari? Aprendo fino alle 20.00 o 20.30 o la mattina presto ne intercetterebbero una buona fetta. Probabilmente a loro va bene così, tanto sono ricchi di famiglia.
Caro mauro si vede che non sei mai MAI stato nel Nord europa, perchè sennò avresti visto mesi e non solo sere di aperture fino alle 24. Su vai in Lituania, estonia , Lettonia, Russia, Finlandia e mi fermo qui
Danimarca? Norvegia? Svizzera? Svezia? Austria? non sapevo tenessero aperti 24 ore su 24!!! Poi se ci riferiamo all’est europa, che non è esattamente il rop della qualità di vita….va beh allora….
Inoltre la critica parte da Antonio Renoldi, presidente Ascom, cioe’ dal presidente eletto (e storico) della loro categoria.
I casi sono due:
– o li rapppresenta e allora accettino la critica del loro Presidente che si sono scelti
– o non li rappresenta e ne scelgano un altro che non faccia questo tipo di critica.Stiamo parlando di 4 sera a Luglio.
Non c’entra nulla Natale e le feste comandateDa dipendente capita di fermarsi al lavoro piu’ a lungo o di finire il lavoro a casa la sera o il sabato e la domenica.
Il tutto non pagato e sicuramente almeno 4 volte al mese tutto l’anno.Se a te piace da dipendente fermarti GRATUITAMENTE a fare straordinari, o di portarti a casa il lavoro sabato o domenica, e per questo non vuoi niente…caro mio questo é un tuo problema.
Contento tu contenti tutti, ma lascerei stare gli altri lavoratori.
Personalmente non credo che il tuo sia un buon esempio, anzi, tale sistema potrebbe solo rovinare ulteriormente un mercato del lavoro che giá in quanto a rispetto dei diritti non é il massimo.Prendi invece come esempio il commerciante che si lamenta di tutto (centri commerciali, zona pedonale,parcheggi,tasse) ma quando cerchi di fargli trovare la gente in giro la sera davanti alla bottega…tira giù la saracinesca.
Tre ore massimo il givedi sera dalle 21 alle 24 le puoi recuperare aprendo più tardi la mattina e allungando la pausa.
Stiamo parlando di questo…Facciamo così…vai tu in ufficio dalle 21 alle 24 e poi recuperi il giorno dopo…che ne pensi? o magari allunhila pausa pranzo!
Poi se la moglie si lamenta, digli che è solo 4 volte al mese…prova a calarti nei panni altrui…e ricordati dei dipendenti che devono fare questi orari dato che sei anche tu dipendente….
Fare qualche straordinario dalle 6 alle 8 di sera non è la stessa cosa che farlo la domenica o alle 23 di sera….renditene conto
BRAVO……. hai colto nel segno.
Hai una visione della cosa molto migliore di chi organizza certe cose… BRAVO!
Una vergogna negozi con esposto il volantino dei giovedi con apertura serale e saracinesche chiuse. Uscire con il caldo di ieri sera per una passeggiata e commissioni da fare e trovare tutto chiuso.
Commercianti non date la colpa al nuovo centro commerciale svegliatevi!!!
Perche’ il prossimo giovedi vado altrove!
Costruire una sera di “spettacolo” sicuramente porta gente, ma si è costruita solamente una serata mordi e fuggi. E’ giocare una facile (e comodo)per far vedere alla comunità che qualcosa si fa, ci si mette a posto la coscienza e l’apparenza.
Costruire una Città vivace è tutt’altra cosa, tra l’altro non facile e molto più impegnativo di fare una generica grande festa di massa.
Gli esempi espressi in post sopra citano luoghi a noi vicini e vivaci che non sono tali perché fanno dei festoni di massa, ma sono tali perché i negozianti li rendono vivi con le loro attività.
Gli organizzatori dovrebbero chiedersi; “Quali sono le merceologie interessate a tenere aperto ? Quali negozi traggono benefici da questi festoni popolari ? Bar e gelaterie? Infatti Bar e gelaterie erano tutte aperte.
