Imam di Saronno: “Preghiera per Genova e impegno per integrazione”
SARONNO – Un ricordo e una preghiera per le vittime di Genova e un impegno sull’integrazione della comunità islamica nella vita cittadina. Sono questi i contenuti del sermone pronunciato da Najib Al-Bareid imam di Saronno durante la Festa del Sacrificio o Eid Al-Adha celebrata ieri mattina al centro islamico di via Grieg.
L’esordio è stato con un elogio alla vita: “ll sole che oggi noi vediamo e che ci riscalda è lo stesso che ha visto e che ha riscaldato Adamo. Adamo lo considerava come un dono, di cui era molto felice e grato ad Allah. La luna che vedremo stasera è la stessa che ha visto il profeta Noè e Noè guardava alla luna come un grande dono di Allah. Se la luna ed il sole potessero parlare, chiederebbero all’umanità perché è triste, perché c’è odio tra gli uomini, perché non si ammira la natura, il mare, la montagna, tutte le bellezze che Allah ci ha donato. Perché l’umanità si è dimenticata di tutto questo? Perché lascia che ci siano guerre, che muoiano tante persone innocenti? La vita va presa con gioia, con serenità, guardando alle innumerevoli cose belle che ci circondano e che dovrebbero unire l’umanità intera”.
L’imam ha poi parlato della tragedia di Genova: “Esprimiamo la vicinanza di tutta la comunità islamica alle persone colpite da questa immane tragedia, garantendo il ricordo delle vittime e dei loro familiari nella preghiera. La vicinanza tocca anche Genova come città, per il ruolo che svolge nell’unire diverse culture; Genova rappresenta un ponte tra il mondo esterno e l’Italia, è un porto d’approdo di migliaia di persone, un punto di connessione tra le civiltà estremamente importante. Genova è sempre stata una città caratterizzata dall’accoglienza, è nel cuore di tutta la comunità araba”. L’imam ha tenuto a ringraziare l’Italia e tutte le autorità italiane, dal Presidente della Repubblica ai Presidenti della Camera e del Senato, al Governo tutto ed al Primo Ministro, per aver consentito ai rappresentanti della comunità islamica di essere presenti e di far sentire la loro voce durante i funerali di stato.
“Questo fa capire ai musulmani residenti in Italia che la comunità islamica fa parte integrante del tessuto sociale italiani: tutto quanto fa male all’Italia, dunque, fa soffrire anche i musulmani e tutto ciò che la rende felice, fa contenti anche loro”.
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22082018
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Commenti
Stupendo esempio di integrazione!
integrazione? come no…
Ma non c:era il Prevosto di Saronno a co-festeggiare?