Casa di Marta: i discorsi di Giulio Piuri e Giovanni Volontè
SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo integralmente i discorsi di Giulio Piuri, direttore di Casa Marta e di Giovanni Volontè presidente del consiglio direttivo della Fondazione Casa di Marta Onlus che hanno rispettivamente aperto e chiuso l’inaugurazione della struttura di via Piave che mette a disposizione della città molti spazi e altrettanti servizi per promuovere solidarietà, accoglienza e cultura.
Discorso di apertura di Giulio Piuri, membro del consiglio direttivo della Fondazione Casa di Marta Onlus e Direttore della Casa di Marta
Prendo la parola per primo, per porgere un caloroso saluto a tutti i presenti, ringraziandoli per aver voluto fare da cornice all’evento della inaugurazione della Casa di Marta.
Un saluto particolarmente deferente alle autorità presenti ed in particolare a Monsignor Erminio De Scalzi, Vescovo ausiliare di Milano. Don Erminio, ci consenti di chiamarti famigliarmente così come grande amico, saronnese e sempre molto attento a tutto quello che accade a Saronno e vicino alle iniziative di attenzione ai poveri e alle categorie svantaggiate.
Mi scuso se ho dimenticato di citare personalmente qualche presenza significativa e ringrazio tutti col medesimo affetto e calore per aver mostrato interesse, e spero simpatia verso la nostra iniziativa.
Porgo anche un saluto amicale ai Sacerdoti presenti, accompagnati da Monsignor Armando, responsabile della Comunità Pastorale “Crocifisso Risorto”, ai quali aggiungo un ringraziamento per la loro vicinanza che ci è di molto conforto e punto di riferimento.
Permettetemi anche un saluto personale ad un mio amico fraterno e amico anche della famiglia Volonté, Monsignor Antonio Barone – saronnese di adozione e missionario educatore in Africa con il suo Foyer per universitari e bambini in Strada a Kinshasa.
Un saluto e un ricordo anche alle Suore Orsoline presenti, non solo perché la loro Fondazione è tra i Fondatori della Casa di Marta, ma anche perché le sentiamo molto vicini in questa iniziativa.
Saluto ovviamente tutti i presenti: Fondazioni, Associazioni, Enti e tutti Voi perché la Vostra presenza ci rassicura di non essere soli a portare avanti questo progetto ambizioso e ci accredita ad entrare, buon ultimi, nella rete già molto ricca di iniziative solidali che da sempre caratterizza il tessuto sociale del saronnese, che esprime questa ricchezza nelle più di 200 Associazioni di volontariato che operano nel territorio e costituiscono un tessuto sociale e umano di grade spessore, con una ricchezza di valori che fa onore alla nostra città.
A proposito di volontari… non bisogna dimenticare l’altrettanto nutrito esercito di volontari che operano al di fuori delle Associazioni organizzate e privatamente o per piccoli gruppi, in silenzio, senza fare rumore e senza attirare l’attenzione, svolgono una attività non meno importante quale è quella della assistenza agli anziani, ai disabili, alle persone sole, malate, ai bambini con una rete di solidarietà famigliare e amicale di tutto rispetto.
A tutti questi volontari, mentre li ringraziamo per la loro opera prestata con passione, diciamo loro che la Casa di Marta è disponibile ad accoglierli, a sostenerli se hanno bisogno, o fare loro da punto di riferimento per aiutarli a fare meglio quello che già fanno negli ambiti dove sono inseriti.
Dovrei aggiungere ora qualche notizia informativa sul progetto sociale che sta all’origine della Fondazione Casa di Marta.
Non mi dilungo molto perché abbiamo illustrato con una brochure che poi distribuiremo ai presenti, gli obiettivi, le speranze, la filosofia e le iniziative concrete che stanno alla base di questo progetto e il Presidente della Fondazione Casa di Marta – Giovanni Volontè – ne parlerà diffusamente nel suo intervento.
