Licata striglia Fagioli: “Addio a città metropolitana? Solo per far notizia”
31 Ottobre 2016
SARONNO – “Come si può rinunciare ad un’adesione se nessuna richiesta di adesione in essere esiste?”. Inizia con questo dubbio l’intervento del segretario cittadino su un post su Facebook dedicato alla recente approvazione in consiglio comunale di una delibera con cui la città di Saronno rinuncia all’ingresso in città metropolitana.
“Perché la Lega ha voluto a tutti i costi portare questo punto in consiglio comunale quando non c’era nessuna necessità di discussione visto che ad oggi nessun iter di adesione all’ Area metropolitana è oggetto di verifica da parte della Regione? Il dubbio che punto all’ordine del giorno fosse solo uno specchietto per le allodole, per avere qualche titolo di giornale fondatamente viene.
Inutile e sbagliata anche la scelta sul momento: infatti sulle province si avvierà una discussione solo dopo il referendum costituzionale del 4 dicembre.
Se vincesse il Si, si completerebbe il processo di superamento delle vecchie Province iniziato con la legge Del Rio nel 2014. ”al posto delle Province subentreranno enti di secondo livello normati da una disciplina statale e modellabili da ogni Regione, nei confini e nelle funzioni, secondo le peculiarità di ogni territorio”. Se prevalesse il No andrebbero comunque riviste perché la Del Rio stessa si è esaurita ed deve essere implementata.
Vale la pena poi di ricordare a proposito degli attuali confini provinciali che questi avrebbero dovuto essere ridisegnati su proposta in primis delle regioni. Sul tema ne abbiamo sentite di ogni dall’attuale Presidenza Maroni che teorizzò addirittura il macro cantone dell’Insubria dove Varese doveva essere accorpata con Como. Altro che Milano, in quel caso il capoluogo sarebbe stato Como.
In conclusione, quando verrà il momento, #Saronno sarà solo uno degli attori coinvolti nel ridisegno eventuale dei perimetri dell’area Vasta e probabilmente, ne sono convinto, sarà lì il caso di sedersi intorno ad un tavolo è soprattutto di coinvolgere i cittadini nella scelta.
Le maggioranze cambiano sia in regione che nei comuni e nelle province. Una soluzione condivisa è duratura, se la questione si riduce invece ad un derby tra fazioni difficilmente si potrà arrivare ad un soluzione che resista nel tempo.
Non temo i vaticini o le tesi millenaristiche di chi paventa la riduzione della nostra città ad un sobborgo o la possibile scomparsa della nostra identità, in primis perché le province o future aree vaste/metropolitane non superano o esautorano i singoli consigli comunali ed in secondo luogo, soprattutto, perché quando una comunità e forte, con radici forti, non deve temere di aprirsi verso l’esterno perché così facendo non può altro che migliorare.
Per la cronaca la farsesca delibera è stata approvata con i voti favorevoli di Lega, FdI, Saronno al Centro ed Unione Italiana. Contrari PD, TuåSaronno. Astenuta Forza Italia.
31102016
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Commenti
In un mare di commenti irrilevanti spicca il tema: su una questione così rilevante sarebbe utile consultare la cittadinanza: è possibile a termini di statuto promuovere una consultazione referendaria? Se la risposta è sì: c’è qualche forza politica disposta ad avviare l’iter? Siamo tutti così amanti della democrazia… allora contiamoci!
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Il commento di Vittorio racchiude in poche righe la soluzione a questa diatriba voluta da tutta la cittadinanza saronnese e che questa Giunta avrebbe dovuto intraprendere senza porre veti discriminanti. Il punto è che la Lega che governa Saronno è confusa ed ha paura di mettere in gioco la sua credibilità politica, la sua capacità amministrativa, in quanto rapportandole ad una nuova consultazione popolare avrebbe il riscontro fallimentare della sua attuale attività amministrativa. Nascondersi dietro il consenso ricevuto nella passata tornata elettorale è matematicamente una bufala e sarebbe sensato e serio da parte del Sindaco riconoscere l’incongruenza tra calcolo matematico e artifizio elettorale che inaspettatamente lo ha costretto con la Lega saronnese e gli alleati ad assumersi un ruolo amministrativo cittadino per il quale sono impreparati.
I Saronnesi hanno già votato.
Licata se ne faccia una ragione.
