Pasta, l’ironia di Licata: “Non preoccupatevi per la Lega va tutto bene”
25 Giugno 2017

SARONNO – “Non vi preoccupate, va tutto bene! Così dicono i padani in consiglio comunale”
Inizia così l’intervento di Francesco Licata, segretario e capogruppo del Pd, in merito al dibattito sulla situazione e sul futuro del teatro Giuditta Pasta. Il commento, evidentemente ironico, è stato condiviso sulla pagina Facebook del politico saronnese.
“Non vi preoccupate. Non vi preoccupate del fatto che gli abbonamenti siano crollati di più del 20%, che gli spettatori siano anch’essi in doppia cifra negativa e che il margine (ricavi meno costi, un indice di salute di un’azienda) si sia ridotto.
Va tutto bene. Gli spettatori, che in una situazione normale dovrebbero essere gli unici giudici ed arbitri della qualità di un offerta teatrale attraverso il loro gradimento, non hanno capito, si ricrederanno.
Va tutto bene. Il presidente che pone dei dubbi circa un possibile conflitto di interesse tra il Direttore artistico e la fondazione, che lamenta di non essere stato messo a conoscenza in maniera adeguata della programmazione della stagione, che evidenzia dubbi sulla stessa, visti i numeri di cui sopra, e per questo, come estrema ratio, si dimette sta solo mettendo in scena “beghe di cortile”. Sono semplici questioni personali tra due membri del Cda (Presidente e vice presidente) con il terzo ed il direttore artistico.
Dormite pure sonni tranquilli, l’amministrazione leghista, a cui non interessa assolutamente nulla del Pasta non lo vuole chiudere, non vuole chiudere un’esperienza che seppur tra difficolta ed alcuni errori caratterizza Saronno e la arricchisce rendendola più bella da circa trent’anni.
Dormite pure voi che avete ancora sogni…ed andatelo a raccontare ai ragazzi delle scuole, in primis “Studenti in Scena”, che al Pasta rappresentano le loro opere, o alle migliaia di spettatori che il teatro ha avuto costantemente ed anche nel recente passato che “va tutto bene”!”
25062017
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Commenti
Abito nel circondario di Saronno e le volte che ci vengo per “turismo” sono per il teatro, per il cinema estivo e per i giovedì sera di negozi aperti; il teatro ha proposto quest’anno una stagione a dir poco penosa (ho fatto fatica a trovare con mia moglie 2 spettacoli decenti), il cinema all’aperto è sparito e quindi non mi restano che i giovedì dei negozi sperando di trovarne aperto qualcuno in più dell’anno scorso…
Per dirla tutta la città mi pare una Bella Addormentata…e non vedo Principi Azzurri all’orizzonte !
io però non capisco cosa proponga Licata x il teatro…il solito andazzo di ripianare a piè di lista?? No grazie.
Ce lo scriva, per cortesia….
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No, non ha il coraggio di dichiararlo così palesemente, ma a più riprese hanno affermato che i teatri sono tutti in perdita e vanno sostenuti.
Il problema di questa città e’ che esistono ancora persone che riescono a trovare il coraggio di difendere l’inconsistenza e la mediocrità politica di questa amministrazione. Il destino di questa comunità e’ la Salamella Arena su cui questi signori sono stati capaci di stanziare 400k…
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dai, non te la prendere, lo so che oggi hai preso un’altra mazzata con le amministrative e sei incavolato
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i fenomeni di prima invece…
milioni di euro per i soliti quattro parrucconi col cappello bianco e la sciarpettina di seta a sparar le solite caxxate da mezzo secolo.
La Lega ti frega.
Talmente importante per i saronnesi (adulti e possibilmente radical chic) che rappresentavano il 25% del totale abbonati. Vuol dire 1 abbonato su 4 di Saronno, gli altri di un vasto territorio fino a Lugano (Canton Ticino, Confederazione Elvetica).
Gli studenti saronnesi hanno avuto le stesse possibilità del recente passato.
Quindi al PD, che ha speso oltre 1 milione dei Saronnesi per mantenere un cartellone di qualità e abbonati svizzeri, converrebbe un atteggiamento meno baldanzoso e aggressivo.
Riservasse l’ironia per giudicare i propri 5 anni di disastrosa gestione. Talmente scadente che ha permesso ai leghisti di trionfare a Saronno dove avevano raccolto sempre e solo delusioni e sconfitte.
Licata, in particolare, che è segretario politico-capogruppo-candidato sindaco sconfitto.
