Laura Taroni interrogata anche per omicidi madre e suocero
2 Febbraio 2017

SARONNO – Non solo l’omicidio del marito ma anche della mamma e del suocero: queste le contestazioni all’infermiera dell’ospedale di Saronno, Laura Taroni, che era stata arrestata lo scorso 29 novembre dai carabinieri.
Lo si chiarisce in un comunicato ufficiale emesso in queste ore dalla procura di Busto Arsizio sul caso Cazzaniga-Taroni, a firma del procuratore capo Gian Luigi Fontana, dopo l’interrogatorio in carcere dell’altro giorno e di ieri della 39enne Taroni di Lomazzo, infermiera dell’ospedale di Saronno accusata di avere avvelenato il marito con la complicità del medico Leonardo Cazzaniga.
Nell’ambito delle indagini preliminari che riguardano la sua posizione, la signora Laura Taroni è stata interrogata il 31 gennaio ed il 1 febbraio, nella casa circondariale di Como, dal sostituto titolare dell’indagine e da un ufficiale di polizia giudiziaria dei carabinieri di Saronno. Contrariamente a quanto riferito da notizie stampa, il procuratore non era presente. A Taroni sono stati contestati gli elementi d’accusa su tutti i reati a lei attribuiti, sia quelli per i quali è stata emessa nei suoi confronti misura cautelare, sia quelli per cui non è stata emessa: omicidi in ambito familiare (marito: Massimo Guerra; madre: Maria Rita Clerici; suocero: Luciano Guerra); reati connessi di lesioni e falso ideologico.
“Si precisa, ancora una volta, che alla signora Taroni non sono attribuiti omicidi nell’ambito del pronto soccorso dell’ospedale di Saronno. La signora Taroni ha risposto a tutte le domande. Per esigenze d’indagine non si può aggiungere altro” viene sottolineato dalla procura.
A carico di Cazzaniga, l’accusa di averla aiutata nell’omicidio del marito; e quattro morto sospette in corsa all’ospedale di Saronno.
02022017