Ho ascoltato nell’aula consigliare il dibattito sulla Città Metropolitana. Ho trovato debole le argomentazioni del sindaco nel suo commento finale dove affermava che non è necessario un referendum perché la maggioranza degli elettori votandolo aveva accettato il suo programma dove era ampiamente detto che la LEGA era a favore dell’unione a Varese. Ebbene io, come tanti, che sono di centrosinistra, ho votato LEGA non per l’indipendenza della padania né per l’unione con Varese ma per la sicurezza e contro l’immigrazione incontrollata.Perciò si faccia questo referendum informato dal quale oltretutto, la sua amministrazione ne trarrebbe un duplice vantaggio politico perché se, col senno, di poi le cose fossero andate bene (utili per la Città), potrebbe appuntarsi la medaglia; nel caso contrario non ne trarrebbe danno perchè avrebbe ubbidito alla maggioranza dei cittadini (non degli elettori).
Donato
Io chiedo al sig Licata che mi dicesse uno, dico uno solo, vantaggio reale per un cittadino comune saronnese nell’essere incluso in una città metropolitana piuttosto che in una “area vasta”. Me ne deve dire uno solo di vantaggio reale che non siano le solite buffonate ideologiche.
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Ma come, non lo sa? Adesso costruiranno un muro alla periferia sud di Saronno e così nessuno potrà più recarsi a Milano per lavoro, studiare all’università o curarsi negli ospedali meneghini. Non si potranno più vedere parenti o amici residenti a Milano o acquistare prodotti della città e, inoltre, non potremo più utilizzare il telefono fisso, in quanto i nostri numeri hanno il prefissio milanese 02-. Per di più sono previsti una serie di costosissimi interventi nei prossimi giorni per rimuovere dalle strade di Saronno tutti i cartelli con l’indicazione per Milano, ed è già stata contattata una squadra di operai per rimuovere dalla stazione la scritta “Ferrovie nord Milano”. Meno male che c’è il PD ad aprirci gli occhi.
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non servivano tante righe per farmi capire che non hai capito nulla….
Rimarremo banalmente fuori da tutti gli investimenti previsti per le aree metropolitane e non previsti per le altre. E dai relativi circuiti decisionali e culturali
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Basta una calcolatrice per capirci qualcosa: Saronno rappresenta circa il 4.5% della popolazione della Provincia di Varese, mentre la percentuale scenderebbe a circa l’ 1.2% nella Citta Metropolitana. D’altra parte capisco che per chi si appresta, tra un mese, a votare a favore di una riduzione del potere democratico dei cittadini, contare di meno sia una sorta di privilegio. De gustibus non est dispudandum.
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Contare di meno in cosa? Nell’assegnazione delle poltrone ai politici? L’1 % d’oro vale più del 5% di rame. Entrare con Milano non significa mica diventare la nuova quarto oggiaro. Il sindaco di Milano non decide mica per Saronno e poi anche se siamo una piccola percentuale dimenticate che la nostra è una città strategica dal punto di vista geografico- infrastrutturale. La lega non pensi che solo quelli di sinistra volevano andare con Milano, perché io sono di destra ma non così “paesanotto”. Bye bye
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Circuiti decisionali, investimenti… A Milano città verranno destinati gli investimenti importanti, altrove le briciole. Saronno non conterebbe nulla in quanto briciola in confronto alle altre città.
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L’economia! Sicuramente far parte di un’area metropolitana della capitale economica d’Italia porterebbe soldi e investimenti in Saronno che è un punto strategico della Lombardia in quanto hub tra Como, Milano e Varese. Qualcuno ha paura che alla ex fraschini o in altre aree dismesse creino centri commerciali? E se anche fosse quale sarebbe il problema? Le aree dismesse,ricovo di gentaglia e antiestetiche per la città tornerebbero a vivere e darebbero lavoro a molti saronnesi. Questo era un esempio…ce ne sono altri 1000 legati all’economia. Non si faccia fregare dai leghisti, vogliono rimanere dentro Varese per non perdere le poltrone.
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Essere l’ultimo quartiere periferico è piccolo di una zona dove ci sono cotti molto più grandi ed importanti porterebbe investimenti??? Glielo dico io cosa porterebbe: clandestini e tutto quello che nel salotto buono non si vuole. Sala ci sta già provando con la zona ex Expo, poi ci riproverà con la periferia dell’area metropolitana. Il resto è filosofia sinistroide
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Complimenti per come si fà plagiare dai media. Sala mica diventerebbe sindaco di Saronno. Non mi sembra che Sala potrà decidere dove collocare i richiedenti asilo, è il prefetto a farlo. Io credo invece che se Milano è la capitale economica italiana, sarà una “provincia” che avrà molte più risorse da investire piuttosto che Varese. Saronno potrebbe prendere una bella fetta di quella torta finanziaria essendo una citta posta in punto strategico.
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Sala , in quanto sindaco i Milano, sarebbe il presidente dell’area metropolitana e in quanto tale ne detterebbe la politica. E’ troppo difficile da capire?
