Campo nomadi, residenti: “Vogliamo informazioni, aspettiamo incontro con sindaco Fagioli”
SARONNO – “Con riferimento alla controversa delibera assunta dal consiglio comunale di Saronno in ordine all’allestimento di un’area urbana assegnata ad una comunità di nomadi sita fra la via Grandi di Saronno e la via Battisti di Gerenzano (zona Itc Zappa), ai fini di chiarire gli esatti termini della vicenda, i cittadini di Saronno e Gerenzano spontaneamente riunitisi in comitato, intendono far presente alcuni aspetti sorprendentemente trascurati da chi, invero, quotidianamente si erge a tutela dei loro interessi”.
Inizia così la nota inviata dal comitato dei residenti di via Grandi per chiarire la propria posizione e le proprie richieste. La pubblichiamo integralmente.
“I cittadini, per la maggior parte saronnesi, sono sorpresi dal metodo utilizzato per la gestione dell’intera vicenda: la scelta, indubbiamente impattante, di inserire una comunità di nomadi stanziali (!) nel pieno di un’area a prevalente vocazione residenziale, è stata da tempo valutata dall’amministrazione comunale senza preoccuparsi di avviare un concreto percorso di integrazione, confrontandosi preventivamente con i residenti della zona per affrontare le numerose criticità della stessa.
Così, riteniamo, non si fa, se non a parole, né integrazione né valida “operazione sociale”: semplicemente si impongono scelte non condivise scaricando sui cittadini residenti e sulle altre realtà sociali presenti in loco tutte le criticità che una simile, e forse sotto tali aspetti poco meditata, decisione comporta.
Comprendiamo il fatto che il comune di Saronno possa prevedere progetti per allocare nuovi spazi per le 4 famiglie residenti nel campo nomade in via Deledda, ma non comprendiamo perché il luogo scelto debba ricadere in un’area critica come quella selezionata che racchiude in un piccolo spazio un’area residenziale, scolastica (sia di scuole e asili) e commerciale, oltretutto già afflitta da enormi problemi viabilistici e priva di adeguati relativi servizi: sicché appare inevitabile che la scelta effettuata determini delle implicazioni sul piano, sociale (per entrambi le parti coinvolte), ambientale, urbanistico ed economico.
Il tutto ulteriormente aggravato dalla insufficienza di informazioni divulgate in merito all’esecuzione del piano: tipologia e numero degli alloggi, numero di persone effettivamente presenti.
Ad oggi, inoltre, sono state raccolte le firme e le adesioni on line di circa 500 residenti a conferma di una estesa e non trascurabile contrarietà, in prevalenza manifestata da residenti saronnesi, alla decisione assunta con la delibera del consiglio comunale di Saronno.
Appare peraltro oltremodo miope innescare sterili polemiche fra comuni confinanti: i cittadini residenti in quell’area non si sentono in realtà né saronnesi né gerenzanesi ma appartenenti ad un’unica comunità (coesa e libera da ogni condizionamento politico) inopinatamente colpita da una sconsiderata ed unilaterale decisione del Consiglio Comunale di Saronno.
I numerosi cittadini che hanno dato vita al comitato spontaneo hanno richiesto, tramite i loro delegati, un confronto con il sindaco di Saronno al fine di pervenire ad una condivisa soluzione della vicenda, per conoscere quali criteri hanno portato alla individuazione dell’area prescelta; conoscere quali siano i progetti di implementazione del piano di trasferimento di parte
del campo nomadi di Via Deledda; far conoscere la zona al sindaco e confrontarsi con le numerose criticità emerse e individuare possibili soluzioni alternative.
A tal proposito, giovedì 26 aprile al comune di Saronno è stata protocollata una richiesta di incontro con le istituzioni: ad oggi non è pervenuta risposta che confidiamo avvenga nel più breve tempo possibile.
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Commenti
Fagioli si è giocato la faccia e una buona parte dei voti raccolti alle ultime elezioni!
Fagioli ha l’agenda piena di impegni, fa troppe cose, non ha tempo per i concittadini.
È solo una questione di soldi. Come sempre.
E’ giusto ricordare al Sindaco di Saronno che ogni richiesta di “confronto” dei cittadini è sinonimo di rispetto per un rapporto DEMOCRATICO fra Istituzioni ed elettorato, a prescindere dall’oggetto del contendere. Ascoltare, meditare, razionalizzare, condividere, decidere, sono termini della lingua Italiana appropriati per ogni evento pubblico e privato e che dovrebbero far parte del bagaglio culturale di ogni persona responsabile.
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avete le idee confuse, non siamo in un regime assembleare fino a oggi (anche se qualcuno spinge per uno vale uno, a chiacchiere)…i politici eletti devono decidere senza il consenso di parte dei citatdini, altrimenti si va verso il blocco di qualunque decisione
Fra poco saremo ancora sotto elezioni. Chiamate le Iene o Striscia la notizia fate vedere un sindaco della Lega cosa sta facendo.
Sono più efficaci 10 minuti in tv di 100 esposti.
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Quinta colonna e dalla vostra parte, le trasmissioni populiste di Belpietro e Del Debbio Mediaset le ha cancellate: adesso che ha vinto il centro destra è bene non denunciare più quello che non funziona :))
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buona idea…speriamo che qualcuno raccolga l’idea