A me sembra doveroso a questo punto ricordare la persona che ha avuto il grande intuito di immaginare e pensare questa opera, di condividerla con qualche amico, di portare avanti l’idea per farla maturare, di coinvolgere altre persone per arricchirne la base, di iniziarla, nonostante la sua malattia incombente, e proprio nel momento in cui il progetto si concretizzava e diventava reale, prematuramente ci ha lasciati con la sua scomparsa, raccomandandoci con una lettera postuma, trovata nel suo computer, di proseguire e portare avanti il progetto, a lui molto caro, cercando di coinvolgere anche i suoi figli, che Vi assicuro non solo stati solo coinvolti, ma si sono rivelati meravigliosi nell’impegno di portare avanti il progetto del padre.
Si tratta, come tutti sanno, dell’Ing. Enzo Volonté, che con grande impegno, con una generosità eccezionale e con la certezza di realizzare un’opera che avrebbe dato a Saronno la possibilità di far crescere la cultura della solidarietà in città, e con la speranza che questa Casa avrebbe dato a chi è nel bisogno, non solo una serie di servizi, pur importanti e opportuni, ma che avrebbe fatto crescere ascolto, accoglienza, condivisione e amore verso queste persone.
Siamo grati a Enzo perché ci ha coinvolti in un’impresa certamente difficile, certamente con qualche rischio, ma piena di fascino, piena di positività, piena di opportunità per tutti e cioè:
Per le persone in difficoltà, che ci auguriamo trovino qui le risposte al loro bisogno;
Per quelle che desiderano dare una parte del loro tempo come volontari;
Ma anche per gli indifferenti, i dubbiosi, addirittura anche ai contrari al progetto, perché vogliamo interpellarli e provocarli, se non per un impegno diretto almeno per avere da loro simpatia e amicizia verso la Casa e verso tutto quello che conterrà.
Tre cose desidero dire molto velocemente, in questa circostanza:
la prima – La Casa di Marta non vuole essere un contenitore anonimo di attività, ma desidera aiutare a costruire una rete di solidarietà: e proprio perché rete, agire di concerto con tutte le iniziative presenti nella Casa e in perfetta sinergia con esse, per dare risposte sempre più concrete e efficaci ai bisogni delle categorie più deboli.
Non quindi in condominio, ma una Comunità, pur differenziata nella modalità di azione, ma unita dagli ideali, dalla comunione di intenti e dall’amore per i poveri.
la seconda – La Casa di Marta non vuole sostituirsi a quanto già esiste in città sul versante dell’aiuto agli altri, ma desidera mettere a disposizione spazi, sforzi e impegno per aumentare le opportunità e farne nascere di nuove, per soddisfare bisogni emergenti attuali e futuri.
la terza – Trovo opportuno precisare che la Fondazione Casa di Marta non è la proprietaria dello stabile, che invece ci è stato donato in comodato d’uso gratuito, completamente ristrutturato, dalla Fondazione Eurojersey di Varese.
Non finiremo mai di ringraziare il Presidente Rag. Ghisolfi e tutto il suo Consiglio di amministrazione per questo grande dono fatto alla città di Saronno.
Questa Fondazione per la mission che svolge e per i contenuti del loro statuto, pur rimanendo proprietaria dello stabile, non potrà occuparsi e non potrà finanziare la gestione futura della Casa, che passa di competenza della Fondazione Casa di Marta, che la dovrà gestire coi propri mezzi, facendo affidamento sulla Divina Provvidenza e sullo spirito di iniziativa nostra e delle Associazioni ospitate.
La Fondazione Casa di Marta pertanto non è ricca, non è potente nonostante le apparenze, perché non possiede nulla!!
Possiede solo un grande desiderio d’amore verso le persone deboli e bisognose, un amore che non conosce distinzioni o preferenze, un amore che non ha confini, che non ha bisogno di gratificazione; un amore che non è nostro, ma che attingiamo ogni giorno dal Signore per essere capaci di donarlo con generosità agli altri.
Siamo quindi pronti a partire per questa grande e bella avventura con l’entusiasmo del neofita, ma con la consapevolezza che ci viene dall’esperienza e con la convinzione che stiamo realizzando un’opera “buona” al servizio dei poveri.
