Referendum, Francesco Licata: “Evitiamo toni trionfalistici”
SARONNO – “Niente toni trionfalistici”: questo l’invito del leader del Pd saronnese, e capogruppo consigliare Francesco Licata all’esito del referendum di domenica scorsa sull’autonomia lombarda.
“Sono da escludere nella maniera più completa i toni trionfalistici uditi – rileva l’esponente del Pd – Se Infatti è vero che più di due milioni di cittadini Lombardi si sono recati alle urne è anche vero che il risultato è di poco superiore a quello che fu il risultato del referendum sulle trivelle. Sostanzialmente il quesito posto dalla Giunta leghista di regione Lombardia ha riscosso un successo simile a quello nel quale si chiedeva una valutazione ai cittadini lombardi circa l’opportunità delle trivellazioni in mare, ai residenti in una regione dove il mare dista centinaia di chilometri e tutto ciò tenuto nonostante un endorsement convinto di larghissima parte del mondo politico ufficiale. Stessa cosa si può dire per Saronno dove i notabili locali, o presunti tali, si sono schierati in maniera compatta per il sì. Giusto è che ora il governo apra un tavolo, in primis, perché va rispettata la volontà dell’elettore ed in secondo luogo perché è arrivato il momento di smascherare le bufale che seguivano questo referendum. Ma è giusto anche ribadire che siamo ben lontani dai risultati sperati e pagati al caro prezzo di 55 milioni di euro da parte degli amministratori leghisti. Menzione speciale va al nuovo sistema di voto che probabilmente è completamente da rivedere: questo di certo non è il dato politico principale ma è una cosa di cui qualcuno dovrà rispondere visto che costato alle tasche dei cittadini lombardi 23 milioni di euro”.
24102017
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Commenti
Il risultato e’ inferiore a quello di tutti gli altri comuni della provincia di Varese. Nessun trionfo per l’amministrazione leghista di Saronno.
I leghisti sono capaci di esultare anche sul nulla. L’affluenza a questa consultazione è stata oggettivamente fallimentare. Un fallimento pagato a caro prezzo dai cittadini lombardi. C’è poco da esultare.
C’è poco da esultare in generale se la gente si allontana dal voto vuol dire che la democrazia è in pericolo e tutti sottolineo tutti i partiti hanno fallito
Il “non voto” e’ stato un chiaro segnale di disinteresse verso un invito ad una consultazione inutile ed onerosa per le casse pubbliche. Non trasliamo il discorso verso altri temi fuorvianti solo per coprire il fallimento di questa iniziativa..
La sua lettura da sinistrorso va rispettata ma come dice qui sotto il non voto è il non voto…non possiamo entrare nella testa delle persone e turate altre conclusioni!
Il non voto è non voto…la democrazia così non esiste più….ribadisco il concetto hanno perso tutti in primis gli italiani votanti!
I partiti hanno fallito….non votando pure i lombardi in questo caso hanno fallito!….si, no, scheda bianca….andava bene tutto….cosi non va bene nulla!Concordo pienamente!
Le ricordo il carattere consultivo e non esecutivo di questo referendum. Se la gente non ha partecipato è perché si è sentita presa in giro per questa consultazione propagandistica ed onerosa per la collettività. Il fallimento (ribadisco) è di chi ha proposto questo referendum, le ripeto, consultivo. Un fallimento che abbiamo pagato tutti a caro prezzo visto l’indecente esborso di risorse pubbliche.
Ma tanto lui dichiara sempre di non sentirsi saronnese
Quando lo avrebbe fatto? citi la fonte per cortesia.