A Saronno… i soldi della Caviar democracy
Nel servizio firmato da Paolo Mondani, realizzato in collaborazione con Cataldo Ciccolella si parla della presunta tangente da due milioni e 390mila euro che il governo dell’Azerbaijan avrebbe dato, secondo i magistrati della Procura di Milano, all’ex deputato comasco Luca Volontè, indagato per corruzione e riciclaggio. Secondo la tesi dell’accusa i soldi servivano per ottenere il voto contrario al dossier stilato dal deputato tedesco Christoph Strasser e bocciato dal Consiglio d’Europa. I soldi sarebbe stati divisi tra una società di consulenza e la fondazione con sede a Saronno di cui l’ex deputato è direttore generale.
“Il Consiglio d’Europa – si legge sul sito di Report – è la storica organizzazione che promuove i valori democratici e i diritti umani. Alcuni politici azeri hanno capito quanto le istituzioni europee siano fragili ed è proprio qui che nasce la cosiddetta diplomazia del caviale. Secondo gli inquirenti milanesi il deputato italiano Luca Volontè avrebbe intascato una tangente di due milioni e trecentonovantamila euro per far bocciare un rapporto sui prigionieri politici sfavorevole al governo azero”.
Quando la vicenda balzò agli onori della cronaca, nel giugno scorso i legali di Volontè commentarono la vicenda con una dichiarazione rilasciata al Fatto Quotidiano: “Le contestazioni mosse, oltre ad essereinfondate in diritto, non trovano riscontro negli atti di indagine e si fondano su una errata interpretazione di relazioni e rapporti politici legittimamente intrattenuti da Luca Volontè con esponenti appartenenti al Consiglio d’Europa”.
22112016