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Ei milanesi potrebbero dire: perché devo pagare per far venire i saronnesi a teatro a Milano?
Con questi ragionamenti da paese non si va da nessuna parte.
Meno teatro, meno cinema, tra poco chiudiamo la biblioteca, chiudiamo le scuole e poi interventi sciagurati come il suo saranno la norma. -
Che notizia splendida per Saronno! E’ un polo di riferimento per 75 persone su 100…
Caspita proprio quello che si vuole fare con le “Notti Bianche”, i giovedì del commercio e le feste del cioccolato e tutte le latre iniziative: SARONNO RIFERIMENTO DEL CIRCONDARIO.
Quindi: QUAL E’ IL PROBLEMA SE IL TEATRO FA DA TRAINO IN TUTTO CIO’?
Forse gli esercizi commerciali cittadini potrebbero beneficiarne se collaborasseto con la Fondazione!
W SARONNO CITTA’ VIVA APERTA AI SUOI CITTADINI E A TUTTI I 75 SU 100 CHE VENGONO QUI A SPENDERE IL LORO TEMPO ED I LORO SOLDI perchè senza di loro i NEGOZI DEL CENTRO e i Bar collasserebbero!Penso che l’Assessore al commercio e quello alla cultura potrebbero studiare un piano in tal senso! Sarebbe un colpaccio politicamente!
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potrebbero studiare un piano se fossero in grado di studiare
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1.336 € dal 2011 al 2016 – soldi nostri cittadini saronnesi. GRAZIE!
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le sono rimasti nella tastiera degli zeri.
la cifra esatta è 1.336.000 €
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Anonimo si vede che lei è un pochettino “ignorante” sulla funzione di teatri ed altre opere culturali attrattive. Il fatto che, come dichiara lei sia solo il 25% dei saronnesi a usufruire degli spettacoli del teatro è segno che il 75% degli spettatori vengono da fuori, quindi il teatro serve da attrazzione per le persone di altri paesi…si può dire quindi che il teatro crea un costo per la collettività ma quel costo viene recuperato portando utile al commercio saronnese (se qualcuno riuscisse ad amministrarlo ed aiutarlo, cosa che attualmente non viene fatto, troppi impegni con i pokemon e i clown)
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Al commercio Non ha mai portato nulla: spettatori che arrivano da sempre già mangiati. Sveglia!
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banfi pur di mantenere la tua poltrona saresti pronto a dire che il torrente che attraversa saronno si chiama po. dimettiti finchè sei in tempo
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se al commercio non ha portato nulla è perché non siete capaci di fare il vostro lavoro.
Da che mondo è mondo le attività commerciali vicine a quelle culturali (bar, ristoranti, palestre, librerie etc.) ne beneficiano e non poco.
Basterebbe guardare oltre Saronno (senza arrivare a Milano) e imparare. -
Mah Sig. Banfi… io sono abbonato da sette stagioni con altre cinque persone: noi ceniamo sempre prima degli spettacoli in ristoranti e/o pizzerie di Saronno e non siamo i soli.Abbiamo seguito i consigli datici dal personale di biglietteria e prendendo spunto dalle pubblicità sui programmi di sala o sui materiali del teatro.
L’unico neo? Che bisogna necessariamente cenare prima degli spettacoli perchè la gran parte dei ristoranti chiude presto e alle 11 non c’è moltissiam scelta… Saronno sotto questo profilo è assopita:come potersi lamentare? Basterebbe che gli esercizi commerciali comunicassero con il teatro in modo da “incanalare” i flussi di persone e beneficiarne!
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Continuate a nascondervi dietro queste utopie.
Il commercio beneficia per nulla dell’indotto; a partire dal bar del Teatro che non sa sfruttare nemmeno le presenze di spettatori.-
QUINDI SE IL BAR DEL TEATRO NON SA SFRUTTARE LE PRESENZE DEGLI SPETTATORI SIGNIFICA CHE UN INDOTTO C’E’… poi i gestori non lo sanno sfruttare, ma l’indotto c’è…
e visto che c’è, anzichè ragionare come monadi isolate, perchè i ristoratori della zona non si fanno pubblicità in teatro? Comodo dire che non c’è indotto e poi non si comunica la propria offerta!
Sempre pronti a lamentarsi, ma le occasioni non piovono dal cielo, bisogna crearle ! E anche se le presenze sono calate, sono comunque molte… chiedetelo ai bar e ristoranti limitrofi al teatro 🙂
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Angelo è sempre il più incisivo.
Licata è uno che vi vede bene….