Paleardi: “I pesci in agonia nel Lura, triste simbolo dell’inerzia della politica”
SARONNO – “I pesci intrappolati ed agonizzanti nella pozza del Lura in via Giuditta Pasta sono il simbolo di tutto quello che non si sta facendo per ridare vita al torrente, dell’inerzia della politica”: lo dice con amarezza Alberto Paleardi (foto), già membro del consiglio d’amministrazione del Parco Lura.
“Tantissimi cittadini mi hanno contattato per segnalarmi quel che sta accadendo, la storia si ripete. Due anni fa si era registrato lo stesso problema e da allora, evidentemente e malgrado tutto, non è stato fatto nulla – sbotta Paleardi – Le secche posso verificarsi, ma la storia ci insegna che in passato non si sono mai ripetute così di frequente, ormai il torrente è quasi sempre senz’acqua. Malgrado tutto la natura ci stava riprovando, i pesciolini stavano tornando, ora sono bloccati in quei pochi metri quadri d’acqua”. Ma cosa si puiò fare per riportare stabilmente l’acqua nel torrente?”Sono stati versati ettolitri di inchiostro, in studi ed approfondimenti. Ci sono punti del torrente da impermeabilizzare, bisognerebbe valutare anche l’impatto di interventi umani. E invece non si sta facendo niente” conclude Paleardi.
18082017
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Commenti
non ci credo neppure un po che la causa sia pedemontana….solo che ve lo siete messo in testa e nessuno vi fa ragionare. Intanto devastate il territorio con delle inutili vasche di laminazione, Italcementi ringrazia e anche Salini
Carissimo..come sai già molto molto bene..torrente in secca x cause naturali..e lungo il suo corso chissà quante altre meno note situazioni di sacche meno visibili e meno conosciute..e non in zona Paleardocentrica Saronnese…Stasera dovrebbe piovere…!! Siamo in situazione idropotabile abbastanza sotto “attenzione””..Immettere acqua dalla rete idrica(cosa già fatta in precedenza da questa Amministrazione..)è possibile…La situazione è al vaglio..Invece pensando ai tuoi successivi consigli..beh, ricordo con piacere lo SPLENDORE DEL LURA ai tempi del tuo PD…con abbondanti acque cristalline, pesci sorridenti e famiglie a fare pic-nic in zone da Voi predisposte,..baambini felicemente a nuoto…Forse stò sbagliando favola…A volte mi succede.! FishTime
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Ci sono studi che dicono esattamente cosa fare indicando al centimetro dove intervenire. In ogni caso prima di pedemontana il lura non è mai stato in secca. Perché la regione leghista non fa nulla salvo pedemontana? Il PD a Saronno con me alla presidenza della commissione Lura ha sistemato tutti gli scarichi inquinanti esistenti compresi quelli della parte tombolata che nessuno vedeva,questo non è poca cosa. Con poche decine di migliaia di euro si potrebbe avere più acqua nel lura…perché Maroni non lo fa?
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Chissà, forse che Maroni sia troppo impegnato a fare propaganda partitica, esattamente come chi scrive, da simpatizzante PD…
Diversamente, mi aspetterei, da un già membro del Consiglio di Amministrazione del Consorzio Parco Lura, opzioni di soluzione concrete, con relativi progetti esecutivi, invece che ipotesi d’ampio respiro o solo sterile polemica. O, per lo meno, un rapporto di indagine documentata che leghi in modo inequivocabile gli interventi di Pedemontana con le recenti secche.
Ho potuto constare con i miei occhi come, all’altezza di Rovello (quindi, ben più a sud dell’attraversamento autostradale), il flusso d’acqua del torrente sia regolare, così come la grande opera di consolidamento del territorio che la società Pedemontana sta realizzando, collateralmente alla posa del manto stradale, ai fini di ridurre il rischio piene ed il dissesto idro-geologico. Tutte azioni ampiamente pubblicizzate ed alla portata di chiunque, incluse le attività di bonifica dei percorsi ciclabili dello stesso Parco Lura.
In conclusione, solleciterei gli stessi consiglieri a munirsi di scarponcini o dotarsi di mountain-bike per risalire il fiume e constare con mano quanto sta accadendo: sarebbe una piacevole escursione e permettere di prendere atto degli effettivi punti critici, scevri da pregiudizi politici.
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Si potrebbero realizzare delle aree di raccolta delle acque con ovviamente interventi di impermeabilizzazione e artificializzazione del torrente, accompagnati da punti di risalita (a seconda dell’intervento). Sarebbero utilissimi in caso di secca per evitare la perdita biologica di tante specie. E non creerebbero problemi in caso di piena.