Corrieri di Amazon presidio ad Origgio: la cronaca, le foto
ORIGGIO – “Non un solo pacco è uscito dal deposito stamattina”. E’ l’effetto del presidio dei corrieri organizzato stamattina davanti al deposito Amazon di via Buozzi e in contemporanea anche a Bussinasco e Milano. Una sessantina di corrieri si sono ritrovato poco dopo le 5,30 hanno organizzato un breve corteo e poi con bandiere e striscioni hanno presidiato il cancello principale impedendo ai mezzi di caricare e scaricare. Diversi i corrieri che si sono messi in coda davanti ai cancelli ma poi tutti hanno desistito.
Tanti i cori scanditi nel corso della mattinata, a partire dallo slogan da “Amazon siamo noi”, e le bandiere della Filt Cgil sventolate dai manifestanti. A spiegare le ragioni del presidio Emanuele Barosselli, segretario Lombardia Filt Cgil: “Dopo due anni di impegno e di lotte della Filt Cgil a fianco dei Corrieri che operano per le Società in appalto ad Amazon in Lombardia, sono stati raggiunti grandi risultati. Da una situazione totalmente fuori controllo, fatta di sub appalti, sfruttamento, false cooperative ed applicazioni contrattuali volutamente errate e illegali, abbiamo riportato legalità e trasparenza, ridotto la precarietà e fatto applicare correttamente il contratto collettivo nazionale del trasporto merci e logistica. Ora ci troviamo di fronte ad una crescita esponenziale dei volumi di attività di Amazon, con l’apertura di diversi nuovi Siti sul territorio lombardo e una perenne riorganizzazione imposta dal committente che ricade come un macigno sulle centinaia di lavoratori occupati nella filiera di Amazon”
Si parla di “carichi di lavoro insostenibili, nastri lavorativi inutilmente prolungati con straordinari spesso non retribuiti, l’ingresso di numerose nuove società in appalto con conseguente frantumazione della filiera e un continuo spostamento di rotte da un’azienda ad un’altra che portano al costante travaso di personale senza le dovute garanzie ed un vero coinvolgimento del sindacato”
“Amazon deve capire – rimarca Barosselli – che i drivers rappresentano l’immagine stessa della multinazionale, sono uomini e donne che hanno il diritto ad una vita lavorativa sicura, con salari adeguati e un’organizzazione del lavoro equa e dignitosa”.
Da queste considerazioni arrivano le rivendicazioni del presidio odierno: “Chiediamo un ridimensionamento dei carichi di lavoro oggi un drivers di Amazon consegna circa il doppio dei pacchi di un collega che opera per i principali player della logistica”
Tra le richiesta anche un’attenzione alla sicurezza sul lavoro: “I ritmi frenetici e gli eccessivi carichi mettono costantemente a rischio la sicurezza dei drivers (ci sono casi di esaurimenti nervosi e conseguenze per gli incidenti ndr) e aumentano incidenti e multe che ricadono sui lavoratori e sulle retribuzioni”.
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14092018
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Commenti
Per svariati motivi dovremmo tutti non acquistare più nulla sulle piattaforme virtuali…sfruttamento della manodopera, ecc. Ecc.
hanno ragione a protestare