Gli altri che interesse avrebbero a sostenere l’iniziativa così impostata ?
Date queste risposte e vedrete che c’è da rivedere alle radici l’impostazione data a queste giornate che non costruiscono NULLA di duraturo nel tempo. I denari a disposizione sono pochi … almeno vediamo con grande responsabilità di INVESTIRLI BENE in modo che producano benefici duraturi a tutto il comparto commerciale e non esclusivamente a coloro che fanno cassa immediata. Da tanti anni con questa manifestazione si continuano a spendere di anno in anno denari a fondo perduto senza aver avuto l’accortezza di investirli in un progetto organico serio per ri-costruire l’identità non solo commerciale ma anche quella artigianale/artistica/creativa dei saronnesi. Da troppo tempo si vedono solo degli spot, buttati li per la grande soddisfazione di aver portato un sacco di gente per strada. Siamo sicuri che questo è il bene per la comunità?
L’Ascom avrebbe dovuto attuare una ricerca sul territorio, con questionari, sondaggi e raccolta dati metodologica su quanti esercizi commerciali sarebbero restati aperti. Non posso pensare che questo non sia stato fatto. Ma a sentire i discorsi del Segretario, cadono dalle nuvole. La cosa è preoccupante.
Inoltre basta con i soliti commenti da provincialotti, l’idea è eccezionale, è qualcosa che DEVE essere fatta e DEVE funzionare. Non regaliamo Saronno alla notte buia. Per gli amanti del genere consiglio paesi limitrofi dove trasferirsi.
poi si lamentano dei centri commerciali…
bravo Giovanni
Purtroppo Saronno per colpa delle amministrazioni precedenti è caduta in un degrado pazzesco. Saronno è l’attrattiva per extra,spacciatori e clandestini e telos.
A Saronno nn c’è un locale serale aperto carino..tt improvvisato…nel caso uno volesse cenare dopo le 22…nada de nada.
E la gente dove va?? A Legnano…
Fatevi un giro a Legnano….
in un anno si possono fare tante cose, certo che siamo ancora alle sagre strapaesane e far giocare con la musica 40-50 persone fuori da qualche bar.
Secchi d’acqua da chi la mattina deve alzarsi per andare a lavorare, sono sacrosanti.Un fallimento, come sarà la notte bianca
vai pure a Legnano, basta ribadirlo ogni volta, hai rotto le scatole
Intanto con la precedente amministrazione apriva un negozio su due:
ora uno su quattro. Quindi smettiamola di dare la colpa gli altri. La Lega non ha migliorato nulla da questo punto di vista, anzi la situazione sta solo peggiorando.
Nevio hai ragione in pieno, ma i legaioli non leggono i dati e amano le chiacchere da mercato, perchè i bar sono chiusi…
Il commercio a Saronno e’ comandato da 4/5 famiglie che dettano legge… non va piu’ bene. Si allontaneranno tutti prima o poi
I commercianti son bravi a lamentarsi ma quando si tratta di rimboccarsi le maniche per rendere più attrattivo il centro commerciale naturale che abbiamo in città, latitano… (1 su 4!) Almeno per la manifestazione di avvio uno sforzo lo potevano fare… Saronno ” verde” maglia nera del commercio (come quella di GP)… Adesso ci diranno che vogliono pure le auto in centro!!!
Se avessi un’attività commerciale tua, ti renderesti conto che economicamente parlando non servono a nulla questa iniziative.
La crisi non si combatte sicuramente con una manciata di notti bianche, ma con delle manovre finanziarie migliori di quel cesso che i politici di oggi sta partorendo oggi.