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la saronnesità è un’altra invenzione della sub-cultura di una parte degli amministratori, che non conoscono neppure la storia di Saronno che da paese si è trasformato in città (non solo dal punto di vista amministrativo ma soprattutto culturale) con l’arrivo di un sacco di immigrati italiani e non, e che hanno sbattuto contro una non-classe dirigente saronnese che pensava in piccolo per certe cose ma in grande per il sacco edilizio.
I saronnesi doc da generazioni sono ridotti a una minoranza, contate quanti ne esistono nel vostro condominio…come i Sioux, e come Toro Seduto pensano ancora che il mondo non sia cambiato
Caro Francesco,
approfitto di questo tuo intervento per riprendere un concetto che durante l’ultimo Consiglio avevo buttato là e che sia Tu che i Consiglieri Gilardoni e Casali mi avete (peraltro bonariamente) rimproverato: quello di “saronnesità”. Tutti e tre mi avete chiesto cosa mai sia, ed io non ho risposto perché si tratta in verità di questione più culturale che politica. Ora ti dico di cosa si tratta a mio parere. La saronnesità è un modo di essere, che consta dei seguenti elementi. Una certa ritrosia nelle parole, nei gesti, nei sentimenti; una generosità che rimane segreta, tranne che alle persone che ne sono oggetto; una semplicità di modi e di espressioni che sempre ti accompagna, anche quando si fanno o si dicono cose di rilievo. Questa semplicità non la deturpa, quando c’è, una qualche ostentazione di benessere, ostentazione che è come ingenua e giocosa, e non dà fastidio.
Vedi se ti riconosci in questo ritratto, ciao.
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Spett.bile Consigliere Professor Indelicato, mi dispiace che abbia dato il sostegno a non seguire l’iter pee entrare in città metropolitana. Anche io condivido il suo pensiero di mantenere una “Saronnesità” ma non credo che questa si vada ad eliminare entrando in un ente metropolitano; la nostra identità viene già deturpata dai media, dalla globalizzazione, dalla lapidazione della famiglia e da tutte quelle politiche messe in atto per distruggere ciò che siamo. Quella di città metropolitana doveva essere vista più come un opportunità economica. Le nostre radici culturali possiamo mantenerle solamente attraverso l’educazione e l’insegnamento dei nostri avi. Spero vada avanti con la campagna di salvaguardia di tradizione cittadina ma che non chiuda la porta ad opportunità economiche che ai nostri concittadini servono per vivere, perché senza vita e pane di cui mangiare moriremo e saremo ancora più schiavi di chi ci tiene legati. Un cordiale saluto. C
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– Ho fatto le scuole superiori a Como e università e master a Milano.
-Ho fatto la vista dei “tre giorni” a Como.
– Quando sono all’estero sono di Milano, qualche volta di Como.
– Per tornare a casa prendo l’autostrada per Como.
– Lavoro a Milano.
– Per telefonare uso il prefisso telefonico di Milano.
– Quando guardo la cartina delle provincie mi chiedo perché Saronno è in provincia di Varese.La “saronnesità” è essere Varesotti?
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Gentile Anonimo,
dunque quello che ci divide non è l’avere care le identità culturali locali (che poi per il mio pensiero si fondono nella più ampia identità italiana) ma il valutare l’entrata nella C. M. come un’opportunità economica o meno. Creda che da qualche giorno mi andavo documentando sull’argomento, e quello che mi ha colpito è il fatto che questa C. M. davvero non si sa bene cosa sia, come funzioni, quali prospettive possa offrire. Milano peraltro si sta trasformando sempre di più in una di quelle città brasiliane in cui convivono i quartieri dei ricchi (trincerati, questi ultimi, in luccicanti palazzi blindati e protetti da guardia armate) e squallide favelas. Non so quale forza trainante possa avere. Saronno aveva una sua forza centripeta negli anni ’90, che si irradiava su paesi circonvicini: insomma era un piccolo capoluogo. L’obbiettivo è quello. La saluto e ringrazio per la sua urbanità.
P.s. nel mio ritratto della saronnesità ho saltato un punto: la bonomia di fondo che permette di parlarsi anche quando di è politicamente su sponde diverse.-
Gent.issimo Professore, anche a Varese esistono “ghetti” e zone per ricchi…in quale città non esistono i quartieri alti? Saronno entrando con Milano non perderebbe mica la sua struttura. Comunque come può vedere c’è molto da poter dibattere su questo argomento, quindi credo sia stata una decisione affrettata quella di uscire dall’iter di una questione così importante. Quello che ritenevo corretto era indire una consultazione popolare, anche se la gente è più impegnata a guardare il grande fratello che seguire cosa accade alla nostra città. Comunque sono anche io di destra e ho votato fdi, ma non è perché seguo un partito che debba condividere tutto a priori. Sul far diventare Saronno provincia sarebbe un bel sogno, prima però voi amministratori dovete renderla all’altezza per un passo così importante…ci vorranno decenni e se nel frattempo possiamo mungere risorse da Milano perché no? Cordiali Saluti
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Pensare che il cambio di provincia possa portare benefici economici è abbastanza curioso.
