Palazzo Visconti, dieci anni dall’incendio: tanto degrado, nessuna scelta, niente fondi
SARONNO – Un decennio. Tanto è passato dalla mattina del 28 settembre 2007 quando la città degli amaretti si è svegliata con una colonna di fumo che stava divorando il tetto di Palazzo Visconti, l’edificio civile più antico di Saronno.
Da allora il tetto è stato rifatto i danni delle fiamme sono stati cancellati dalle opere d’arte e… nulla più. Tanti incontri, tante proposte, tante idee ma Palazzo Visconti resta una ferita aperta nel cuore di Saronno. Uno stabile datato che ha bisogno di interventi di manutenzione ma soprattutto di una destinazione e di una prospettiva futura che al momento manca completamente.
LA STORIA
La storia di Palazzo Visconti, situato nel centro storico della città tra via Tommaseo e via Pasta, è stata un’inesorabile discesa verso il degrado: prima dimora di campagna nobile nel Cinquecento, poi collegio femminile, sede del Municipio e infine della Pretura. Si è quindi trasformata in una trascuratissima casa delle associazioni dove nel 2007 si è sviluppato un incendio. Terminati gli interventi di manutenzioni è stato sigillato e quindi ciclicamente occupato da senza fissa dimora.
L’INCENDIO
La vicenda è nota: dall’utilizzo di uno dei camini interni della struttura da parte di uno dei volontari delle associazioni ospitate nella struttura il 28 settembre 2007 è partito l’incendio che distrusse gran parte del tetto. Tanti anche i danni provocati dall’acqua utilizzata dai vigili del fuoco, arrivati in forze, per spegnere le fiamme. Sono stati necessari quasi due anni per ridare un tetto alle parti danneggiate e cancellare i danni di fumo, fuoco e acqua sul patrimonio artistico della struttura.
LA CHIUSURA
Dopo l’incendio Palazzo Visconti è stato svuotato dalle associazioni: è stato utilizzato il piazzale per un paio di manifestazioni estive, e persino dai ragazzi del centro sociale Telos per una “notte nera” ma sia l’Amministrazione del sindaco Luciano Porro sia quella attuale di Alessandro Fagioli hanno investito, complici criticità sul fronte della sicurezza, unicamente in interventi che sigillassero ermeticamente la struttura. Ad oggi ci sono sbarre e catene un po’ ovunque, per evitare occupazione da parte di senza fissa dimora. L’ultimo intervento è di quest’estate quando su segnalazione di alcuni cittadini sono state chiuse le finestre aperte dalle intemperie. L’intervento ha, per altro, evidenziato la criticità delle condizioni dei serramenti provati dal passare del tempo e dalle intemperie e probabilmente non più funzionali per proteggere tesori artistici e architettonici.
LE PROPOSTE
Il progetto più concreto per il recupero di Palazzo Visconti è il più datato e già approvato dalla Soprintendenza, ossia quello che prevedeva di trasformare l’ex villa di delizie in un nuovo Municipio. Affittando la sede attuale in piazza Repubblica, secondo l’ipotesi avanzata dall’ex sindaco Pierluigi Gilli, sarebbe anche stato semplice anche sostenere i costi di manutenzione e le spese per il riscaldamento. Nei 5 anni successivi, invece, la commissione creata dall’Amministrazione di centrosinistra guidata dal primo cittadino Luciano Porro ha preferito puntare su un uso di Palazzo Visconti come polo museale ad interesse regionale. Progetti, sopralluoghi ed idee ma nessuno passo concreto. Ulteriore passo indietro con la Giunta firmata da Alessandro Fagioli che, in diverse circostanze in consiglio comunale, ha precisato come sia inutile parlare di futura destinazione del palazzo vista la mancanza di fondi per realizzare gli interventi.
DRESS IT
Ad attirare l’attenzione su Palazzo Visconti negli ultimi anni sono state soprattutto le opere del gruppo “Dress it” che in diverse occasioni utilizzato la facciata esterna per installazioni su temi diversi: dalla condanna alla violenza sulle donne al 25 aprile.
PALAZZO VISCONTI: L’INCENDIO
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PALAZZO VISCONTI ULTIMI INTERVENTI DI MANUTENZIONE NEL 2008
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PALAZZO VISCONTI: RIVIVE CON DRESS IT
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28092017
PALAZZO VISCONTI: INTRUSI
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Commenti
Bravi bell’articolo
Meno brava amministrazione comunale in questi anni, solo immobilismo su questo argomento ed è la cosa più preoccupante.
Fate qualcosa, sistemate pezzo per pezzo, ma fatelo rinascere e rinascerà Saronno. I centri commerciali hanno i prezzi più bassi, il centro di Saronno per attirare gente deve offrire la qualità, la storia è l’amore per sè stesso
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Concordo. Aggiungerei che deve offrire anche più sicurezza, con o senza telecamere non importa, ma le promesse elettorali non sono ancora state mantenute. Stiamo ancora aspettando.
Forse la cosa migliore è buttarlo giù, non credo che ai saronnesi mancherà più di tanto visto cosa non si è fatto in dieci anni e nessuno si è mai lamentato.
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Ma non diciamo sciocchezze!
La tre Valli sarà occasione per questi del Telos per avete più visibilità, d’altronde solo chi non lavora può vedere la corsa.
E’ più facile sbarrare che avere coraggio.
E qui i Telos non hanno colpe, per assurdo hanno ragione ad occuparla (ovviamente in assenza di sicurezza è un azzardo entrarci).
Un capolavoro così ex fiore all’occhiello di Saronno, lasciato invecchiare nel peggiore dei modi
Certo le Tre Valli Varesine…..lo so che sono due eventi non paragonabili e due voci di bilancio non avvicinabili, però che tristezza….
La sicurezza passa anche da questo, rendi la città bella, e sarà più sicura….
Facile si risolve tutto chiedendo a chi lo gestirà di accollarsi le spese di manutenzione straordinaria come si sta facendo con le associazioni sportive,alle quali il sindaco ha appena fatto un regalo,che diversamente da quanto dice lui non è la trevalli ma la clausola nei nuovi contratti di gestione dei centri sportivi,per la serie,crolla una torre faro di un qualsiasi centro sportivo o stadio che sia mai manutenzionata dal comune e la societá che gia paga un canone pazzesco,nel caso dello stadio,sarà cosi, e ci deve pure mettere i soldi per le manutenzioni straordinarie.qua siamo alla frutta signori!