Il mandato del Banfi al banfa, a quando il reimpasto in giunta?
da commerciante saronnese spero di avere presto, prestissimo una nuova figura politica con cui interfacciarmi – l’attuale dott banfi non mi sembra davvero in grado di comprendere le problematiche del commercio di saronno e credo sia opportuna che il sindaco lo sostituisca al più presto
Banfi è un giovane che ha voglia di fare di imparare…non è facile sollecitare un’ambiente dormiente ormai da anni…
Non è laureato
Non nascondiamoci dietro aun dito,i giovrdi sera come anche la notte bianca sono diventati eventi passati,vecchi e desueti ci vuole qualcosa di piu ci vuole innovazione ,ci vuole voglia di sperimentare e anche perchè no di rischiare,Saronno comedetto da qualcuno pochi giorni fa:”È un bel PAESE”,si,perchè ce la tiriamo tanto che siamo una città,ma in realtà siamo tornati ad essere un paesotto di periferia.I 5 anni passati non hanno aiutato quello in corso forse anche peggio,salvo i tentativi di qualcuno di cercare in tutti i modi di far rivivere una città ormai spenta.
Riguardo ai commercianti,se non capiscono che per ripartire bisogna fare investimenti,non ripartirà nulla.
Bisogna ripartire dal territorio promuovendosi cambiando faccio e mentalità,la saronnesità media non basta più se vogliamo chiamarci Città e non continuare a restare un BEL PAESE.
Frequento Saronno da anni…non è MAI stata una città, nonostante gli sforzi (solo verbali) di abitanti ed amministrazioni per convincere il resto del mondo del contrario. Guardando la cultura e l’educazione degli abitanti verrebbe da dire che è il classico paesotto lombardo – le uniche ragioni che vedono tanta gente gravitare attorno a Saronno sono le autostrade e lo snodo ferroviario…senza quelli, il numero di abitanti e di frequentati sarebbe probabilmente dimezzato.
Saronnesi, non basta avere un teatro e una piscina per essere definiti “cittadini”. Manca la cultura e l’educazione per essere definiti “città”. Mancano politiche e servizi cittadini. Manca TUTTO.
Manca l’adesione alla città Metropolitana di MILANO.
Bravo. Condivido in toto
Ma perché, secondo l’assessore la gente in giro alla sera farebbe acquisti? È solo in giro a cazzzeggiare: gli acquisti vengono fatti durante la settimana. Hanno fatto bene i commercianti. Quelli aperti saranno stati insoliti Tezenis & Co che non hanno problemi di personale (…)
sono un commerciante saronnese e NON aprirò mai il giovedì sera se non intravedo per prima cosa la possibilità di remunerare il mio lavoro.
Le cose così non vanno bene e più volte le ho ripetute all’assessore che con la sua parlantina cercava a tutti i costi di avermi dalla sua parte.
Credo non abbia capito quali sono le vere esigenze del commercio a Saronno: 20 persone in piazza a vedere i propri figli non sono dei potenziali clienti. Occorre di più, a partire dalla sicurezza fino a giungere a manifestazioni di ampio richiamo. A Saronno, manca sia la prima che la seconda componente. ….basta guardare la vicina Legnano: è tutto un altro mondo! e il pensiero di trasferire il mio negozio là è sempre più forte.A mio sommesso avviso, e per esperienza personale, gli acquisti non vengono fatti in settimana (forse solo i pensionati possono farlo).
Sarebbe interessante pensare ad una apertura posticipata alle 17.00, nei torridi pomeriggi d’estate, e proseguire l’apertura fino alle 21.00 (così da prendere anche i lavoratori di rientro da Milano).
Forse, però, è un concetto troppo moderno.
Fagioli e Banfi prendano atto di questo schiaffo alla loro politica di sostegno a tutto campo ai commercianti.
Banfi così non va proprio. Abbi l’onestà politica e intellettuale di rimettere il mandato. Il commercio non è il tuo settore e i commercianti sono una “brutta” razza. Le politiche giovanili comunali sono a dir poco fallimentari se rapportate a quelle messe in campo dagli oratori che tu ben conosci. SAC sta a questa amministrazione come il nulla sta alla concretezza, e questo, mi spiace dirlo, è il ruolo che hai voluto assumere e del quale si vedono oggi i chiari pessimi risultati.