Abbiamo bisogno di aiuto e comprensione per la gestione di questa opera molto complessa e per gli inevitabili errori che eventualmente faremo; ma siamo convinti che se avremo alle spalle tutti i Saronnesi, che in un modo o nell’altro ci sosterranno, riusciremo a realizzare gli obiettivi e ad andare anche oltre.
E’ quanto ci auguriamo! Pertanto mettiamo i nostri sforzi e il nostro impegno nelle mani di Dio con fiducia, ben sapendo che quello che sembra impossibile all’uomo, è comunque possibile a Dio.
Se questa opera che stiamo inaugurando, non appoggerà solo sulle nostre limitate capacità, ma tenterà inutilmente di scrivere una pagina vissuta del Vangelo della Carità, il Signore non mancherà di benedirla, di sostenerla, di aiutarci a portarla a compimento.
Con questi ideali, con questi principi, con l’entusiasmo che non ci manca, diamo quindi inizio all’attività della Casa di Marta.
Discorso conclusivo di Giovanni Volonté, presidente del consiglio direttivo della Fondazione Casa di Marta Onlus
Vorrei iniziare spiegando in poche parole il significato di questo progetto. Anzitutto perché Casa e perché di Marta. Casa perché rappresenta per tutti il luogo della sicurezza, dell’accoglienza e dello spazio dove ritrovare se stessi. Inizialmente si era pensato di chiamare questa struttura casa della solidarietà o casa dell’accoglienza, ma un giorno pensando alla figura Vangelica di Marta di Betania che accoglie Gesù in casa propria ospitandolo e mettendo ogni cosa a sua disposizione, abbiamo deciso che sicuramente il nome più giusto, più indicato e più rappresentativo per il nostro progetto fosse Casa di Marta
La Casa di Marta vuol essere proprio questo, una Casa che offra servizi a tutti, a coloro che hanno bisogno di aiuto ma anche a persone che vogliono semplicemente utilizzare uno spazio per condividere esperienze, idee o progetti che possano creare opportunità di confronto e crescita.
La casa infatti è un grosso contenitore che offre molti servizi, alcuni già offerti da associazioni che operano da anni nel sociale e nella solidarietà che hanno trovato in questa sede nuovi spazi più adeguati per operare, e altri nuovi servizi che verranno invece offerti dalla fondazione Casa di Marta. All’interno della struttura sono infatti presenti una biblioteca ed una emeroteca, delle sale computer, una zona lettura e dello spazio per lo studio e l’aiuto scolastico. Abbiamo anche individuato un dormitorio per situazioni di emergenza come i padri separati che oggi sono costretti a dormire in macchina quando vengono allontanati dalle proprie case e abbiamo anche destinato degli spazi a giorno per consentir loro di trascorrere del tempo con i loro figli.
Abbiamo realizzato degli ambulatori medici a disposizione sia delle associazioni che effettuano periodicamente degli screening preventivi ma vorremmo impostare, con il contributo di medici specialistici volontari, un poliambulatorio di medicina generale e specialistica rivolto a quelle persone che si trovano in uno stato di povertà e che non hanno titolo per accedere ai servizi sanitari pubblici o che non sanno come avvicinarsi agli stessi.
Abbiamo anche degli spazi per offrire un servizio docce a persone che non hanno la possibilità di lavarsi ed è presente anche una mensa con cucina per dare un pasto caldo a chi non può permetterselo. Ci sono poi tre grandi magazzini per poter stoccare capi di abbigliamento e coperte, generi alimentari e suppellettili vari. Poi abbiamo realizzato tre sale per riunioni e conferenze. Si parte da una sala riunioni con 15 posti a sedere, per passare ad un sala conferenze ed infine questo grande salone plurifunzionale per congressi ed eventi. Abbiamo realizzato anche una saletta di preghiera e meditazione al secondo piano. Ma ci sono ancora ampi spazi che sono pronti ad essere destinati ad altre associazioni che li richiederanno o a nuovi bisogni che potrebbero emergere nella nostra società.
