Laura Taroni: il pm chiede trent’anni per la morte di mamma e marito
SARONNO – E’ stata di trent’anni di reclusione la richiesta del pubblico ministero, Maria Cristina Ria, nei confronti di Laura Taroni, l’infermiera dell’ospedale di Saronno, residente a Lomazzo, che in questo processo era accusata della morte del marito Massimo Guerra e della mamma Maria Rita Clerici. Mentre il pubblico ministero ha chiesto l’assoluzione della imputata per la morte del suocero Luciano. Chiesta anche la condanna per due medici, uno a due anni di reclusione e l’altro ad otto mesi, per il reato di falso ideologico. Sarebbero colpevoli di avere predisposto falsi referti sulle condizioni di Massimo Guerra. Mentre per il danno di immagine, l’avvocato dell’ospedale di Saronno ha chiesto che Taroni sia condannata a pagare 1 milione di euro all’ospedale, e 100 mila euro a testa i due medici; da parte dei due figli della Taroni la richiesta di 800 mila euro a testa per la morte del padre e di 500 mila euro a testa per l’omicidio della nonna e 500 mila per il nonno; e 5 mila euro ai due medici. Il processo si sta sviluppando tramite il rito abbreviato, è per questo che il presunto complice, il compagno di Laura Taroni, ovvero il medico del pronto soccorso ospedaliero Leonardo Cazzaniga, sarà processato tramite un altro procedimento.
Maria Clerici era morta il 4 gennaio 2014, in casa, dopo la somministrazione di un farmaco; Massimo Guerra si era spento il 30 giugno 2013 nella casa di famiglia a Lomazzo dopo che – secondo l’accusa – gli sarebbero stati per lungo tempo somministrati farmaci di cui non aveva bisogno; mentre Luciano Guerra era morto il 20 ottobre 2013 all’ospedale di Saronno. La sentenza da parte del giudice per le udienze preliminari, Sara Cipolla, è previsa lunedì 26 febbraio. Taroni e Cazzaniga erano stati arrestati dai carabinieri nell’ambito dell’operazione “Angeli e demoni”.
07022018
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