Penserei, fossi amministratore, a quali benefici pratici avrebbe il cittadino nella vita quotidiana: accesso ai servizi quali INPS, Ospedale per fare due esempi. In sostanza la semplicità e comodità, più che imponderabili vantaggi economici.
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In politica è opportuno conoscere le tempistiche e le cadenze degli eventi per poter analizzare, valutare, programmare e decidere le opportunità di crescita per una comunità. Pensare di anticipare i tempi come in questo caso con una delibera comunale approvata, pur sempre da una minoranza politica a livello nazionale (Lega e accoliti opportunisti vari), non è la strategia che l’elettorato saronnese auspicava. Mirare a creare a livello locale un’enclave chiusa e circoscritta significa non progettare alcun futuro, non volgere lo sguardo al mondo globalizzato in evoluzione. Non è un’irresponsabilità grave che questa Giunta si è accollata? Questo atteggiamento è quello voluto da tutti i cittadini saronnesi? NO. Gli attuali amministratori vivono in una nuvola pensando con faziosità di convincere l’elettorato di “buon governare” la città, illudendo anche quell’area politica che artificiosamente li ha sostenuti e che dopo un anno e mezzo ci sta ripensando. La lega non si rende conto che emulare “l’artigiano della qualità” si diventa solo una meteora politica e che la comunità saronnese ha tutto il diritto di tutelare il proprio futuro.
Strano, ma vero: sono d’accordo!
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Io sarei d’accordo che la smettessi di usare il 1993 come pseudonimo…simpaticone
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Comasco, sei tu che usi il mio
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Nascondersi dietro la tastiera un’impresa da eroi.scrivi il tuo nome e cognome (quello vero) se non hai problemi a sostenere le tue idee…
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Licata cambia passo e dormi tranquillo!
Licata il perdente delle ultime elezioni striglia Fagioli il vincente .. è proprio Licata a voler far notizia , poi continuare a legarsi alla città metropolitana di Milano con Sala , che sta facendo di Milano, la città di Italia con più immigrati e che vorrebbe che tutti i comuni della città metropolitana facessero lo stesso non mi pare una gra bella idea.
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Un analisi di livello la tua.
Chissà per quanto tempo ci hai pensato prima di partorirla
Devo essere onesto Signor Licata, alle elezioni non vi ho votato…ma sono sicuro di aver fatto un grosso errore. Con la Lega stiamo tornando indietro nel medioevo, e mi stupisce che partiti come sac e unione italiana siano alle “dipendenze” della lega. Di Forza Italia mi stupisco meno perché ormai hanno capito tutti che è un partito che va dove tira il vento e infatti è questione di poco per vedere la caduta definitiva.
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ma Forza Italia a Saronno è in opposizione…
e da quel che ho letto su questo sito si è anche astenuta.-
Lei dovrebbe osservare meglio i “giochi” politici e non fidarsi delle apparenze. Naturalmente è una mia personalissima analisi, ma Forza Italia fa parte della maggioranza e rimane in posizione ambigua per non prendersi i demeriti (ad esempio del caso di uscita da città metropolitana) astenendosi, tanto il suo voto conta 0 con la maggioranza bulgara che ha la lega…Lei vede però sui giornali locali un solo articolo di opposizione di FI contro questa amministrazione?!No non ne vedrà perché deve starsene buona buona…così magari sbloccano qualche concessione edilizia in più. Comunque il partito è spacciato a livello nazionale.
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Secondo me non sa nemmeno lui cosa ha scritto……..
inutile, non capiscono le spiegazioni tecniche che sono trasversali agli schieramenti politici, a loro bastano le chiacchiere e i bluff.
Ma non avete capito che Fagioli si sta preparando un’uscita verso gli alti gradini della politica leghista, essendo uno dei pochi sindaci che ha vinto per la Lega in provincia??
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Non sta scoprendo l’acqua calda. Purtroppo per ricoprire in futuro ruoli più importanti di quello attuale è necessario avere lo spessore politico culturale proiettato per l’evoluzione di una comunità in crescita, non penalizzarla con scelte ideologiche e per ripicca. Esternare questo progetto politico personale dell’attuale Sindaco dimostra che l’attuale Giunta bada più agli interessi personali che a quelli della città.