Insolito arresto: marocchino dice che gli hanno sparato e finisce lui in manette
COMASCO – Nel corso della nottata appena trascorsa i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Cantù hanno arrestato un trentunenne marocchino, clandestino, in Italia senza fissa dimora, responsabile del reato di falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale sulla propria identità, nonché già espulso dal territorio dello Stato Italiana, il 6 maggio 2016, poiché clandestino.
Singolare il fatto. L’intervento della pattuglia dell’Arma è avvenuto dopo che la persona poi arrestata si era presentata al pronto soccorso di Cantù. Alla centrale operativa della Compagnia il ferito ha detto di essere egiziano e di essere stato raggiunto da un colpo d’arma da fuoco. Le immediata attività d’indagine svolte dai militari, di contro, hanno consentito di appurare che la lieve lesione riportata alla pupilla dell’occhio destro era incompatibile con una ferita da arma da fuoco. Più plausibile ritenere che sarebbe scaturita a seguito di contatto avvenuto con una sostanza irritante; mentre non erano presenti, sul luogo teatro della presunta aggressione, tracce riconducibili all’esplosione di colpi d’arma da fuoco (nessun bossolo o ogiva). Inoltre il presunto cittadino egiziano aveva in realtà fornito false generalità, sia ai carabinieri, sia alla struttura ospedaliera, con la finalità di non rivelare la sua posizione di clandestino. Sulla sua vera identità, infatti, pesa un provvedimento di espulsione dal territorio nazionale, eseguito il 6 maggio 2016, a seguito del quale era evidentemente rientrato di nuovo in Italia in epoca successiva.
A seguire dunque l’arresto del ferito ed il processo per direttissima celebrato nel corso della mattinata, a seguito del quale l’extracomunitario è stato condannato alla pena di un anno e quattro mesi di reclusione, poi il trasferimento nel carcere di Como.
(foto archivio)
26102017
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Commenti
Sulla sua vera identità, infatti, pesa un provvedimento di espulsione dal territorio nazionale, eseguito il 6 maggio 2016, a seguito del quale era evidentemente rientrato di nuovo in Italia in epoca successiva
No non se ne era mai andato,è diverso
in carcere costa ed occupa spazio. e tra un anno e 4 mesi siamo daccapo.
reintroduciamo i lavori forzati! a pulire i torrenti e raccogliere spazzatura dalle strade
Questa è una congiura, queste perdono sono qui per aiutarci….cosi non va bene qui c’è qualcosa di poco chiaro!