Addio “sgambetti” in corso Italia: il Comune riempie le aiuole
SARONNO – Ha suscitato molta curiosità tra residenti e frequentatori del centro storico il cantiere attivo in corso Italia per ovviare ai problemi provocati dalla presenza dei “tondelli “delle piante.
Negli ultimi giorni gli operai hanno riempito il dislivello tra la pavimentazione e il terreno delle aiuole in cui sono messe a dimora le piante con un innovativo materiale che dovrebbe ovviare al problema delle cadute, garantire il benessere delle piante ed evitare anche l’accumulo di rifiuti.
Per lungo tempo le aiuole dell’ultimo tratto di corso Italia, quello tra via Genova e via Carcano, sono state al centro di numerose proteste innanzitutto per il problema della sicurezza. Tanti gli anziani ma anche qualche ragazzino che mettendo male il piede ha finito per scivolare e farsi male nel dislivello tra la pavimentazione e il terreno delle aiuole. Inoltre i tondelli rappresentano un ostacolo per il passaggio di passeggini e sedie a rotelle. Senza dimenticare il decoro urbano visto che tra le radici finivano per accumularsi mozziconi e altre cartacce che rendevano necessari interventi di pulizia realizzati ad hoc da parte di Econord.
La soluzione è stata studiata dall’assessorato ai Lavori pubblici con quello all’Ambiente ed è stato costituito dalla posa di un materiale che livella il terreno senza ostacolare il passaggio dell’acqua per le piante e senza ostacolarne il benessere.
Malgrado i tanti pregi l’assessore Dario Lonardoni ne sottolinea un limite invitando i saronnesi a prestare attenzione: “Purtroppo questo materiale ha un punto debole non è carrabile. Invitiamo pertanto chi utilizza quel tratto di corso Italia con automezzi di evitare di impegnare i tondelli per non danneggiarli”.
Al momento comunque le zone sottoposte all’intervento sono state transennate per permettere al materiale si stabilizzarsi. L’operazione ha suscitato molta curiosità tanto che sono molte le foto del cantiere condivise sui sociale network.
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11072017
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Commenti
OK…
W i BAGOLARI di Corso ITALIA, sarebbe carino da capire quanti SARONNESI sappiano dell’esistenza di questi fantastici BAGOLARI Celtis Australis in pieno centro a Saronno e quanti sappiano che è la PIANTA N° 1 contro l’inquinamento atmosferico.. detta anche SPACCASASSI ! e che quindi andrebbbe preservata !!!
QUACUNO si è DOMANDATO come diavolo farà questa pianta a RICEVERE Acqua ???
Qualcuno ha scritto che questa MALTA è drenante, a me invece sembra esser la stessa composizione che si usa nei giochi dei bambini nei vari PARCHI.
QUALCUNO può illuminarci ???
Adesso che avete giocato con la MALTA ed avete riempito la BUCA per evitare che i cani facciano i loro bisogni e che la gente butti i mozziconi di Sigarette e che il cretino di turno con la faccia puntata sul cellulare inciampi e facendo causa al COMUNE…
Adesso che avete GIUOCATO con 4.400 Euro Discutibili o meno (Amen)
Adesso :
Potreste riorganizzare anche la sistemazione delle PANCHINE davanti ai Bagolari ? Cosi da poter girare LIBERAMENTE intorno ad essi ? Panchine e stralci per le BICI…
C’è una Gran CONFUSIONE in GIRO !!!
bastava mettere dei paletti con catenella a protezione dell’area non a livello…
Quasi 5000 Euro.
Come disse Fantozzi alla fine della proiezione della “Corazzata Potemkin”.
Istess
Curioso intervento.Viene da domandarmi se è giusto limitare e inglobare le radici Delle piante che in poco tempo, crescendo, sbricioleranno tale pavimentazione(pavimentazione antitrauma/antiurto).secondo me sarebbe stato meglio non pavimentare l intera area di pertinenza dell’albero bensì lasciare un’area quadrata circolare libera, permettendo così alla pianta di espandersi ancora un poco, negli anni, senza creare alcun danno.
Questo lavoro, e questi soldi, andrebbeeo spesi sui marciapiedi stretti, dove l’aiuola ostacola il passaggio…in CORSO Italia, dove vi è una carreggita enorme, che senso ha!????
TUTTO QUESTO BEL LAVORO costato 4400 euro è stato fatto solo davanti all’edicola, mentre davanti al fotografo nessuno inciampava quindi non si è fatto.
Ottima idea
Meno male che c’è SAC!