Laghetto all’ex Cantoni? “L’idea piace a tanti e soprattutto… si può fare”
SARONNO – Sono state tutte occupate le sedie preparate da Ambiente Saronno, circolo di Legambiente, venerdì sera al centro sociale della Cassina Ferrara per l’incontro organizzato per fare il punto sulla bonifica dell’ex Cantoni e parlare della proposta di realizzare un laghetto, o meglio un’area umida, all’interno del maxi parco previsto nel progetto per il recupero dell’area dismessa.
L’idea nasce dal fatto che con l’intervento di bonifica delle falde ci sarà a disposizione acqua depurata. Al momento attuale è previsto il suo “recapito”, subito dopo la bonifica, nel torrente Lura. La proposta degli attivisti è quella di realizzazione un bacino d’acqua artificiale ed un’area umida nel futuro parco, contro lo spreco d’acqua e come occasione di riqualificazione ambientale. Si creerebbe un nuovo eco-sistemica per tutto il territorio.
Silvio Anderloni, direttore del Parco “Bosco in Città” ha confermato la fattibilità del progetto: “Si può fare concretamente – ha rimarcato mostrando slide e foto – ma non solo direi che è anche auspicabile per l’ambiente, che sicuramente otterrebbe benefici in termini di biodiversità ma anche per i residenti del quartiere e dell’intera città che avrebbero un’area verde fruibile anche con passerelle per muoversi intorno all’acqua”. Anderloni è anche ottimista sul fronte dei fondi: “Essendoci in atto una bonifica alcuni interventi potrebbero essere realizzanti nel corso del cantiere e poi spesso questi progetti riescono a coinvolgere i cittadini e associazioni ottenendo alcuni interventi a costo zero”. “E non dimentichiamo – ha concluso l’ex assessore all’Ambiente Roberto Barin – che si può cercare di accedere a fondi ad hoc della Regione o di altri enti”.
L’esperto ha anche risposto ad una preoccupazione dei residenti sul fatto che il laghetto, come un po’ attualmente il torrente Lura, diventi una “fabbrica” di zanzare: “In realtà è un rischio che non si corre, ci sono appositi accorgimenti per evitarlo. Le aree umide create nel “Bosco in Città” non hanno particolari problemi su questo fronte: viene fatto dei trattamenti all’inizio della stagione con in altre aree verdi”.
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04122016
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Commenti
Prima il parco sarà un ricettacolo di zanzare, ora il parco è radical chic perché bisogna difendere la natura “vera” (e dove la troviamo nell’imper-cementificato varesotto?)…quale altra ridicola sciocchezza ci toccherà sentire prossimamente? Magari che il verde in città attira drogati o criminali. Oppure che a causa del parco le casse della città andranno in rosso.
Molto meglio progettare una riqualificazione come quella dell’area ex-Lazzaroni, vero? Parcheggi, centri commerciali e 100% cemento che garantisce un reddito ai soliti palazzinari e che poi creano solo diasgio, smog e traffico.
Basta andare a vedere le vasche di laminazione a Lomazzo per vedere cosa possono creare certi ambientalisti……E qui mi taccio. Tra l’altro quanto costerebbe la gestione delle acque che vanno poppate dal lura e poi li riportate…?? Ma ovviamente per voi sono dettagli. Per curiosità come è finita la guerra dell’acqua con pedemontana??
Sì, certo, perché le vasche di laminazione del Lura sono state chieste, autorizzate e volute da ambientalisti?
Ma per favore. Ma informarsi almeno?
Comunque va detto che a lavoro finito, al di là delle opere su cui ognuno può avere un’opinione (opere che comunque servirebbero su tantissimi torrenti e fiumi italiani), si creerà una zona umida in più e almeno questo è positivo.…se non richieste, decisamente sponsorizzate da Legambiente e simili, con tanto di calcoli per dimostrare la loro (in)utilità..Intanto si è mangiata una bella fetta di terreno agricolo.
Poi magari sono gli stessi che vogliono i cibi a chilometro zero..più chic di così cosa c’è??
Per tutti quelli che commentano senza partecipare, quindi senza sapere, preciso che si è detto che prima bisogna avviare la bonifica della falda, per non bere più acqua inquinata, poi bisogna spingere affinché il parco venga realizzato e subito nell’area Cantoni, infine che un un’area umida creata con l’acqua bonificata porterebbe a Saronno solo vantaggi. Però, ripeto, la prossima volta venite a sentire di persona!
Buona idea il laghetto.ma l’area umida non aveva mai pensato di farla in via Varese come spartitraffico?
come nell’area umida del Parco delle Groane, se scendi sotto gli 8 km/h è peggio che donare all’Avis…
A me l’idea di un lago artificiale fa inorridire. La natura va difesa quella vera, non questi interventi radical-chic. Aggiungo, i costi di pompaggio dell’acqua vengono pagati da Ambiente Saronno?? Senza dire delle perplessità sulla bonifica di una falange acquifera che qualcuno ritiene inquinata da inquinanti provenienti dalla Cantoni e non dalle acque provenienti da nord grazie a fertilizzanti del comasco
Io invece proprio non capisco perché si debba definire un laghetto “radical chic”? Ma che senso ha? E’ solo una cosa positiva e che contribuirebbe a creare un luogo unico in città, a disposizione di tutti, oltre ad attirare la vita. Eh sì, perché l’acqua, quella pulita, attira la vita, attira animali, piante, eccetera. Cosa c’è di tanto radical chic nell’avere un bel parco con tanto di laghetto o tutte le città che hanno uno ora se ne pentono?
Tanti? Sempre le solite facce che si firmano con mille sigle differenti… Una sala neanche riempita e sarebbero tanti? Un minimo di equilirbio anche nei titoli…..
Ma il fenomeno del “bosco in città” è il capo deella Foresta di Fangorn! x piacere!
Bigottismo da 2 soldi signore anonimo
Certo certo un bel laghetto x zanzare e spacciatori
I luoghi comuni sono duri a morire.
In un laghetto si crea la vita, tra larve di insetti, anfibi e volendo pesci, di larve di zanzare non ne troverà mai. Anzi funzionerà proprio da trappola biologica per le zanzare.
I problemi non sono i laghetti, i problemi sono i rifiuti abbandonati, le grondaie con ristagni d’acqua, i tombini, i sottovasi, i contenitori nei giardini con acqua… ecco dove si riproducono le zanzare!giá, meglio il cemento che tiene lontano spacciatori e zanzare.