Ex Saronno-Seregno: sindaco fa ricorso al Tar contro il vincolo
SARONNO – L’Amministrazione comunale l’ha reso noto solo negli ultimi giorni ma ora è ufficiale il sindaco Alessandro Fagioli ha presentato un ricorso al Tar contro la dichiarazione di interesse culturale della massicciata, dei ponticelli e del sedime ferroviario dell’ex Saronno-Seregno.
Come si è arrivati a questa presa di posizione?
Lo scorso 27 marzo è stato firmato il decreto dalla Commissione Regionale Patrimonio Culturale del Ministero. Ad una settimana da quando la decisione era stata resa nota il primo cittadino aveva ventilato l’intenzione di presentare un ricorso al Tar per impugnare la decisione ma solo nelle ultime ore dal palazzo comunale è arrivata la conferma ufficiale del provvedimento.
“E’ evidente – spiega in una nota l’Amministrazione – che la tutela della memoria storica della tratta ferroviaria è da sempre stata una priorità tanto che non intendiamo contestare l’apposizione del vincolo in sé, ma unicamente le argomentazioni utilizzate nelle premesse del provvedimento”.
E continua: “Questa Amministrazione ritiene che le premesse del decreto così come formulate, vincolino in maniera incongrua l’intero sviluppo della riqualificazione dell’area, impedendo un dialogo propositivo tecnico approfondito e costruttivo con tutti i soggetti interessati alla riqualificazione della tratta dismessa”.
Tra le motivazioni contestate la scelta di tutelare solo un pezzo della tratta: “Non si comprendono le ragioni che hanno portato l’autorità competente a considerare degna di tutela solo un pezzo della tratta. Il decreto parla del tratto di ferrovia dismessa esistente a Saronno della lunghezza di circa 1,1 chilometro. Tale tratto rappresenta una piccolissima parte della linea ferroviaria storica Novara–Busto Arsizio–Saronno–Seregno la cui dimensione complessiva era di 67 chilometri”.
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Commenti
Se lo sa che cosa ha promesso FNM al Lonardoni lo dica, altrimenti sono solo chiacchere da parrucchiere.
alegher
Era una domanda.
Del resto appare evidente l’insistenza quasi ossessiva.
Tra l’altro il comune in quanto take non possiede l’area quindi doveva essere FNM a fare ricorso al TAR…
ma cosa ha promesso la FNM a fagioli e lonardoni per l’abbattimento dei due ponticelli? sarebbe interessante saperlo ma come al solito questa amministrazione tace
Trovo vergognoso che questa amministazione investa i soldi che noi paghiamo al Comune per intraprendere un percorso legale dall’esito assolutamente incerto. Perché spendere soldi comunali e non farli spendere alle ferrivie nord? Quali sono gli intetessi sottostanti?? Immensa delusione anche perché io sono tra quelli che purtroppo aveva votato LEGA….
Sperando che al TAR ci sia un giudice con un po’ di sale in zucca
A questo punto dpsarebbe opportuno far sapere a tutti i cittadini perché tutto questo accanimento nel voler procedere all’abbattimento.
Sonno convinto che il TAR non può che dare ragione all’Amministrazione comunale. Salvaguardare 4 sassi che sono ormai diventati una discarica pubblica affacciata alle finestre dei confinati; non abbattere i due ponticelli dove a stento passano le auto con rischi dei pedoni è un insulto all’intelligenza umana deviata unicamente dalla politica d’opposizioni e da persone che trovano appiglio per fare chiasso sempre e comunque.
Alegher
Speriamo, ma se si perde chi paga le spese legali? Non certo il buon fagioli di tasca sua…
Il comune ha un avvocato stipendiato 12 mesi all’anno. Di cosa parli?
L’avvocato comunale non si occupa mai di queste vicende, sono tutti soldi extra!
Se perdi devi pagare l’avvocato della controparte e le spese processuali. Ad andare per tribunali, a parte i tempi di attesa biblici, c’è sempre da perdere, anche quando hai ragione. L’avvocato del comune, come lo chiami tu, è un professionista che si fa pagare secondo un tariffario stabilito dall’ordine degli avvocati, non penso proprio che il comune violi le regole in essere.
Mi mangio una scatola di fagioli crudi se il ricorso darà firmato dall’ avvocato che lavora in comune
Confidare nella benevolenza del TAR è legittimo, sperare di aggirare il vincolo imposto dal decreto della Commissione Regionale Patrimonio Culturale del Ministero è un mezzo per trovare una giustificazione al proprio operato. Sarà comunque una strada in salita che farà scivolare ancora una volta questa Amministrazione leghista nella spirale sempre più arricchita dai continui flop e dalle manifestazioni allegoriche del proprio percorso amministrativo da apprendisti stregoni.