Tar, Pellicciotta: “Apriamo riflessione sulla grande distribuzione nelle aree dismesse”
SARONNO – “La sentenza da un lato ci libera dal potenziale pesante fardello del possibile risarcimento di milioni di euro, che tanto ci allarmava, dall’altro apre un importante tema di riflessione sulla grande distribuzione (GSV) che merita, nel nostro contesto, la giusta attenzione ed anche un costruttivo dibattito proprio in considerazione dei tanti ambiti dismessi della nostra città, in un’ottica di riqualificazione delle stesse“.
E’ il commento dell’assessore all’Urbanistica Maria Elena Pelliciotta in merito alla sentenza del Tar relativa all’Isolla Fraschini.
“Con la sentenza pubblicata lo scorso 30 giugno la II sez. del Tar Lombardia di Milano – spiegano dal Comune – ha sostanzialmente rigettato le richieste di danni e risarcimento avanzate al Comune per oltre 40 milioni di euro da parte della Società proprietaria dell’area Isotta Fraschini, un comparto che per collocazione e dimensioni rappresenta un’area strategica per il disegno della città”
Secondo l’avvocato Maria Cristina Faranda, difensore dell’amministrazione nel giudizio promosso dalla proprietà facente capo all’immobiliare Galileo spa è stato ottenuto un ottimo risultato: “Il Tar Lombardia ha dichiarato il ricorso di Galileo in parte improcedibile e in parte infondato sia con riguardo alle censure sollevate per contestare l’antieconomicità della trasformazione del sito in ragione degli alti costi di bonifica, sia per quanto attiene alla decisione di sottoporre a pianificazione unitaria l’ambito in cui ricade la sua area, sia infine con riguardo alla previsione di rinviare la disciplina dell’area ad un Accordo di Programma, così come previsto nel Pgt approvato nel 2013″.”Resta da definire l’aspetto relativo al divieto generalizzato posto dal Pgt all’insediamento di grandi Strutture di Vendita sul territorio comunale, che secondo il Tribunale – alla luce delle vigenti disposizioni pro concorrenziali dettate dal legislatore comunitario e nazionale – necessita di un rafforzato onere motivazionale circa le effettive esigenze di tutela dell’ambiente urbano o dell’ordinato assetto del territorio, non sufficientemente esplicitato nell’atto di governo del territorio saronnese e che per tale ragione dovrà essere riconsiderato dall’amministrazione comunale, palesando una più adeguata motivazione”.
Come precisa l’assessore alla partita Mariaelena Pellicciotta “La sentenza parla chiaro ed infatti siamo molto soddisfatti del risultato. Il Tar Lombardia con la sentenza appena depositata ha rigettato quasi tutte le censure del ricorso. Vero anche che il Tar ha, tuttavia, accolto il motivo ricorrente relativo alla illegittimità del divieto generalizzato posto dal Pgt vigente all’insediamento di grandi strutture di vendita sull’intero territorio comunale, mentre ha negata in toto la domanda risarcitoria. La sentenza, pertanto, da un lato ci libera dal potenziale pesante fardello del possibile risarcimento di milioni di euro, che tanto ci allarmava, dall’altro apre un importante tema di riflessione sulla grande distribuzione (GSV) che merita, nel nostro contesto, la giusta attenzione ed anche un costruttivo dibattito proprio in considerazione dei tanti ambiti dismessi della nostra città, in un’ottica di riqualificazione delle stesse”.
(foto archivio)
08072017
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Commenti
Vista l’aria pessima che respiriamo non sarebbe il caso di pensare ad areee verdi con ciclabili e percorsi pedonali per migliorare le condizioni di vita dei cittadini?
Di aree commerciali ne abbiamo a bizzeffe intorno e sul territorio.
Finalmente questo articolo fa chiarezza rispetto a quello precedentemente pubblicato che , visto la delicatezza e la difficoltà del tema , andava quantomeno approfondito. Il Tar ha dato ragione su quasi tutta la linea alla precedente Amministrazione Porro, rigettando la richiesta danni e le teorie della società Galileo. Le norme per lo sviluppo dell’ area sono chiare e scritte all’ interno del pgt. Interessante la proposta di aprire un tavolo di discussione tenendo presente che un urban center a Saronno avrebbe solo gravi ricadute viabilistiche e di sviluppo.
il retail è in crisi, l’immobiliare ancora peggio, ma ci sono ancora imprenditori che non sanno fare altro che si ostinano… pace
Ipotesi 1.
a) Una grandissima galleria commerciale multipiano, stile Harrods di Londra, fra via Milano e la Varesina, cribbio qualcosa di grandioso all’altezza della Saronno commerciale nodo strategico fra le quattro provincie più ricche della Lombardia.
b) Un mega parcheggio sotterranno multipiano ad uso pubblico che risolva il problema della sosta gratuita nelle vicinanze del centro storico e di interscambio con la stazione centro.
c) Un grande parco con alberi di alto fusto che avvolga il tutto. Strutture che ne permettano l’uso anche come Area Feste con cucine, piste da ballo, anfiteatri, palchi, zona giochi bambini, zona barbeue attrezzata e che vicino alla ferrovia proponga anche un cinema/teatro con la sala più grande di circa 1500 posti per eventi culturali all’altezza della nostra cittadina concorrenziale con Milano, Legnano e le altre sale dei comuni vicini.
Ipotesi 2.
Oppure facciamo acquistare tutta l’area a FNM e portiamo qualche centinaio di posti di lavoro a Saronno con una “fabbrica” per i treni. Riparazione e assemblaggio locomotori e carrozze, verniciatura e controllo impianti elettrici, meccanici, idraulici e di condizionamento. Attività che potrebbero appoggiarsi sulla miriade di piccole aziende locali nel campo meccanico, termotecnico, elettronico ed informatico.
Rifacciamo grande e viva Saronno, se lo merita.
1. L’officina FNM già esiste a Novate Milanese.
2. Con Il Centro di Arese aprire un altro Centro a Saronno significa decretare la fine definitiva di tutto il commercio saronnese
3. Saronno ha bisogno di verde nelle aree dismesse, non di cemento e commerci. Un verde fruibile, sano.
4. Saronno non è una cittadina da Harrods. Harrods dovrebbe stare in una città, non in una provinciale cittadina di provincia.
5. Saronno paga ora lo scempio urbanistico perpetrato negli anni 60 e 70 e forse 80. Scempio perpetrato da pochi avidi attori appoggiati da scelte miopi e poco lungimiranti. Ed ora la cittadinanza, i figli e i nipoti degli attori stessi ne pagano le conseguenze.
Bassa qualità della vita, mancanza di un parco centrale tipo Rovellasca, traffico al collasso, inquinamento, stazione priva di zone di pick up adeguate.Parchi, pollai e orti comunali dobbiamo costruire nelle aree dismesse, altro che Harrods….
Abbiamo la casetta dell’acqua, facciamo il campo delle verdure e la cascina delle delle uova…
Ah e poi Harrods e multinazionali similari le tasse mica le pagano in Italia…
Certo che non capisco l’utilità di una nuova area commerciale cercherei di fare qualcosa di diverso sicuramente con tutti i servizi….ma prendere in considerazione di fare un quartiere stile bosco verticale…ovvio riparametrato su una città come saronno