Paesaggi urbani fra Milano e Varese: mostra fotografica a La Tela di Rescaldina
RESCALDINA – “Basterebbe osservare il panorama scorrere dai finestrini di un treno della linea Milano-Varese per accorgersene, se ce ne fosse ancora bisogno, di come è cambiato il territorio. Spesso a delimitare i confini tra un Comune ci sono solamente i cartelli segnaletici. Per il resto, costruzioni. Solo costruzioni. Talvolta ecomostri che si ergono nella loro fatiscenza e inutilità”: lo fanno notare dalla cooperativa Arcadia che gestisce “La Tela” a Rescaldina, bene sequestrato alla malavita e dove debutta la mostra fotografica a tema, “Incompiuto consolidato-Paesaggi urbani tra Milano e Varese” ideata e realizzata da Gasabile (Gruppo di acquisto solidale) con la collaborazione di Circolo 87, circolo fotografico di San Vittore Olona, che viene appunto ospitata per tutto gennaio e febbraio all’interno dei locali dell’osteria sociale La Tela di Rescaldina di strada Saronnese 31.
“Incompiuto consolidato-Paesaggi urbani tra Milano e Varese” presenta una ventina di scatti, testimonianze quel quotidiano degrado urbano che è sotto gli occhi di tutti e che è entrato ormai a far parte della “normalità” del panorama. Lo scopo è però tutt’altro: risvegliare la coscienza e la consapevolezza che il suolo è bellezza, il suolo è cibo. E un terreno edificato cessa definitivamente di essere fertile e utile, soprattutto quando a soverchiarlo ci sono opere che non servono, ma sono pure brutte. Hanno collaborato al progetto: Matteo Bianchi, Isa Carriero, Gabriele Ciovati, Chiara Dehò, Daniele Ferrari, Laura Gianazza, Carlo Lazzati, Monica Mereghetti, Roberto Rapaccioli, Piero Rudi, Cristina Volpi. La mostra è già allestita; l’ingresso è libero.
06012018
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Commenti
Bravissimi! Il nostro territorio devastato grida vendetta. Quando si costruisce il cemento divora il poco verde che ci rimane. Io bloccherei ogni cementificazione a prescindere. Consentirei solo la riqualificazione delle aree dismesse. In base al principio: Ogni metrocubo costruito deve sostituire un metrocubo demolito di costruzioni in disuso.