Lara Comi ad Assolombarda: “No alla concorrenza sleale o saremo sommersi di merci cinesi”
SARONNO – “Se l’Europa non mette un freno alla concorrenza sleale ci troveremo ancora di più sommersi da merci cinesi, soprattutto contraffatte. Serve, invece, un’azione forte e decisiva che protegga le nostre aziende e i posti di lavoro di milioni di italiani. Ne abbiamo parlato ieri, assieme al collega e relatore della nuova proposta “Mes-Cina”, Salvatore Cicu, all’incontro che si è tenuto in Assolombarda”.
A ricordarlo è l’europarlamentare saronnese Lara Comi, coordinatrice provinciale di Forza Italia e vicepresidente europea del Ppe; da tempo impegnata nelle misure a tutela del “made in Italy” nell’ambito del Parlamento europeo.
A volte però il prezzo molto basso fa gola. Per questo è necessario introdurre misure che siano più restrittive che regolino il mercato e che proteggano il nostro made in Italy.
(nella foto un momento del convegno che si è svolto nella giornata di ieri nella sede di Assolombarda a Milano con Lara Comi e Salvatore Cicu)
28032017
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Commenti
Ormai la Cina è di casa, anzi padrona di casa! Andate ai magazzini Boss, agli ipermercati (Arese, Rescaldina, ecc.), al mercato e controllate le etichette anche quelle con un marchio famoso e troverete spesso (quasi sempre) “made in Cina” o “made in RPC” che è la stessa cosa, ma costano meno e i rivenditori ci guadagnano il doppio!!!
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C’e’ anche il marchio tarocco CE che é leggermente diverso de quello della Comunità Europea e vuol dire China Export… a proposito di imbrogli vari.
non solo la Cina ma anche l?unione europea è un pericolo….impone all’Italia di comprare merce che noi stessi produciamo da altri paesi europei, latte compreso, considerando che quello che acquistiamo è 10 volte sotto i nostri prodotti come qualità.
E se non mi sbagli la Comi è parlamentare europeo….
e allora prima di andare a difendere i mulini a vento della Cina che i nostri parlamentari europei ci proteggano dalla concorrenza sleale degli altri paesi europei, giusto x iniziare….
niente….invece firmano accordi secondo cui dobbiamo buttare arance olive olio e latte
e comprare ciofeche da Polonia Spagna e Grecia….
…..e pensano alla Cina…..
pazzesco.
è già un decennio che siamo sommersi da merci cinesi…ma dove li ha passati?!?
comi e librandi, dai siamo ben rappresentati a Saronno
meglio tardi che mai.
poi tanto facciamo le missioni in Cina e gli stendiamo ponti d’oro.
toh…qualcuno si sveglia.
basterebbe ridurre le tasse che comprendono anche gli stipendi ai politici e ai relativi assistenti, che in Cina non sono così alti.
Ma forse la Lara cittadina non è mai stata a Pechino
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lungi da me difendere i nostri politici… ma tu conosci i costi della politica e della burocrazia in Cina ?!? … sicuro che non siano tra i più alti al mondo ?!?
eh, il duro mestiere del TUTTOLOGO…-
io modestamente la Cina l’ho frequentata a lungo e ti garantisco che il rapporto costi/benefici di un politico cinese è molto più basso di un qualunque politico italiano, che tra l’altro in generale è un incompetente cooptato per meriti che con l’efficienza e le capacità hanno poco a che vedere. E i risultati si vedono, uno è un paese che ha un apparato industriale efficiente e noi siamo un paese in via di sottosviluppo. E toglietevi dal cervello che mangiano un pugno di riso.
Per la cronaca adesso comperiamo in gran numero smartphones interamente progettati e costruiti in Cina: noi siamo in grado di farli??
Ed è un paese dove le opere pubbliche si fanno nei tempi giusti e con costi che non sforano mai: esattamente come da noi.
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Bossi lo diceva già da tempo, prima della malattia,quindi saranno almeno 15 anni. Lui, però, era un pazzo fuori dalla storia.