Casali racconta “da Saronno a Saronno in bici tra parco Lura e Groane”
SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la nota di Franco Casali sulla pedalata tra il parco Lura e parco Groane con un’analisi della situazione.
“Stamane abbiamo fatto una pedalata di circa 35 chilometri tra il parco Lura e il parco Groane, con collegamento tra le due aree protette scelto a metà Parco Lura all’altezza di Rovellasca. Percorso in gran parte su sterrato, con saliscendi in mezzo ai boschi e di tanto in tanto nei pressi del torrente, poi in piano su strada asfaltata nella zona di Rovellasca e Cogliate, e su sterrato nel Parco delle Groane.
Siamo partiti da piazza Libertà Saronno intorno alle 9,30, abbiamo avuto occasione di osservare da vicino i cambiamenti occorsi nella zona negli ultimi due anni circa, dopo l’inizio dei lavori della Pedemontana e della tangenziale a nord di Saronno. Verso Nord, fino a Rovellasca, per fortuna nessuna novità nel Parco. Tra Rovellasca e Lomazzo, di taglio al nostro percorso, ecco invece apparire la bruttura della Pedemontana che, dopo la piana coltivata, interrompe il precedente sterrato del parco posto nei pressi di un bosco di robinie.
Passiamo sotto questa autostrada a grande impatto ambientale, fortemente voluta dall’Amministrazione della Regione Lombardia, e percorriamo la ciclopedonale in asfalto costruita come opera compensativa. E’ segnalata con tanto di cartelli di inizio e fine pista anche se non ci sono percorsi alternativi. Servono forse questi cartelli in un’area che, a parte i mezzi agricoli, è transitabile solo a piedi e in bicicletta? Serviva realizzarla poco ecologicamente in asfalto, quando tutte le piste nel parco sono invece in sterrato e calcestre? Poi in buona parte della piana posta tra Lomazzo e Cadorago, abbiamo visto i lavori di sbancamento per la realizzazione delle due vasche di laminazione necessarie per ridurre i rischi di esondazione del Lura.
Sono in costruzione da oltre un anno, sia per ovviare ai cambiamenti climatici occorsi negli ultimi anni, che per il forte impatto che possono avere gli scarichi delle acque meteoriche della Pedemontana nel nostro piccolo torrente. Arrivati nei pressi del centro della biodiversità del Parco, nell’attraversamento ciclopedonale posto sotto il ponte stradale, una sorta di masso chiude metà del passaggio. Ci chiediamo ovviamente perché sia lì e a cosa serva.
Poi finalmente a Lomazzo, dopo una salita verso Puginate, in località Bissago uno dei punti più belli del parco. Una sorta di magico quadrilatero con viali alberati in sequenza con pioppi cipressini, tigli, aceri e platani. Una bellissima campagna con vista sulle vicine Prealpi, un antico paesaggio agricolo lombardo come in queste zone non ce ne sono quasi più. Infine, dopo una breve sosta per ammirare le storiche e bellissime corti di Puginate, giriamo il manubrio verso sud e Saronno. P
assata Bregnano rientriamo nel Parco Lura e raggiunta l’area sud di Rovellasca passando per via dei Tigli, ci dirigiamo verso Cogliate su strada asfaltata. Non esiste più infatti la possibilità di collegarsi tramite le vecchie strade di campagna poste sino a qualche tempo fa sull’asse est-ovest a sud di Rovellasca. Dopo le lunghissime opere di rifacimento, la nuova Rovellasca-Saronno, con i suoi fossati, guard rail e sovrabbondanti rotatorie non è più attraversabile; a proposito ne servivano proprio così tante e così grandi, e quando finiranno finalmente i lavori per la tangenziale nord di Saronno? Passata Cogliate entriamo finalmente nel territorio naturale del Parco delle Groane, la nostra seconda meta. Una breve sosta alla Foppa di San Dalmazio, e poi via verso Saronno sulla bella e sicura pista ciclabile di Ceriano Laghetto. Ripensando ad alcune delle zone attraversate stamane non possiamo che osservare con rincrescimento che erano molto meglio prima dell’avvio di queste opere stradali.
(foto: Franco Casali in consiglio comunale fotografato da Edio Bison)
10042017
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Commenti
“… grandi, e quando finiranno finalmente i lavori per la tangenziale nord di Saronno?”
Un ciclo/ambientalista che si augura che si faccia in fretta la Tangenziale Nord di Saronno che fra l’altro dovrà per forza di cose passare e distruggere parte del Parco Lura consumando ancor di più il poco suolo vergine rimastoci?
condivido, ma continuo a non capire l’utilità delle vasche di laminazione di un torrente che di acqua ne porta assai poca, e non capisco neppure come le acque della pedemontana andranno a finire nelle vasche di laminazione . Per me rimangono uno scempio del paesaggio agricolo e un regalo ai cementificatori (perché Casali si è scordato di dire che di cemento ce ne è e non poco…)
Bel racconto ma qualche foto ci poteva illustrare la situazione delle varie zone !!!!!!!
Ah, sì? E dov’era il sig. Casali quando era il momento di battersi contro la pedemontana? Alle manifestazioni io non me lo ricordo…
Troppo comodo lamentarsi adesso, quando ormai le opere previste, comprese le opere accessorie, sono quasi tutte giunte a compimento, coi relativi danni al nostro ecosistema. Questi danni erano stati preannunciati con largo anticipo, perciò caro Sig. Casali, ‘era molto meglio’ informarsi a tempo debito!
Pedemontana un danno enorme per chi ha subito l’esproprio dei terreni, e ora viene da chiedersi se fosse davvero un sacrificio necessario.
Ieri sono stato sul lago di Como per un pranzo con vecchi cari amici. Interessa?