Saronno in prima linea contro il gioco d’azzardo
SARONNO – Sale gioco e slot collocate più in periferia che in centro, in numero nettamente inferiore (alla media provinciale ed anche alla vicina Uboldo o a Busto Arsizio) ed una serie di progetti ad hoc per la lotta contro la dipendenza: la città degli amaretti si conferma in prima linea contro il gioco d’azzardo patologico.
Ieri mattina nell’auditorium Aldo Moro si è tenuto il convegno pubblico per illustrare il progetto Gap 2.0 realizzato contro il gioco d’azzardo patologico. Un appuntamento che ha affrontato il tema a 360 gradi e che ha visto la partecipazione di tanti addetti ai lavori, a partire dagli assistenti sociali ma anche di delegati delle Amministrazioni dal vicesindaco di Saronno Pierangela Vanzulli con l’assessore all’Ambiente Gianpietro Guaglianone, al primo cittadino di Caronno Pertusella Marco Giudici, agli assessori ai Servizi Sociali di Cislago Chiara Broli e di Origgio Carlo Di Pietro.
A fare gli onori di casa proprio l’assessore ai Servizi sociali saronnese Gianangelo Tosi: “E’ un progetto avviato dalla precedente Amministrazione che sono stato ben lieto di portare avanti per l’importanza che ha l’affrontare queste patologie che spesso colpiscono proprio le famiglie più bisognose, illuse dalla speranza di risolvere i propri problemi che invece in genere peggiorano esponenzialmente. Trovo poi ingiusto che lo Stato che tanto guadagna dai giochi lasci poi ai Comuni il compito di porre rimedio alle conseguenze provocate dalla dipendenza”.
LA SITUAZIONE SARONNESE
“Tra novembre 2015 e marzo 2016 gli esercizi autorizzati all’installazione di apparecchi d’intrattenimento Slot e VLT del distretto di Saronno erano 88 come da elenco fornito dall’Aams. A Saronno città le sale slot sono diffuse soprattutto in periferia anche se forniscono un’ampia accessibilità per giorni di aperture e orari (il 19% circa tiene aperto anche dopo la mezzanotte). Record per la densità di apparecchi per abitante per Uboldo (1 ogni 121 abitanti).
I fattori di rischio più rilevanti riguardano la grande accessibilità e diffusione, la vicinanza a luoghi di forte passaggio di persone cosi dette vulnerabili (giovani, anziani ecc.) che riguarda più della metà degli esercizi sia di Saronno sia del comprensorio.
L’IDENTIKIT DEL GIOCATORE
Nell’85,9% sono maschi soprattutto nelle sale dedicate mentre più bassa la percentuale di donne (13,9%) incontrate più nei bar/tabacchi. La metà dei giocatori visti ha giocato tra i 10 minuti e la mezz’ora alle macchinette e il 40% dei giocatori anche più di 30 minuti.
Nel corso della mattinata sono poi stati illustrati il progetto Gap 2.0 e alle attività informative e di sensibilizzazione sul gioco d’azzardo patologico realizzati eventi teatrali, incontri negli istituti scolastici e la realizzazione di video-spot.
08102016
Lascia un commento
Commenti
Tante parole…e fatti 0!!! Se avete a cuore i vostri cittadini e non le lobby del gioco ci vuole un ordinanza per far chiudere quei centri di rovina delle sale slot e togliere dai bar e tabacchi le macchinette mangiasoldi! Nel 90% dei comuni visto che giuridicamente impossibile per un comune farli chiudere si è cercato di farli fallire…come?: si sono imposti degli orari di accensione degli apparecchi mangiasoldi. Si potrebbe autorizzare l’accensione dalle 10 alle 12 e dalle 18.00 alle 20.00… In 4 ore al giorno gli diventerebbe sconveniente alle sale slot e chiuderebbero…ed anche i bar che vivono sulla rovina della gente perché non sono capaci a fatturare sul loro reale buissnes chiuderebbero. Vogliamo fatti, non chiacchere!