Nuova identità per suv rubati: ecco come operava la banda
TRADATE – Dalle ricerche per un suv rubato, trovato a Caronno Varesino, i militari della compagnia di Saronno, guidati dal capitano Pietro Laghezza, hanno scoperto un’officina che veniva utilizzata, da padre e figlio tradatesi, come base logistica per dare una nuova identità ad auto rubate tramite la modifica delle targhe e la ribattura del telaio.
Tutto è iniziato nel giugno scorso quando seguendo il dispositivo satellitare di cui era dotato un Range Rover rubato i carabinieri della stazione di Carnago sono arrivati nel cortile di un’abitazione privata a Caronno Varesino. Qui c’erano 4 fuoristrada risultati tutti rubati. I proprietari del cortile hanno detto di aver semplicemente concesso la possibilità di usare lo spazio ad un uomo di Tradate che gestiva un’officina con il figlio. Sono così iniziate le indagini sull’attività e sulla famiglia che in un secondo momento si era trasferita a Gela.
I carabinieri hanno ricostruito l’attività del gruppo: due ucraini rubavano le auto che venivano portate nell’officina tradatese dove venivano contraffatte in modo da poter rientrare nel mercato clandestino di auto. Una decina le auto di cui i carabinieri hanno ricostruito la storia. La banda che operava tra l’hinterland milanese e l’alta Loombardia era completata da un commerciante torinese e da uno di Fagnano Olona che facevano da mediatori ed aiutavano ad organizzare i trasporti.
Tre gli arrestati di nazionalità italiana (un 48enne, un 19enne ed un 49enne) e due gli ucraini mentre altri due connazionali non sono stati rintracciati. Coinvolti anche, con l’obbligo di presentazione, un 27enne gallaratese, un 47enne gelese ed un 33enne libanese. Le accuse contestate sono quelle di furto, ricettazione e riciclaggio.
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