Esposto al Prefetto di Grande Nord: “Il Comune ci vieta l’uso della sala”
UBOLDO – “Sala civica vietata a Grande Nord. A Uboldo non conoscono le leggi né tantomeno il concetto di democrazia. Abbiamo presentato un esposto al Prefetto di Varese per diffidare l’amministrazione comunale dall’impedirci l’utilizzo della sala civica per la presentazione delle liste elettorali di Grande Nord”.
Ad annunciarlo è Desirée Pagani, consigliere comunale ad Uboldo e candidato per Grande Nord alle elezioni regionali, dopo che il segretario comunale di Uboldo ha bocciato, inaspettatamente, la richiesta del movimento nordista di utilizzare la sala civica del Comune di Uboldo per la presentazione della lista di Grande Nord, in programma questa sera, giovedì 1 marzo.
La richiesta, ai sensi della circolare ministeriale 1/2018, che stabilisce che “dal giorno di indizione dei comizi elettorali i Comuni, sulla base di proprie norme regolamentari, sono tenuti a mettere a disposizione dei partiti e dei movimenti presenti nelle competizioni elettorali, i locali di proprietà già predisposti per conferenze e dibattiti”, era stata protocollata il 20 febbraio. Il diniego, motivato dal fatto che “non risulterebbe esistente” un regolamento comunale per l’utilizzo della sala civica, recentemente trasferita da via San Martino a piazza San Giovanni Bosco.
Così, la candidata di Grande Nord Desirée Pagani ha presentato ieri un esposto urgente al Prefetto di Varese per diffidare il Comune di Uboldo dalla violazione delle disposizioni in materia elettorale sull’uso dei locali comunali, concedendo la sala civica a Grande Nord entro i termini di chiusura della campagna elettorale.
“Un patetico cavillo per impedire il regolare esercizio dei diritti democratici sanciti dalla legge ad una forza politica probabilmente non gradita a chi “comanda” ad Uboldo – il commento di Desirée Pagani – l’amministrazione comunale di Uboldo (sì, proprio quella del “maestrino” Lorenzo Guzzetti, ormai noto per i suoi sproloqui sui social network contro i cittadini che osano lamentarsi e metterne in discussione lo smisurato ego) avrebbe dovuto semplicemente attenersi alle direttive ministeriali, estremamente chiare, e mettere a disposizione uno spazio per ospitare la nostra iniziativa elettorale, invece di fare un’indegna “melina” e negarci l’utilizzo della sala civica il giorno prima della presentazione della nostra lista”.
01032013