Confiscata la casa del boss della banda sgominata con l’operazione Free pass
GERENZANO – Un’abitazione a due piani con annesso garage e giardino per un valore di circa 300.000 euro è stata sottoposta a confisca negli ultimi giorni dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Varese che hanno eseguito un provvedimento disposto dal Tribunale di Varese, su proposta del procuratore del Tribunale di Busto Arsizio.
Le due unità abitative interessate dal provvedimento sono riconducibili ad un pluripregiudicato (attualmente detenuto nella casa circondariale di Como) a carico del quale è stata disposta anche la misura di prevenzione della sorveglianza speciale, con l’obbligo di soggiorno nel comune di residenza, per un 1 anno e 6 mesi.
Il provvedimento del tribunale, che fa seguito ad un precedente decreto di sequestro emesso nel 2016 ai sensi della normativa antimafia, prende le mosse da un’articolata attività d’investigazione economico-patrimoniale condotta dalle Fiamme Gialle varesine, a seguito degli esiti di una pregressa indagine di polizia giudiziaria, svolta dagli stessi militari in collaborazione con l’Arma dei Carabinieri, che, nell’anno 2014, aveva condotto all’esecuzione di 18 misure cautelari, emesse nei confronti di appartenenti ad una compagine criminale, operante principalmente nel saronnese e nella bassa comasca.
L’operazione, denominata “Free Pass”, aveva permesso di individuare le responsabilità di un sodalizio criminale riconducibile ad una cosca della ‘ndrangheta calabrese operante anche nell’area compresa tra le province di Varese, Como e Milano, dedita alle estorsioni in danno di imprenditori, all’usura, alla corruzione, nonché allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Nell’ambito dell’ indagine, a seguito della recente condanna di uno dei principali imputati a 6 anni di reclusione, i finanzieri varesini, avvalendosi di uno specifico software di indagine investigativa in dotazione al Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata della Guardia di Finanza, hanno avviato accertamenti volti a valutare sia la sua pericolosità sociale nonché, la sproporzione tra reddito e patrimonio, al fine di procedere all’aggressione patrimoniale dei beni illecitamente accumulati.
Proseguendo negli approfondimenti investigativi, dagli accertamenti delle Fiamme Gialle è emerso evidente il dato che il condannato vivesse con redditi irrisori, sicuramente inidonei anche a soddisfare le esigenze primarie di vita. L’analisi complessiva delle movimentazioni economico-finanziarie in entrata e in uscita ha, infatti, evidenziato una netta sproporzione rispetto ai redditi dichiarati o all’attività economica svolta, con impiego non giustificato di denaro per diverse centinaia di migliaia di euro nel corso degli ultimi anni.
Complessivamente, il patrimonio sottoposto a confisca a carico del soggetto risulta costituito da due unità immobiliari, costituenti un’abitazione a due piani con annesso garage e giardino, a Gerenzano, per un valore di circa 300.000,00 euro.
26042017
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