Silighini: “Siamo stati i primi a intervenire in difesa dell’ex corte Vago”
SARONNO – “Per primi nel 2015 denunciammo il progetto del Pd di annientare un pezzo della storia saronnese, della tradizione di questa città che ha in “cascina Vago” un simbolo dei tempi in cui Saronno aveva un cuore economico pulsante e guida del territorio”
Inizia così la presa di posizione di Luciano Silighini Garagnani, numero uno della lista civica “L’Italia che verrà” sul piano di recupero di piazza Aviatori d’Italia”. Un tema decisamente caldo su cui negli ultimi giorni sono intervenuti Attac Saronno, pronto a scendere in piazza, e Movimento 5 stelle. A spiegare le posizioni dell’Amministrazioni sono stati l’assessore all’Urbanistica Maria Elena Pellicciotta e il capogruppo leghista Angelo Veronesi.
“A Cascina Vago si chiudevano gli accordi che hanno creato la città di oggi. Ieri il Pd ed oggi la Lega? Ennesima dimostrazione che gli slogan leghisti sono specchietti per le allodole. Dove sono oggi le tradizioni da rispettare, la determinazione popolare e aggiungo anche il “cuore padano” che la Lega sventola nei fazzoletti verdi?”
31032017
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Commenti
Costruire con le regole di OGGI, non di settimana prossima, dopo il consiglio comunale e la variazione del PGT che permetterà ai costruttori di disintegrare un altro pezzo della tradizione Saronnese ed alla Lega di incassare in varie maniere.
Guardare la ristrutturazione della Villuccia,la ricostruzione della casa di Giuditta Pasta, le ristrutturazioni del palazzo in piazza della Ciocchina ed in via San Cristoforo e non guardare agli obrobri dell’avvocato Gilli in piazza de Gasperi e a quelli precedenti da Tettamanzi indietro fino al palazzone della ex Standa. Saronno storica erano cortili e cortili dovranno rimanere. In Lombardia, Toscana, Lazio, Liguria e Veneto nessuno costruisce i grattaceli in centro, per questi ci sono le adiacenze o le periferie.
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Hai ragione da vendere. Ma Stando a certi commenti qui qualcuno è rimasto incastrato negli anni ’60, il periodo più cupo dell’architettura e dell’urbanistica a Saronno.
Buttarlo giù..e stop. Modernismo grazie …Guardare avanti.
Milla, piccolo cagnetto
Potrebbe essere un bel posto per i clandestini !!!!!!!
a nooooo….Risorse
ruderi fatiscenti e pericolanti che deturpano il centro da 25 anni… ma per piacere, tirateli giù, che saranno costruiti con pietre e malta…
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…triste quel paese lasciato in mano ai geometri; si finisce a parlare come te
forse é meglio un piano in meno…lin ogni caso meglio che l’obbrobrio attuale.
Cascina Vago è un rudere fatiscente che va o sistemato o abbattuto.
Se stiamo alle tradizioni e ai simboli dovremmo togliere l’asfalto e tornare alle strade battute in terra e soprattutto valorizzare tutte le opere del Fascismo che comunque garantiva ordine e disciplina senza vedere gentaglia e risorse varie delinquere in ogni angolo delle città.
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Senza offesa ma tu di urbanistica e architettura capisci poco. Tu stai in pratica dicendo che gli architetti e costruttori che conosci tu hanno un tale vuoto di idee che sanno solo fare schifezze. Cosa c’entrano la tradizione e i simboli? Si tratta di costruire in modo decente. E per costruire in modo decente non serve tornare all’800. Fatti un giro incentro e vedrai come hanno ristrutturato o ricostruito certi stabili. Se chi conosci tu non è all’altezza è un’altra storia.
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sante parole.
Siligo e’ il meno ‘vago’ dei politici saronnesi.
Qui non si tratta di difendere tradizioni. si tratta di difendere un’idea di bellezza e decoro. Gli stabili del centro si ristrutturano, non si abbattono. Se si devono proprio abbattere si deve ricostruire restituendo bellezza e armonia col resto del centro, non mostruosità.
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Alle condizioni ideali, idilliache e utopistiche (seppur pienamente condivisibili) da lei proposte non ristruttura nessun operatore in quanto non vi è convenienza economica.
Risultato: gli stabili vuoti e fatiscenti restano tali.
Alternativa: concedere al privato una riedificazione.
Il bello ed il brutto sono soggettivi, ad esempio io adoro i palazzi dell’800 esteticamente, ma non potrei mai permettermi di costruirne uno o andarci a vivere.-
Ciò che dice non corrisponde al vero. A Saronno sono state fatte splendide ristrutturazioni e splendide ricostruzioni. Faccia un giro in Via Giuditta Pasta, in Via P.L.Monti, in Via San Cristoforo, nell’area tra Vicolo del Caldo e del Freddo. Basta alzare la testa.
Sono la prova vivente che chi è bravo sa ristrutturare e ricostruire. Chi non è bravo punta solo alle volumetrie.
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Ma cosa ne vuol sapere Silighini della saronnesità e della storia di Saronno che è un genovese…
Giusto Silighini, cantagliene su.