“Tre bici rubate in pochi mesi”: stazione terra di conquista
SARONNO – Un problema che sembra non risolto e neppure facilmente risolvibile. Stiamo parlando dei furti delle biciclette che avvengono quasi ogni giorno nella zona della stazione. L’ultima segnalazione è arrivata da una nostra lettrice: “Buongiorno, vi scrivo per segnalarvi un fatto che – sono cosciente – non è accaduto solo a me ma a tanti altri. Ieri tornando da Milano, dove ero andata a perfezionare la mia iscrizione a scuola, ho avuto la non certo lieta sorpresa di non trovare più la mia bicicletta dove l’avevo lasciata. E’ la seconda volta che accade!”.
Prosegue la studentessa: “Viste le brutte sorprese avute in passato, questa volta avevo avuto l’idea di andare in giro con una bicicletta dal valore davvero minimo, una specie di “scarto” che avevo rimesso a posto, ma con il solo obiettivo di riuscire a recarmi fino alla stazione, visto che abito molto lontano e arrivarci con i mezzi pubblici non è propriamente agevole. E invece i ladri non si sono fatti scrupoli, portandosi via anche una specie di… mezzo rottame. Ovviamente la bici era regolarmente legata con una catena anche piuttosto consistente, ma non c’è stato niente da fare”.
Precisa la studentessa: “Nel giro di un anno è la terza bici che mi sparisce: due in stazione e una davanti agli uffici postali, dove l’avevo legata con particolare attenzione e cura, proprio davanti all’entrata. Non è servito neppure metterla davanti a un luogo di passaggio, l’hanno portata via lo stesso…”.
05082016
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Commenti
ma dai?!? … chissà chi sarà stato?
Saran tutti poveri depressi che devono impegnare il tempo….
E meno male che ancora non si regalan patenti se no sai quante macchine sparirebbero!!!!
Anche gli “scarti “interessano il mercato dell’Est… pochi spiccioli che fanno girare le loro economie..aiutano le loro lontane famiglie.E’ un’operazione di benificenza indiretta continua…Frontiere aperte…accoglienza esagerata…condoni..abolizioni di pene ..portano al Massacro di civilta’ che ci circonda ormai in tutto il paese italia. Avevo amici che fino ad un ventennio fa’ dormivano in alto Adige con le Bici non lucchettate davanti a casa….Ora ,lasciamo stare…è finito il Diritto anche lì…CAR
Beh finchè ti rubano solo bici….a me nel giro di due mesi mi hanno rubato due volte uno scooter nuovo…ringraziamo le autorità per tutto questo….
Passano con un furgone, scendono e mentre uno taglia i lucchetti l’altro le porta via. Io ho deciso di utilizzare solo la macchina dal 2 furto…
A Uboldo tutti i “profughi” hanno ora una bici, provi a chiedere se le prestano una delle loro.
Finché non ci sarà un deposito custodito come in passato sarà dura debellare questa piaga.
Cosa aspettano a farlo?
Per il resto il consiglio è il solito, evitare di usare “semplici” catene o lucchetti, ma passare a sistemi più robusti e collaudati (l’investimento è maggiore ma anche la probabilità di ritrovare la bici è molto molto alta).
Io ai tempi in cui usavo la bicicletta e quando chiuse il deposito, usavo un sistema per bloccare la catena con delle viti apposite.
RISORSE …scritturate per il remake del film: “Ladri di biciclette”!
Gentile Lettrice/Concittadina
Mi rammarica constatare come il fenomeno accomuni me, Lei, tutti i Saronnesi, praticamente nelle stesse modalità e tempistiche, così come nelle ripetute ed inutili segnalazioni. Quindi, tutta la mia solidarietà.
Purtroppo, siamo ancora in una mentalità in cui la bicicletta è un oggetto che non merita grandi attenzioni, tanto da essere relegato a semplice accessorio, piuttosto che mezzo di locomozione. E lo si evince anche dallo stato di trascuratezza in cui, spesso, è lasciata dal legittimo proprietario. Salvo casi di giocoforza, come il Suo, con l’auspicio che il degrado scoraggi il furto (inutilmente).
Quindi, nessuna indagine o reale azione di prevenzione, da parte delle Autorità che, al più, risolvono la denuncia (quando perviene) con un sorriso e relative “spallucce”. Ciò senza considerare come, a parte il danno economico, questo comporti anche un danno esistenziale per la vittima: anzitutto perché ne limita molto la mobilità e perché vede costretti i ciclisti a circolare con i suddetti rottami, mettendo in pericolo la propria incolumità e degli altri (oltre a svilire lo stesso piacere di pedalare).
Il risultato: molte meno biciclette circolanti e molte più.
La soluzione: approvare pene corporali codificate, che lascino lividi e procurino dolore fisico. E senza tante ipocrisie.