Bolletta “pazza”… ma da sette centesimi
Già, perché il bollettino postale per saldare le spettanze ammontava a ben… sette centesimi di euro: “A quel punto ho chiamato la società, chiedendogli se ci fosse stato un errore. Invece era tutto regolare, e la prima addetta che mi ha risposto ha confermato che avrei dovuto pagare. Inutili le mie rimostranze quando le ho spiegato che il bollettino mi sarebbe costato più di venti volte la cifra che avrei dovuto pagare, senza contare il disagio di recarmi in posta e fare la fila”.
Il pensionato però non si è perso d’animo; dopo una lunga serie di altre telefonate ha trovato la persona giusta che, dopo diverse ore e finalmente con buonsenso lo ha tranquillizzato: “Mi ha detto che avrebbe modificato lei la mia scheda cliente e annullato il bollettino. Intendiamoci: io avrei pagato anche volentieri, non era quello il problema. Ma mi è sembrato un controsenso sprecare tempo e denaro per una cifra così irrisoria. Mi chiedo quanto sia costato all’azienda stampare e inviarmi quel bollettino, penso senza dubbio di più che pochi centesimi di euro”.
11112016