“4 novembre, Fagioli ha umiliato l’Italia”: Silighini furioso
SARONNO – “Trovo molto triste vedere partiti che si richiamano all’orgoglio nazionale essere ancora vicino a un sindaco che dimentica di parlare di Italia durante la ricorrenza del 4 novembre“. Lo dice Luciano Silighini Garagnani del movimento “L’Italia che verrà”, arrabbiato con il primo cittadino leghista, Alessandro Fagioli.
Saronno ormai è una macchietta. Un sindaco che non parla a braccio ma legge a fatica un discorso scritto su foglietti di carta stando attendo a non nominare mai l’Italia, il Tricolore, il sacrificio di quegli italiani morti per unire e difendere sì i confini di cui anche lui parla, ma non quelli di Saronno o della fittizia e goliardica “Padania” ma i confini d’Italia,della Patria,della Nazione che paga lo stipendio a Fagioli, dei suoi assessori, di alcuni politici di cui ignoravo in alcuni casi la passata occupazione ma che ora grazie proprio all’Italia ricevono un regolare stipendio pagato da quei figli e nipoti di chi, sventolando la bandiera italiana, morì sperando che il futuro regalasse almeno la conoscenza del loro sacrificio, oggi umiliato da chi nemmeno nomina la nostra Patria e con freddezza porta sul cuore il meno possibile la nostra bandiera ma cita con ammirazione la Catalogna, regione spagnola governata da leader che invece di lottare per i propri ideali come fecero i nostri amati soldati, scappano con la coda tra le gambe all’estero.
Dai militanti legaioli non mi aspetto nulla, troppe leghe spesso rendono ciechi, ma da quei movimenti che hanno nelle proprie radici una comune origine col mio pensiero, mi aspetto sguardi e parole chiari con la coerenza. Fagioli sempre peggio, dimettiti.
06112017
Lascia un commento
Commenti
Penso sia la prima volta che sono d’accordo con Silighini, ma stavolta ha veramente centrato il bersaglio; gente stipendiata dallo Stato Italiano che si diverte a fare la marionetta separatista, che pena…un viaggio senza ritorno in Catalogna noooo…..??
-
Ma lei era presente alla cerimonia?????
Grazie per aver ricordato i nostri nonni (fra cui mio nonno Marino) morti in giovane età per l’Italia.
-
Ricordatelo in privato. E nn stressare la gente.
-
Io mio nonno ( morto in battaglia) lo ricordo tutti i giorni in privato, ma mi hanno insegnato a ricordare tutti i morti della guerra il IV novembre, partecipando a cerimonie pubbliche di valore per numero di presenti e per discorsi fatti da autorità di indubbio valore morale.
-