Sbancamento Sar Ser, Fagioli: “Chi ha visto la strada? Un conto solo le idee, un altro i progetti”
SARONNO – “Chi ha visto la strada sul progetto? Un conto è dire io personalmente lì farei determinate cose, un conto è il progetto”.
Sono le parole del sindaco Alessandro Fagioli che ospite a Radiorizzonti, nella trasmissione dalla parte del cittadino, ha parlato del recupero dell’ex Saronno Seregno.
Il primo cittadino, incalzato da una domanda dell’ex assessore Roberto Barin ha affrontato, sabato mattina, il tema al centro di una vivace mobilitazione. Fagioli è partito sostenendo la bontà del progetto di sbancamento che prevede l’abbattimento dei due ponticelli di via Reina e di via Don Monza.
“Oggi in quel quartiere – ha spiegato – i residenti hanno difficoltà a passare sotto i ponticelli. Sfido chiunque a stare come pedone quando passa una vettura anche a velocità contenuta si rimane schiacciati contro il muro”.
Alla domanda se non fosse possibile allargare i due passaggi Fagioli ha replicato: “Non è un’area nel Comune non è che possiamo fare quello che vogliamo ma, rispondendo ad un bando nazionale abbiamo portato a casa un progetto da un milione di euro per sistemare quell’area assieme a Comuni che rappresentano 150 mila abitanti per fare la greenway“.
Un anno fa, nell’agosto 2016, era stato il sindaco Alessandro Fagioli a spiegare come il suo progetto per l’ex sedime ferroviario fosse lo sbancamento e con lo spazio recuperato la creazione di “non solo per un percorso ciclopedonale ma anche per parcheggi e per far passare le auto”.
31102017
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Commenti
-Senza abbattere i due ponticelli verrebbe fatta una pista ciclabile sopraelevata che consentirebbe anche ai furfanti di curiosare nelle proprietà confinanti e pianificare meravigliosi interventi.
-Non abbattendo il ponticello di via Filippo Reina, sarebbe impossibile fare transitare le autolettighe speciali che soccorrono ammalati in pericolo di vita ed i camions che raccolgono le immondizie.
-Non abbattendo i due ponti, i transitanti sono costretti a transitare con regola di di traffico alternato-
Abbattendo i due ponticelli, si può creare una nuova strada che risolverebbe i problemi di traffico e di parcheggio della zona.
Ci sarebbe spazio anche per una pista ciclabile, un marciapiede pedonale e tanti parcheggi…
… forse non basta!
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E poi scusi, meglio una ciclabile pedonale o meglio una strada, così i suoi tanto temuti furfanti possono tranquillamente arrivare in auto.
Francamente non riesco a capire come si possa preferire una strada accanto a casa propria piuttosto che un percorso alberato con una via ciclopedonale. La visione viene bloccata da una siepe e un’alberatura. Mah. -
Una nuova strada non servirebbe a un bel niente, sui ponti posso anche essere d’accordo, ma i finanziamenti presi sono per una greenway non per le strade.
In fondo qui si chiede di mostrare un progetto di interesse pubblico al PUBBLICO, ovvero ai cittadini, non dimentichiamoci che le amministrazioni, di qualsiasi colore politico siano, lavorano PER I CITTADINI!
Progetti..quale progetto?? È da un mese che chiediamo solamente di vedere questo progetto…ma quando la smette di prendere in giro la gente??? Perché non organizza un incontro pubblico prima di far partire i lavori??? È davvero penoso il modo in cui sta amministrando il comune di Saronno
Quindi la strategia dell’amministrazione è silenzio totale, niente visione pubblica del progetto e nel frattempo abbattimento celere dei ponti. No comment… Soprattutto quando si va a leggere il loro programma elettorale, alla voce “partecipazione, trasparenza, dialogo, municipio come luogo d’incontro”…
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Un po’ diverso da come lo ricorda lei…
Questo il testo ufficiale:
“l Municipio deve essere il luogo di incontro delle idee per sviluppare progetti di buon senso utili ai cittadini tutti. Saronno può e deve migliorare per permettere ai suoi cittadini di avere una vita sicura, serena e felice.”
Quindi il Municipio deve essere il luogo di incontro, invece sta passando il concetto che fuori dal municipio si può dire e organizzare qualsiasi cosa senza aver prima portato alcuna istanza nel Municipio stesso.
Ovvero, il meccanismo è: non mi sta bene una scelta dell’amministrazione quindi genero a tavolino del malcontento ed infine porto il malcontento in Municipio.
Invece dovrebbe essere: non mi sta bene una scelta dell’amministrazione quindi vado a proporre una soluzione di buon senso utile a tutti. Se l’amministrazione immotivatamente non accetta la proposta esco dal Municipio ed attivo altri strumenti di coinvolgimento della popolazione.
Piace come metodo?
Il cittadino avrà modo di valutare non solo le idee ma principalmente i progetti fattibili e concretamente realizzabili col fine di tutelare gli interessi di una Comunità sempre più emarginata ed ignorata da questa precaria Amministrazione. Certe decisioni importanti non vanno prese con l’euforia del politicante e la convinzione di essere unici e onnipotenti nelle scelte ma è costruttivo coinvolgere competenze e capacità specifiche del settore urbanistico e tecnico che hanno a cuore la città di Saronno.