Tra poco avrete tutti la possibilità di vedere questi spazi ma vorrei che non vi faceste ingannare dalla bellezza con cui sono stati realizzati. Tenete presente che praticamente tutti gli arredi che vedrete sono stati donati o acquistati al prezzo di costo. E’ stato incredibile vedere come molte persone ci hanno contattato in questi mesi per chiederci cosa avessimo bisogno e per metterci a disposizione oggetti che non usavano più e che in alcuni casi erano praticamente nuovi. Grazie infatti al gruppo bancario Barclays abbiamo ricevuto gratuitamente l’arredo di tutti gli uffici e quasi tutte le sedie che troverete nella casa, comprese quelle della sala riunioni e congressi all’ultimo piano. Grazie alla Congregazione Suore Orsoline di San Carlo abbiamo ricevuto in dono delle bellissime cucine che ci hanno permesso di allestire anche uno spazio di conservazione dei cibi nel magazzino alimentare. I quadri che vedrete nelle camere, nei corridoi e negli uffici della casa arrivano grazie alla donazione della sig.ra Zen che ha deciso di regalare alla casa una intera collezione di famiglia. Il Lions Club Saronno Insubria ha contribuito alla realizzazione della sala pc e della emeroteca. E poi ci sono tanti altre persone che hanno voluto, con discrezione, donare qualcosa alla casa. Ma ci sono anche tutti i fornitori, i professionisti, gli impiantisti e le aziende che hanno lavorato in questi mesi per completare la ristrutturazione della casa con prezzi vicino ai costi o addirittura gratuitamente, perché si sono tutti dimostrati sensibili a questo progetto. Al piano terra della casa troverete infatti un grande cartellone con tutti i loghi di queste aziende che hanno contribuito con il loro lavoro o con le loro donazioni alla realizzazione di questa struttura. Ma ovviamente il ringraziamento più importante va alla Fondazione Eurojersey di Varese, che ci ha concesso in comodato questa bellissima casa completamente ristrutturata.
In questi ultimi mesi di preparativi finali molte persone sono già venute ad interessarsi e a dare la propria disponibilità come volontari per alcuni servizi della casa. Basti pensare che fino a qualche settimana fa avevamo ancora una parte dei giocattoli raccolti con la casa di babbo natale lo scorso anno, erano ancora negli scatoloni, ma nel giro di pochi giorni grazie all’impegno di mia mamma Mariangela ed Elena sono stati tutti puliti, separati e disposti ordinatamente negli scaffali. Avevamo anche molti scatoloni con vari libri che qualcuno ha già iniziato a donare e grazie alla passione di Antonio, Armando e Anna sono già tutti catalogati e schedati nella nostra biblioteca. Quando si è trattato di coordinare le revisioni degli apparecchi delle cucine e le loro sistemazioni era praticamente sempre presente il nostro Alfredo. E poi i particolari che Francesca ha studiato per cercare di arredare le camere, la zona giorno al piano terra e quei piccoli dettagli che troverete in tutta la casa. E Gigi che ha documentato le fasi di ristrutturazione e di completamento dei lavori realizzando la brochure della Casa di Marta. E la passione, l’impegno e le energie che hanno dedicato fin dall’inizio a questo progetto tutti i membri del consiglio della Fondazione Casa di Marta, con un particolare ringraziamento al nostro Giulio, quotidianamente presente nella casa sia per seguire i lavori di ristrutturazione, che per dare consigli, per incontrare i responsabili delle associazioni e i volontari e soprattutto per dare sempre a tutti noi quella carica di entusiasmo che ci ha permesso di arrivare fino a questo primo traguardo.
Questo è quello di cui la casa di Marta ha bisogno, di gente che si appassioni ai progetti sociali e alla possibilità di condividere le risposte ai bisogni e alle necessità che ogni giorno sorgono. La mia speranza è la casa di marta possa diventare presto anche la casa di Giulio, Mariangela, Francesca, Elena, Gigi, Antonio, Armando, Anna, Alfredo e di tantissime altre persone che vogliano fare del bene e dedicare il proprio tempo ad altri.
Questa è la realizzazione di un sogno di un uomo che ha dedicato molto della sua vita agli altri, cercando di essere sempre un bravo marito, un giusto padre ed un amico leale sempre presente.
21122016