Colpo di scena: soprintendenza blocca la demolizione dei ponti
SARONNO – Stop ai lavori di demolizione dei due ponticelli: il cantiere aperto stamattina da Ferrovienord è stato bloccato da soprintendenza archeologia delle arti e paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza e Brianza Pavia, Sondrio e Varese.
“Ordino l’immediata sospensione dei lavori di demolizione tratta ferroviaria dismessa di proprietà di Ferrovienord”. Questo lo stringatissimo testo inviato al sindaco Alessandro Fagioli e a Ferrovienord che sta svolgendo i lavori e alla compagnia dei carabinieri “incaricati di vigilare sull’ottemperanza del provvedimento”.
Il provvedimento è stato firmato dal sovrintendente Luca Rinaldi. Al momento, i lavori iniziati in mattinata si erano limitati alla preparazione del cantiere in via Filippo Reina e all’avvio dell’intervento per l’eliminazione dei binari sulla massicciata.
L’obiettivo dell’Amministrazione è quello di realizzare una greenway sbancando l’intero tracciato dell’ex Saronno Seregno. Primo step, realizzato in questi giorni da Ferrovienord doveva essere la demolizione dei due ponticelli.
L’iniziativa, ma soprattutto l’assenza di informazioni da parte del Comune, ha provocato una mobilitazione con una petizione online che ha raccolto 1900 firme e la richiesta di un consiglio comunale aperto.
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Commenti
Questo Sindaco deve andare a casa ! Sta rovinando Saronno
Questo deve solo essere il primo passo, quello successivo deve rimettere i treni a vapore su quei ponti, non si può cancellare la storia con le ruspe.
Il progresso uccide anche te, firma per restare nel medioevo.
…l’interesse storico nessuno l’ha ancora spiegato (a parte forse che sono stati costruiti a fine ‘800) e non credo che nessuno verrà mai a visitare i celeberrimi ponticelli di Saronno…sono solo un evidente strozzatura della strada, spazio perso in una città che ha fame di spazio. Andiamo avanti!!
Ma non avevano appena ottenuto il via libera dalla Commissione Paesaggio di Saronno che a questo punto. dopo essere stata sconfessata, dovrebbe dimettersi in blocco.
Dio benedica la soprintendeza. Il primo intervento sensato in tutta questa vicenda.
…….soprintendenza archeologia delle arti e paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza e Brianza Pavia, Sondrio e Varese…
Esiste veramente ????
È un fabbricato sottoposto a vincolo? Mi chiedo se non siano ugualmente classificati i fabbricati demoliti negli ultimi anni per lasciare spazio a palazzine “in classe A” costruiti dalla stessa impresa…
Mi fa molto piacere che abbiano bloccato i lavori, non c’è trasparenza da parte del sindaco. Inoltre, correggetemi se sbaglio, sul sito del comune non c’è uno straccio di progetto e si sta parlando di eliminare pezzi di storia mica di creare una nuova rotonda! Vergogna!
Il progetto approvato a dicembre divulgato un po’ in ritardo dal M5S non ho ancora finito di leggerlo e non avendo ancora capito alcune cose non mi esprimo…
Fagioli e la sua povera giunta si stanno ricoprendo di ridicolo.
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queste cose sono responsabilità dei tecnici, dipendenti statali…
Amministrazione comunale incapace di gestire una semplice demolizione di due ponticelli, andava informata la cittadinanza e dare informazioni sulla viabilità della zona….invece soli silenzi
Successo per la citta’ e i suoi cittadini. Avevano tentato di iniziare i lavori senza esporre le necessarie autorizzazioni per l’apertura del cantiere. E senza un progetto esecutivo!
A quanto sembra , visto l’interessamento della Sovraintendenza, anche i ponticelli sono manufatti storici da salvaguardare. Bene, si ripensi ad un concorso di architetti ed urbanisti prima di procedere a demolire….
Al li dà del tifo, che purtroppo vedo sempre nei commenti anche su FB, in tutta questa faccenda non si capiscono alcuni fattori piuttosto evidenti:
– Uno: perché tutta questa volontà di abbatterli (al di là che sono stretti, vedo quasi un accanimento incredibile contro questi due ponticelli). Questa cosa decisiva nel volerli distruggere e nel non voler vedere altre campane o altre soluzioni?
– Due: perché non ci si è informati per tempo se era possibile abbatterli seguendo tutte le normative ed eventuali (questo alt dei lavori ovviamente potrà anche essere annullato, ma bisogna vedere che cosa contesta la sopraintendenza)?
– Tre: perché non si è comunicato subito con tutta la trasparenza possibile del relativo abbattimento?
– Quattro: perché tutto d’un tratto c’è questa volontà di abbattare tutto velocemente? Per i soldi del finanziamento?
Domande che mi pongo. Domande che si erano posti in tanti.
Principianti allo sbaraglio.
Questa giunta è imbarazzante.
Mi sarebbe piaciuto essere presente alla ricezione dell’ordine di immediata sospensione dei lavori.
Il messaggio in codice è: “Ti ordino di smetterla di fare danni.”
Quanto manca alla fine del mandato? Tra quanto saremo liberi?
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bravo
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Veramente la storia è diversa, ma non ci puoi arrivare…
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Di archeologico delle belle arti non c’è nulla nei 2 ponticelli dismessi dalle ferrovie e ormai diventati inutili ed è solo un pretesto di chi ha poco o nulla da fare per intralciare opere pubbliche che potrebbero essere utili alla viabilità delle strade usate tutti i giorni dai cittadini residenti
siamo proprio a Topolinia….questi sono dilettanti di serie A.
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condivido
Sai che sorpresa: per i mezzi messi in campo, ad oggi, non ci si sarebbe potuti attendere di più che la sola rimozione dei binari. Il blocco del transito era, comunque, da prevedersi, anche per questa unica fase, per ragioni di sicurezza.
Italia=PaeseIncredibile!
CI VUOLE UN BELLO SCIOPERO VENERDI’
AH NO SCUSATE L’HANNO GIA’ INDETTO….
é la rapresentazione in piccolo della italia……un ricorsino e tutto si blocca. Pazzesco.
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Siamo in un paese veramente alla deriva.Poveri giovani che non avrete nessun avvenire.
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Ricorsino? La Soprintendenza non fa “ricorsini”, si preoccupa di mantenere il patrimonio architettonico italiano in ordine. E quando interviene così a gamba tesa significa che c’è qualcosa che non quadra – probabile che Comune e Trenord non abbiano fatto le cose come avrebbero dovuto farle, oppure (come è probabile) che i ponti non possano proprio essere demoliti.