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Questo principio vale quando amministra la Lega o il centro destra. Quando vince la sinistra ha il dovere di amministrare per il bene della città, organizzando meravigliosi eventi di finta partecipazione, possibilmente educando al ‘giusto’ gli ignoranti cittadini.
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Questo principio di BUON SENSO non ha alcun colore politico ma semplicemente richiede di porre le capacità intellettuali e professionali del proprio cervello al servizio della collettività. Il giochino di classificare ogni espressione od opinione dei cittadini saronnesi collocandole a proprio piacimento con subdola opportunità a destra o a sinistra non convince i lettori di questo giornale che si esprimono in piena libertà senza essere assoggettati a vincoli di partito.
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Giusto. Però abbiamo una storia con chiari esempi di presunta e falsa partecipazione: riunioni preconfezionate senza possibilità di esprimere una visione diversa da quella della maggioranza di sinistra, senza un contraddittorio né tra i relatori né attraverso gli interventi del pubblico.
La presenza, la partecipazione e la memoria sono importanti.
Il resto è leonismo da tastiera.
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È singolare che SAC (Saronno al Centro) e Fratelli d’Italia, principali alleati della Lega (non più Nord?), non intervengano e non si esprimano su questa vicenda di grande attualità.
SAC forse ritiene inutile un proprio intervento…sono sempre stati d’accordo su tutto!
Fratelli d’Italia, che ama intervenire su temi di carattere generale, almeno in questo qualificante caso saronnese, dovrebbe esprimere la propria opinione.
E intanto vedere il progetto ancora nulla?
i residenti hanno difficoltà a passare sotto i ponticelli. Ma chi te lo ha detto!!!!
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Sig. anonimo Lei dove vive?.Se per Lei è tutto normale questa situazione allora come si dice” getto la sugna”.
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Anonimo prima di parlare prova a passarci veramente sotto quei ponticelli a piedi, al buio, d’inverno con la pioggia e poi ne riparliamo….
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Ci passo da circa 70 anni. A piedi ed in biciletta. Sono ancora vivo .
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Quando passo con i bambini o in bicicletta devo sempre stare attenta a non essere tirata sotto.. e in macchina non parliamone, i cartelli di precedenza sono optional
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da 40 anni passo sotto il ponticello con attenzione, le auto rallentano e si passa uno alla volta. Dopo il ponticello dovevano essere costruite solo villette, poi l’avidità e non solo ….Il problema non sono i ponticelli che potrebbero essere abbattuti e ricostruiti con lo stesso stile e materiale più larghi e alti, ma tutto il percorso della ferrovia. Il finanaziamento è stato ottenuto per fare un parco lineare, no una strada e parcheggi!
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È il Comune che approva il progetto di un privato, se non dovesse essere funzionale alle sue richieste se ne chiede la modifica. Funziona sempre così!
Non va comunque bene che gran parte dei soldi ricevuti per fare ciclopedonali vengano spesi per il solo sbancamento della massicciata. Credo che al Ministero avrebbero qualcosa da ridire…
Scusate mio italiano, e scusate se non capisco del tutto vostre leggi (sono tunisino) ma se signor Fagioli vostro sindaco ha vinto eleczioni, e fa progetto rispettando le leggi, dov’è il problema?
Se voi avete idea migliore e rappresentati migliori perchè non avete vinto eleczioni?
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grande Rami, il problema è che c’è qualcuno che le leggi le interpreta a suo piacimento.E della maggioranza se ne frega.
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Il candidato, una volta eletto a Sindaco deve rappresentare lo Stato Italiano e tutti gli abitanti della città- Il finanziamento ottenuto dallo Stato è stato elargito per costruire una via ecologica, no una strada affiancata da una pista ciclabile pericolosissima per vicinanza auto e per dover attraversare tre strada di grande traffico, a raso.
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Sig. Chiavelli. Condivido pienamente .
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Vedi abbattimento caserma vigili del fuoco.Forse perchè era d’un epoca non compiacente ai sinistri.
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La caserma dei vigili era un rudere fatiscente, pieno di topi e spazzatura.
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Chi sta facendo una richiesta non è un partito politico, ma un gruppo di cittadini.
Idea condivisibile o no, comunque sarebbe opportuno che un’amministrazione illustri ai cittadini ai progetti, trattandosi di cose pubbliche, indipendentemente da chi ha vinto le elezioni.-
Questa è davvero la più bella della giornata.
La richiesta è propugnata da capipopolo ben riconoscibili nell’ambito politico cittadino di centro sinistra. Politici che usano le associazioni come cavalli di troia sfruttati laddove l’azione politica è inconcludente per la mancanza di numeri. Numeri che fanno la democrazia.-
Sono cittadini in ogni caso e non creda che siano tutti interessati alla politica.
Non bisogna essere tifosi ma rispondere a tutti i cittadini.
Richiesta banalissima: vedere un progetto di interesse pubblico che DEVE essere pubblico.
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Per sgombrare ogni dubbio perché non mostrare il progetto, allora?
Così ognuno potrà fare le sue considerazioni.
In fondo si tratta di un’opera pubblica, fatta da un’amministrazione pubblica, quindi massima trasparenza e visione pubblica delle opere, ciò che qualunque amministrazione deve fare nei confronti dei propri cittadini.
furbo non è possibile….. tiri fuori il progetto “verde”, non ci vuole molto